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Comune di Polino

Sede: Polino (Terni)
Date di esistenza: sec. XII -

Intestazioni:
Comune di Polino, Polino (Terni), 1860 -, SIUSA
Comunità di Polino, Polino (Terni), sec. XII - 1860, SIUSA

Altre denominazioni:
Comunità di Polino, sec. XII - 1860

Polino è il più piccolo comune dell'Umbria, situato tra Spoleto e Rieti, ai piedi del monte Petano.
Anticamente detto "Pulino", fu fondato nel sec. XII da una potente famiglia feudataria, i Polini, che gli diedero il nome e lo amministrarono a lungo, lasciandone poi il governo alla famiglia degli Arroni.
Nel 1248 papa Innocenzo IV lo concesse a Spoleto e nel 1333 fu occupato dalle milizie di re Roberto d'Angiò di Napoli, diventato comandante generale dello Stato della Chiesa.
Nel 1340, partiti gli imperatori tedeschi (Arrigo VII, Ludovico il Bavaro e Giovanni di Boemia), rinnovò la sottomissione a Spoleto.
La storia ricorda Polino come centro fortificato di frontiera tra il Regno di Napoli e lo Stato pontificio e come zecca di monete coniate con l'oro di una miniera locale.
Nel 1416 la Rocca fu acquistata da Nicolò VIII, Bartolomeo IV e Corrado XV Trinci, nel frattempo diventati signori di Foligno, che vi misero a difesa un castellano con tre soldati.
Nel 1417 ne erano signori Tommaso e Giampaolo di Chiodo con le rispettive famiglie.
Dopo la morte di Nicolò VIII e Bartolomeo IV (1421, Nocera Umbra), la Rocca fu assegnata a Corrado XV Trinci.
Successivamente ritornò ai Polini.
Nel 1527, durante una rivolta popolare, fu ucciso il nobile Andrea de' Domo, accusato di violenza contro una fanciulla. In tale frangente, per evitare un inutile spargimento di sangue, Polino si sottomise di nuovo a Spoleto.
Nel 1528 si insediarono nel castello le milizie di Sciarra II Colonna, alleate dei Lanzichenecchi, che intanto imperversavano su tutto il territorio umbro.
In seguito ebbe inizio il governo della famiglia Castelli di Terni, che grazie all'eccellente posizione, utilizzava Polino come roccaforte. Gianbattista II Castelli, patrizio di Terni, signore di Polino e marchese del Sacro Romano Impero, fece sposare la figlia Maria Clelia con il marchese Alessandro Baldassini, signore di Pesaro, Gubbio e Senigallia. Dall'unione nacque Francesco Maria Baldassini Castelli, che non lasciò eredi diretti.
Verso la fine del Settecento vi si stabilì la famiglia Albergotti di Arezzo.
Intorno al 1762, nelle montagne sovrastanti, iniziò l'attività di una miniera di ferro e argento, che servì per coniare, nella zecca locale, i primi scudi di Clemente XIII; la miniera restò attiva solo per pochi anni, a causa delle troppe impurità dell'argento.
Nel periodo della Repubblica francese Polino fu unito al Cantone di Terni.
Con la restaurazione e fino al 1860 fu comune baronale, governato dal marchese Filippo Stefanoni Simonetti e successivamente dal marchese Antonio Albergotti.

Nel 1860 entrò a far parte del Regno d'Italia, nella Provincia dell'Umbria. Nell'introduzione all'inventario dell'archivio postunitario si riporta che il voto a favore dell'annessione fu svolto il giorno 4 novembre nella sala comunale.
"Le prime elezioni amministrative per la scelta dei 15 consiglieri in rappresentanza dei 410 abitanti avvennero l'11 novembre 1860 e Francesco Fiorelli fu nominato, con regio decreto del Commissario generale straordinario per le province dell'Umbria Gioacchino Pepoli, sindaco di Polino" (cfr. inventario).
Nel 1927, con la creazione della Provincia di Terni, Polino fu ad essa assegnato.
Nel periodo postunitario, ha seguito tutte le vicende istituzionali ed amministrative dei comuni italiani.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
preunitario (sec. XII - 1860)
ente pubblico territoriale (1860 - )

Profili istituzionali collegati:
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comune, 1859 -
Ufficio di Stato civile (Umbria), 1860 - 1865

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Polino (fondo)
Stato civile del Comune di Polino (fondo)


Bibliografia:
M. TABARRINI, L'Umbria si racconta. Dizionario P-Z, Foligno, 1982, 134 - 136

Redazione e revisione:
Santolamazza Rossella, 2013/10/24, revisione
Sargentini Cristiana, 2009/06/11, prima redazione


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