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Comune di San Giustino

Sede: San Giustino (Perugia)
Date di esistenza: sec. XIX inizio -

Intestazioni:
Comune di San Giustino, San Giustino (Perugia), 1860 -, SIUSA
Comunità di San Giustino, San Giustino (Perugia), sec. XIX inizio -, SIUSA

Altre denominazioni:
Comunità di San Giustino, sec. XIX inizio - 1860

La Comunità di San Giustino ha origini molto antiche ma, per secoli, si sviluppò nell'orbita di Città di Castello.
Soltanto in epoca napoleonica, con decreto imperiale del 29 agosto 1809, fu riconosciuta come comune autonomo, nel cantone di Città di Castello; ne fu maire Francesco Meocci, coadiuvato da alcuni consiglieri, un segretario e una guardia campestre.
Dopo la caduta di Napoleone, fu riassorbita da Città di Castello.
Nel riparto amministrativo del 1817, che seguì il motu proprio di papa Pio VII del 6 luglio 1816 sull'organizzazione dell'amministrazione pubblica, San Giustino, con annessi Capanne, Cantone, Celalba, Corposano, risulta un appodiato di Città di Castello, sede di governatore e di governo distrettuale, nell'ambito della Delegazione di Perugia.
Con il successivo motu proprio di papa Leone XII, emanato in data 21 dicembre 1827, San Giustino divenne una podesteria, con funzioni giudiziarie assegnate al podestà locale. Tra gli annessi, a questa data, ritroviamo anche Lama, Montione, Parnacciano, Passano, Pitigliano, S. Anastasio, Selci, Val di Monte. Dopo questa da Cospaia divenne appodiato di San Giustino, come risulta nel successivo riparto territoriale del 1858.
Successivamente ai moti insurrezionali del 1831, Leone XII emanò, il 5 luglio dello stesso anno, un motu proprio con il quale furono soppressi i podestà e si diede facoltà alle comunità di procedere alla designazione di un giusdicente per la prosecuzione dell'attività giudiziaria ordinaria. Per quanto riguarda il caso specifico di San Giustino, dall'esame della documentazione rinvenuta, risulta che l'amministrazione della giustizia fu esercitata dal priore comunale, cui spettava giudicare le cause civili ed economiche del valore inferiore a dieci scudi, quelle di danno dato semplice fino a scudi sei e quelle insorte per controversie di fiere o di mercato; per le cause specifiche di natura economica, nascenti cioè da obbligazioni in denaro, per somme inferiori a cinque scudi applicava la procedura economica senza forme giudiziali.

La fine della dominazione pontificia risale al settembre 1860, quando le truppe piemontesi occuparono i territori dell'Umbria. San Giustino fu il primo Comune raggiunto dai soldati piemontesi, guidati dal generale Manfredo Fanti. Vi si formarono e funzionarono un consiglio e una giunta, così come previsto dalla normativa vigente. Primo sindaco fu Pietro Polcri; la prima giunta fu, invece, costituita dagli assessori Francesco Polidori, Giovan Battista Roti, Domenico Tani, Ulisse Mori.
All'interno del nuovo Stato appartenne alla Provincia dell'Umbria, Circondario di Perugia, Mandamento di Città di Castello. Quando poi, con il regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, la Provincia dell'Umbria fu soppressa e, contestualmente, furono istituite la Provincia di Perugia e la Provincia di Terni, San Giustino fu assegnata alla prima.
Il Comune di San Giustino subì un breve commissariamento nel 1907 ed uno più lungo dal 28 maggio 1921 al 15 gennaio 1923. I commissari furono Giuseppe Roti e Sebastiano Nunzi. Il 23 febbraio 1923 si insediò il nuovo consiglio comunale e fu sindaco Luigi Gattaponi.
Primo podestà fu, invece, Sante Battocchi, nominato con r.d. 24 marzo 1927; l'ultimo Vincenzo Roti, che esercitò il proprio mandato fino al 10 giugno 1944.
Con l'entrata in vigore del decreto legislativo 4 aprile 1944, n. 111, l'amministrazione cittadina passò nuovamente al sindaco, Agostino Turla, ed alla giunta, entrambi di nomina prefettizia.
Nella seduta del 7 aprile 1946 si insediò il consiglio comunale eletto nei comizi del 14 marzo 1946; furono anche nominati il sindaco, David Zamponi, e la giunta, costituita da Andrea Mori, Virgilio Gasperini, Bruno Brizzi, Fervido Radicchi, più due assessori supplenti, Remigio Evangelisti e Francesco Gasperini.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
preunitario (sec. XIX inizio - 1860)
ente pubblico territoriale (1860 - )

Soggetti produttori:
Comunità di Cospaia, predecessore
Società operaia di mutuo soccorso in San Giustino, collegato

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Ufficio di Stato civile (Umbria), 1860 - 1865

Complessi archivistici prodotti:
Comune di San Giustino (complesso di fondi / superfondo)
Stato civile del Comune di San Giustino (fondo)


Bibliografia:
SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L'UMBRIA, COMUNE DI SANGIUSTINO, L'archivio storico comunale di San Giustino e fondi aggregati. Inventari, a cura di V. ANGELETTI, coordinamento scientifico di F. CIACCI, Perugia, 2012 (Segni di civiltà. Quaderni della Soprintendenza archivistica per l'Umbria, 34), 13-15; 75-77.
M. TABARRINI, L'Umbria si racconta. Dizionario P-Z, Foligno, 1982, 265-269.
A. ASCANI, San Giustino. La pieve, il castello, il Comune. Città di Castello, Tipografia-Legatoria "Tiferno", 1977, 113.
J. SPIZZICHINO, Magistrature dello Stato pontificio (476-1870), Lanciano, Carabba, 1930, 482.

Redazione e revisione:
Santolamazza Rossella, 2013/01/07, revisione
Sargentini Cristiana, 2009/04/23, prima redazione


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