Ingegnere agricolo
Economista
Agronomo
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Niccoli, Vittorio, ingegnere, economista, agronomo, (Castelfiorentino 1859 - Castelfiorentino 1917), SIUSA
Valdelsano di nascita, alla sua terra rimarrà sempre legato nonostante gli spostamenti dovuti alla professione di insegnante esercitata in varie sedi di scuole e università, tra Padova, Milano e Pisa. Il legame con la Valdelsa e la Toscana, alla sua arguzia e semplicità che si manifestano con tanta espressività nel mondo contadino, si può dire che fosse alimentato dal suo stesso temperamento: forbito ma incline alla modestia, modernizzatore ma alieno da eccessi scientisti, volenteroso e instancabile (visto che fu coinvolto in numerosi progetti, come ricercatore e studioso e poi come imprenditore) ma intimamente mite. A Castelfiorentino, il suo paese natale, entrò nel 1884, appena venticinquenne, nel consiglio comunale e tra il 1888 e il 1892 ricoprì il ruolo di assessore nella locale amministrazione; è stato inoltre un collaboratore della «Miscellanea storica della Valdelsa» e, nel 1892, fu uno dei fondatori della Società storica della Valdelsa. Una delle iniziative che hanno lasciato il segno tra i suoi concittadini è stata la fondazione nel 1884 della "Cassa cooperativa di prestiti" di Cambiano (oggi Banca di credito cooperativo di Cambiano), una istituzione allora pionieristica in Italia, che veniva incontro ad alcuni dei suoi principali nodi di riflessione: quello del credito agrario (a sua detta un punto debole dell'agricoltura italiana) e quello della cooperazione (propagandava il cooperativismo in quanto lo considerava un mezzo di elevazione delle classi rurali più umili, così come la libertà degli scambi assicurava, per Niccoli, benessere e pace sociale). Su questa sua creazione ha lasciato un opuscolo intitolato "La cassa dei prestiti e la società di mutuo soccorso di Cambiano" (Castelfiorentino, Giovannelli e Carpitelli, 1887) e sul problema del prestito e della cooperazione altri scritti apparsi in varie occasioni, fino a un vero e proprio manuale sulla cooperazione agricola, le "Cooperative rurali" (Hoepli, 1899, 2ª ed. 1909). Una banca del genere di quella di Cambiano aveva un solo precedente in Italia, essendo stata preceduta solo di un anno dalla fondazione di una analoga Cassa a Loreggia (nel padovano), banca che però ha cessato la sua attività dopo pochi anni: dunque quello di Cambiano è oggi il più antico istituto di credito cooperativo in attività (per un recente contributo sulla storia della banca si può consultare di Franco Locatelli e Antonio Paolucci, "La banca di Cambiano e i suoi primi 120 anni. Origini, storia e prospettive del più antico istituto di credito cooperativo d'Italia (1884-2004)", Firenze, Olschki, 2004).
Alle sirene della campagna fu dunque naturale che rispondesse favorevolmente per via del contesto in cui nacque e per l'educazione ricevuta in famiglia, a cominciare dall'esempio del padre, il professor Pietro Niccoli (con il quale scrisse a quattro mani libri di testo per le scuole agricole), che fu il suo primo maestro di vita e di conciliazione tra la tradizione della coltivazione della terra e l'applicazione rigorosa di una preparazione tecnico scientifica. Proprio al seguito del padre compì i primi studi tecnici in Umbria, per spostarsi poi a Padova dove si diplomò perito agrimensore nel 1876. All'agricoltura, come vocazione che veniva da lontano, aggiunse quindi un contributo, che non si interruppe mai, di ricerca e di aggiornamento. Si iscrisse all'Università di Padova applicando seri studi di economia agricola e di ingegneria rurale all'eredità acquistata sul campo. La sua diligenza di ricercatore, che nel frattempo avevo guadagnato visibilità grazie ai primi saggi pubblicati dal «Raccoglitore» di Padova, gli consentì di collaborare con l'Orto agrario della città veneta, con l'Università di Pisa a partire dal 1887 e con la Scuola superiore di agricoltura di Milano dove dal 1890 ha tenuto la cattedra di Economia rurale ed Estimo. A Pisa continuò ad insegnare anche negli anni milanesi (tanto che, con autoironia, si definiva un "professore ferroviario"), all'Università della città toscana fu nominato ordinario nel 1902, quando gli fu affidata la cattedra di Estimo, poi l'incarico di Architettura e idraulica rurale, quindi di Meccanica agraria e, nel 1915, quello di Ingegneria rurale (una cattedra istituita grazie alla sua intraprendenza). In questi anni di frenetica attività (tra le altre cose è stato il protagonista della messa in opera del catasto agrario toscano e, a partire dal 1900, ha esercitato la libera professione lanciandosi in varie attività imprenditoriali) Niccoli ha presentato il suo lavoro su vari organi della pubblicistica scientifica: una produzione di carattere enciclopedico (studi di economia, agronomia, estimo, ingegneria e meccanica applicate all'agricoltura ecc.) che presto ha cominciato a sistematizzare nella forma del manuale o del trattato (molti dei quali usciti per i tipi della casa editrice Hoepli), ed ecco allora apparire il "Prontuario dell'agricoltore" (1897), di grande successo e più volte ristampato (le ultime edizioni - pubblicate fino agli anni '80 - con modificazioni e aggiunte a cura di Arnaldo Fanti e poi di Aldo Borella), "Costruzione ed economia dei fabbricati rurali" (1902, nuova ed. di "Economia dei fabbricati rurali", 1891), "Idraulica rurale" (Barbera, 1902), "Meccanica agraria" (1905), il "Trattato di agricoltura" (Vallardi, 1915), varie voci e dispense per la "Nuova enciclopedia agraria italiana" della Utet per la quale si impegnò nel lavoro certosino del "Saggio storico e bibliografico dell'agricoltura italiana dalle origini al 1900", in autentiche summe per l'ingegnere rurale come "Miglioramenti fondiari e lavori agrari del terreno" e "Economia rurale, estimo e computisteria agraria", per finire con il volume dedicato all'"Estimo" nel "Trattato generale teorico pratico dell'arte dell'ingegnere civile, industriale ed architetto redatto da distinti ingegneri e architetti" (Vallardi).
