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Pincherle Adriana

Roma 1905 dic. 25 - Firenze 1996 gen. 8

Artista: pittrice

Headings:
Pincherle, Adriana, artista, pittrice, (Roma 1905 - Firenze 1996), SIUSA

Adriana nasce a Roma il 25 dicembre 1905, in una famiglia in cui si intrecciano due culture: quella ebraica del padre, l'ingegnere Carlo Pincherle, di origini veneziane ed innamorato della pittura, e quella cattolica della madre, Isa De Marsanich, di dinastia ungherese nobile ma decaduta. Adriana è la primogenita e maggiore di due anni del fratello Alberto, conosciuto al mondo letterario con lo pseudonimo di Alberto Moravia. Come la stessa Pincherle racconta, da bambina passa ore ad ammirare il padre dipingere acquerelli, ed è forse allora che nasce l'interesse al disegno ed in special modo la sua particolare sensibilità verso il colore. Così, dopo aver compiuto gli studi classici, inizia a frequentare l'atelier "per signorine" dell'incisore Alfredo Petrucci e i corsi liberi di nudo all'Accademia, dove conosce Mimmo Spadini e Scipione, ed entra in contatto con l'ambiente artistico romano. Nel 1931 l'esordio alla mostra collettiva "Prima mostra romana d'arte femminile" alla "Galleria di Roma", mentre l'anno successivo, presso la stessa galleria, espone una personale insieme a Corrado Cagli, richiamando già l'attenzione della critica, celebre il commento di Longhi, più volte ricordato dalla stessa Pincherle, che tra i due artisti preferisce la "femminuccia". A testimonianza dei risultati raggiunti da Adriana fin dai suoi primi lavori, ricordiamo che tra le opere presentate nel 1932 figura anche il famoso "Autoritratto in piedi", oggi agli Uffizi. La crescita della Pincherle attraversa luoghi e periodi comuni sia alla Scuola romana, che alla scuola dei pittori del gruppo di via Cavour (Mafai, Raphaël, Scipione), con tangenze ed interscambi, ma la sua ricerca pittorica approda a soluzioni originali ed indipendenti da qualsiasi etichetta. Fondamentale per la maturazione della sua arte è il soggiorno a Parigi del 1933, in cui la Pincherle ammira e studia da vicino i Fauves, Renoir e in particolare Matisse. Lo stesso anno espone per la prima volta a Firenze alla Sala d'arte delle Nazioni con Milena Barilli ed alla "Galerie de la Jeune Europe" di Parigi. Conosce Paulucci e conseguentemente Menzio, Levi e Chessa, ossia i fondatori del gruppo "I sei di Torino", che sono per la Pincherle stimolo per la privata rielaborazione dell'arte francese. Nel 1934 partecipa alla "Exhibition of Contemporary Italian Art" mostra itinerante negli USA, mentre l'anno successivo espone alla II Quadriennale di Roma e alla galleria "La Cometa", presentata da de Libero. In questi anni, in occasione di una sua personale a Genova, conosce il pittore Onofrio Martinelli, che sposerà nel 1943 trasferendosi con lui a Firenze e creando un sodalizio umano ed artistico. Insieme frequentano il caffè delle Giubbe Rosse, luogo di incontro degli intellettuali gravitanti attorno alla rivista «Solaria», abitudine che negli anni Sessanta gli ispirerà una galleria di ritratti di questi letterati. Sedici tra questi sono stati donati al Gabinetto G.P. Vieusseux nel 1978 e adesso esposti permanentemente nella sala lettura dell'Archivio contemporaneo. Con la promulgazione delle leggi razziali, le origini israelitiche della Pincherle costringono i due artisti a rifugiarsi in luoghi sicuri, tra cui Bibbiena, Vallombrosa, Taranto. Subito dopo la liberazione compiono un viaggio a Parigi, soggiorno che diventa ricorrenza annuale per la coppia di artisti, in costante evoluzione e confronto con le contemporanee ricerche francesi.
Negli anni seguenti la Pincherle partecipa a numerose mostre a Roma, Firenze, Milano, espone alla Biennale di Venezia del 1948, alla XXV Biennale del 1950, alla Galleria del Vantaggio di Roma nel 1955, mostra personale presentata da Roberto Longhi, che testimonia il riconoscimento della maturità artistica raggiunta attraverso un percorso pittorico originale. Dopo la morte di Martinelli nel 1966 la pittrice continua la propria attività esponendo annualmente e trova ispirazione per le sue opere nello studio in via de' Bardi a Firenze dove dipinge fino agli ultimi giorni della propria vita; si spenge l'8 gennaio 1996.

Creators:
Martinelli Onofrio, collegato

Generated archives:
Pincherle Adriana e Martinelli Onofrio (fondo)


Bibliography:
"Adriana Pincherle, Onofrio Martinelli: dalla Scuola Romana alle loro ricerche recenti", catalogo della mostra a cura di Cesare Vivaldi, Macerata, Pinacoteca e musei comunali, giugno-luglio 1983, Macerata, Sangiuseppe, 1983.
"Adriana Pincherle", con un saggio critico di Vittorio Sgarbi e un'intervista a cura di Rita Guerricchio, Firenze, Pananti, 1987.
"Adriana Pincherle. Opere dal 1932 al 1989", Roma, Complesso monumentale del San Michele, 5 aprile-13 maggio 1989, a cura di Fabrizio d'Amico, Vittorio Sgarbi, Claudio Strinati, Cesare Vivaldi, Roma, Guido Novi, 1989.
"Adriana Pincherle. Tempere", catalogo della mostra a cura di Giustina Ostuni, Firenze, Palazzo Pitti, 21 aprile-31 maggio 2001, Livorno, Sillabe, 2001.
"Adriana Pincherle. Dipinti", catalogo della mostra a cura di Massimo Bertozzi, Massa, Palazzo Ducale, 29 luglio-23 settembre 2001, Firenze, Maschietto&Musolino, 2001.
Laura Melosi, "Profili di donne, dai fondi dell'archivio contemporaneo, Gabinetto G.P. Vieusseux", Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, Università degli Studi di Firenze, 2001, p. 121-128.
"12 donne in Toscana tra '800 e '900", catalogo della mostra a cura di Laura Melosi e Carlo Sisi, Firenze, Centro di Firenze per la Moda italiana, 2002, p. 66-69.
"Pincherle and Pacini. Twentieth-century women painters in Florence - Pittrici del Novecento a Firenze", Firenze, Palazzo del Pegaso, maggio 2016, Villa il Palmerino, maggio-giugno 2016, mostra curata da Lucia Mannini e Chiara Toti, catalogo a cura di Linda Falcone, Firenze, The Florentine Press, 2016.

Editing and review:
Capannelli Emilio, revisione
Desideri Fabio, 22 luglio 2016, integrazione successiva
Morotti Laura, 5 giugno 2009, prima redazione
Pancani Eleonora, dicembre 2011, rielaborazione


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