sec. XVI -
Cittadini fiorentini nel quartiere di S. Croce, gonfalone Bue. Il 22 marzo 1751 furono ammessi al patriziato fiorentino nelle persone di Niccolò di Guglielmo, dei figli Leonardo e Guglielmo e del fratello Girolamo.
Intestazioni:
Libri, Firenze, sec. XIV -, SIUSA
La tradizione vorrebbe i primi della famiglia dei Libri esercitare l'attività di amanuensi e da questo farne derivare il nome e l'arme, ma ser Francesco di Maffeo da Figline (+ 1348) , il primo ricordato a Firenze a partire dal 1320, vi esercitava l'attività di notaio. Il figlio Maffeo (+ 1396) nel 1357 fu eletto ad ufficiale dello Studio fiorentino e nel 1363 abilitato ai maggiori onori della Repubblica fiorentina. Il figlio di questi, Paolo (1369-1430), fu membro dell'arte della lana, sposò Maddalena di Pepo Buondelmonti e, fra gli altri figli, ebbe Niccolò (1414-1478), eletto priore della Repubblica che sposò Ludovica di Carlo Ricasoli e dette seguito alla famiglia. Seguirono Andrea (1457-1525), marito di Camilla di Jacopo Bald[ov]ini; Leonardo (1494-1542), nel 1531 eletto fra i priori della libertà e sposo in prime nozze di Alessandra di Antonio Medici, in seconde nozze di Maddalena di Riccardo Nomi vedova di Bindaccio Libri; Antonio (1532-1589), marito di Lucrezia di Giovanbattista Bettini; Leonardo (1560-1621), marito di Laura di Bernardo Bartolommei. Tutti, oltre all'attività di manifattura e commercio dimostrata dall'iscrizione all'arte della lana, esercitarono le cariche estrinseche per i governi fiorentini.
Dei figli di Leonardo di Antonio, il secondogenito Ippolito (1601-1666) fu camarlingo del Monte del sale, il primogenito Lorenzo (1600-1665) fu avvocato, accademico ed ebbe lappalto delle tesorerie di Romagna. Dalla unione di questi con Maria di Giuliano Girolami, sposata in prime nozze nel 1621, e con Maria di Guglielmo Altoviti, sposata in seconde nozze nel 1643, ebbe molti figli, fra cui Zanobi (+ 1719) canonico della metropolitana fiorentina, poi dell'Oratorio di S. Filippo Neri, e Guglielmo (1646-1701), marito di Maria Costanza di Girolamo Gerini ed erede dell'appalto della tesoreria di Romagna e delle Saline della Cervia. Dei figli di questi, Girolamo (1692-1768) fu ragioniere della Fortezza, Lorenzo Filippo Neri (1691-1768) fu sottoprovveditore della Dogana di Volterra, Niccolò (1693-1766 [1776?]) fu dapifero del cardinale Neri Corsini. Niccolò, da sua moglie Marianna di Guido Dainelli da Bagnano dei conti di Buonsollazzo, ebbe quattro figli: Leonardo (1755-1775), Massimiliano (1765-1819), Costanza (1753-1795) e Guglielmo (1753-1805). Questi sposò Corinna di Francesco Strickland ed ebbe Giovanni Giorgio (1781-1840), ufficiale al servizio della Rivoluzione francese e marito di Rosa di Lorenzo Del Rosso, nobile di Pisa. Il figlio di Giovanni Giorgio e Rosa, Guglielmo (1802-1869) matematico, fu direttore della Biblioteca Palatina di Firenze, sposò Melania di Colny ed ebbe discendenza. Ma la linea principale della famiglia proseguì con Massimiliano di Niccolò, sposo in prime nozze nel 1765 con Maria Maddalena di Giovanni Francesco de' Nobili, e in seconde nozze, nel 1791, con Camilla di Paolo del Rosso, erede della sua casa. Il figlio primogenito Lorenzo Paolo (1793-1868) sposò Maria Maddalena di Giulio Cesare Bertolini ed ebbe due figli, Niccolò (1824-1864) che acquisì i beni Graziani di Città di Castello attraverso la moglie Teresa, beni poi trasferiti nei Magherini con la figlia Melania (1854-1876), e Massimiliano (1823-1873) direttore delle Regie Fabbriche e ciambellano di Corte del granduca di Toscana Leopoldo II, marito di Luisa di Girolamo Ballati Nerli e padre di Girolamo. Degli altri figli di Massimiliano, Guglielmo Girolamo (1798-1851), come il cugino Giovanni Giorgio, prese in moglie una Del Rosso di Pisa, Rosa di Giuseppe, e Leonardo (1803-1858) sposò in prime nozze, nel 1840, Emilia di Vincenzo Morrocchi e in seconde nozze, nel 1847, Carlotta di Lorenzo Mancini. Fu quest'ultima la madre di Guido (1854-1904), cavaliere della corona d'Italia e sindaco di Pontassieve, marito di Luisa Martelli e padre di Camilla che portò in dote i beni Libri del suo ramo, quello principale, al marito Agostino Baldini del Trebbio dell'Impruneta (+ 1959).
Arme: "D'argento, a tre libri chiusi e rovesciati di rosso, affibbiati d'oro".
Arme: "D'argento, a tre libri chiusi e rovesciati di rosso, affibbiati d'oro".
Per saperne di più:
Blasoni delle famiglie toscane descritte nella Raccolta Ceramelli Papiani
Complessi archivistici prodotti:
Del Rosso Vaiai, famiglia (fondo)
Libri, famiglia (fondo)
Fonti:
ASFi, Ceramelli Papiani, n. 2763
ASFi, Deputazione sopra la nobiltà e cittadinanza, n. VI, 13
ASFi, Raccolta Sebregondi, n. 3038
Bibliografia:
Municipio di Pontassieve, "Commemorazione del cav. Guido Libri pronunziata nell'adunanza consiliare del 25 febbraio 1904 dal sindaco Mario Puccioni", Pontassieve, Tipografia Renato Strumia, 1904
Vittorio Spreti, "Enciclopedia storico-nobiliare italiana", vol. I-VI, 1-2 (appendici), Milano 1928-1956, 114 (vol. IV)
Bruno Casini, "I 'Libri d'oro' della nobiltà fiorentina e fiesolana", Firenze, Arnaud, 1993, 137-138
AGLIETTI Marcella, Le tre nobiltà. La legislazione del Granducato di Toscana (1750) tra Magistrature civiche, Ordine di Santo Stefano e Diplomi del Principe, Pisa, ETS, 2000, 234
Redazione e revisione:
Romanelli Rita, 2008/12/09, prima redazione