Ma oltre allo studioso di argomenti tecnici e professionali (concretizzatisi come detto in una vasta bibliografia), Niccoli è stato uno scrittore di racconti, novelle, poesie, testi teatrali e critici dal sapore campagnolo e dalla misura tipicamente toscana. Alcune delle novelle e dei racconti furono pubblicate durante gli anni del soggiorno universitario padovano sull'«Illustrazione italiana» (ma alcuni scritti apparvero anche sulla fiorentina ed estetizzante «Vita nuova»), è rimasta invece nei cassetti una vasta produzione inedita a carattere narrativo-romanzesco.
Vittorio Niccoli si era sposato nel 1885 con Luigina Pecchio e ha avuto due figli che gli hanno fatto onore: Nello (1890-1977) ha seguito le orme familiari studiando agronomia, ufficiale durante la Grande Guerra, è stato legato a Salvemini e ai fratelli Rosselli nel "Circolo di cultura" e nella rivista clandestina «Non mollare», negli anni della Seconda guerra mondiale è stato protagonista della Liberazione di Firenze e presidente del CTLN; Myriam, la secondogenita, si è occupata di valorizzare la memoria del padre promuovendo il convegno valdelsano del 1986 e prendendosi cura delle sue carte personali.
Ma oltre allo studioso di argomenti tecnici e professionali (concretizzatisi come detto in una vasta bibliografia), Niccoli è stato uno scrittore di racconti, novelle, poesie, testi teatrali e critici dal sapore campagnolo e dalla misura tipicamente toscana. Alcune delle novelle e dei racconti furono pubblicate durante gli anni del soggiorno universitario padovano sull'«Illustrazione italiana» (ma alcuni scritti apparvero anche sulla fiorentina ed estetizzante «Vita nuova»), è rimasta invece nei cassetti una vasta produzione inedita a carattere narrativo-romanzesco.
Vittorio Niccoli si era sposato nel 1885 con Luigina Pecchio e ha avuto due figli che gli hanno fatto onore: Nello (1890-1977) ha seguito le orme familiari studiando agronomia, ufficiale durante la Grande Guerra, è stato legato a Salvemini e ai fratelli Rosselli nel "Circolo di cultura" e nella rivista clandestina «Non mollare», negli anni della Seconda guerra mondiale è stato protagonista della Liberazione di Firenze e presidente del CTLN; Myriam, la secondogenita, si è occupata di valorizzare la memoria del padre promuovendo il convegno valdelsano del 1986 e prendendosi cura delle sue carte personali.
Generated archives:
Niccoli Vittorio (fondo)
Bibliography:
Dino Taruffi, "Commemorazione del prof. Vittorio Niccoli", prolusione per l'a.a. 1917-18 nella R. Università di Pisa, Firenze, Tipografia Ricci, 1920.
Pier Giuseppe Cacialli, Sergio Marconcini, "La Cassa di Prestiti di Cambiano", Empoli, Gini e Alderighi, 1983, p. 11-39.
Pier Giuseppe Cacialli, Sergio Marconcini, "Cambiano 1884-1984. Cent'anni di una cassa rurale", Castelfiorentino, Cassa rurale ed artigiana di Cambiano di Castelfiorentino, 1984 (2ª ed. ampliata 1986), p. 58-71.
Pier Giuseppe Cacialli, Sergio Marconcini, "Una cassa rurale compie 100 anni. La prima volta in Italia", atti delle manifestazioni per il centenario di fondazione della Cassa Rurale ed Artigiana di Cambiano di Castelfiorentino, Castelfiorentino, Cassa rurale ed artigiana di Cambiano di Castelfiorentino, Empoli, Gini e Alderighi, 1985, p. 52-91.
"Vittorio Niccoli. Uno scienziato valdelsano", atti del convegno di studio, Castelfiorentino, 19 aprile 1986, Pisa, Pacini, 1988.
Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, vol. 78 (2013), p. 317-319, sub voce. (Dizionario biografico degli italiani)
Editing and review:
Capannelli Emilio, revisione
Desideri Fabio, 14 dicembre 2015, integrazione successiva
Desideri Fabio, 8 febbraio 2011, rielaborazione
Morotti Laura, 1 dicembre 2008, prima redazione