Scrittore
Poeta
Regista cinematografico
Sceneggiatore
Drammaturgo
Giornalista
Intestazioni:
Pasolini, Pier Paolo, scrittore, poeta, regista cinematografico, sceneggiatore, drammaturgo, giornalista (Bologna 1922 - Roma 1975), SIUSA
Pier Paolo Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922 da Carlo Alberto Pasolini, ufficiale di carriera, di nobile famiglia ravennate, e da Susanna Colussi, maestra elementare di Casarsa della Delizia in Friuli. Durante l'infanzia e la prima adolescenza segue il padre, insieme alla famiglia, nei suoi frequenti trasferimenti in varie città del nord Italia, fino al 1937, quando i Pasolini tornano a Bologna; qui Pier Paolo frequenta il liceo Galvani e quindi l'università. Ogni estate madre e figli trascorrono parte delle vacanze a Casarsa ed è proprio in Friuli, durante l'estate del 1941, che Pasolini scrive i suoi primi versi, in friulano, pubblicati a sue spese l'anno successivo ("Poesie a Casarsa", Bologna, Mario Landi, 1942) e che desteranno l'interesse di Gianfranco Contini.
Nell'inverno del 1942-43, mentre il padre è prigioniero in Kenia, Susanna con i due figli (Guido era nato nel 1925), si trasferisce a Casarsa; qui il giovane Pasolini si dedica alla poesia, alla pittura e all'insegnamento, non disdegnando l'impegno civile e letterario: collabora infatti a varie testate, fonda la rivista friulana «Stroligùt di cà da l'aga», uscita in 5 numeri dal 1944 al 1947, e l'Academiuta de lenga furlana, originale cenacolo di esperienza poetica in lingua friulana. Vivace è anche l'interesse teatrale, che raggiunge il suo vertice con la stesura del dramma "I Turcs tal Friúl" (1944), ispirato all'invasione turca della fine del XV secolo. A febbraio del 1945 il fratello Guido viene ucciso in un'imboscata da partigiani per fatti collegati alla vicenda dell'eccidio di Porzûs; nel novembre dello stesso anno Pier Paolo si laurea in Lettere con Carlo Calcaterra, discutendo una tesi su Pascoli. Nel dopoguerra si impegna anche in campo politico, dapprima sul fronte del Movimento autonomista friulano e poi al fianco del Partito Comunista Italiano, al quale si iscrive nel 1948, diventando poi segretario della sezione del Partito di San Giovanni di Casarsa. La stagione friulana, a cui risale anche una prima scrittura in prosa (i diari, noti come "Quaderni rossi", e l'abbozzo del futuro romanzo "Il sogno di una cosa", poi edito a Roma nel 1962), è bruscamente interrotta da una denuncia per corruzione di minori (1949), che comporta il licenziamento dalla scuola media di Valvasone, dove insegnava dal 1947, l'espulsione dal Partito e la decisione di Pier Paolo di trasferirsi a Roma con la madre (gennaio 1950).
I primi anni nella capitale sono molto difficili; collabora a vari quotidiani romani con elzeviri, racconti, saggi e inizia ad entrare in contatto con gli ambienti letterari romani; nel 1951 ottiene l'incarico di insegnante nella scuola media parificata di Ciampino. Mentre il suo nome compare sempre più spesso sui principali giornali del Paese e sulle riviste letterarie - nel 1952 esce l'antologia "Poesia dialettale del Novecento", scritta con Mario Dell'Arco, nel 1954 la raccolta di poesie friulane "La meglio gioventù", nel 1955 il "Canzoniere italiano. Antologia della poesia popolare" e, sempre nel 1955, il discusso romanzo "Ragazzi di vita" - grazie a Bassani, Pasolini comincia a scrivere per il cinema. Del 1954 è la sua prima partecipazione, insieme a Bassani, alla sceneggiatura del film di Mario Soldati "La donna del fiume"; questa attività proseguirà con varie altre collaborazioni, tra cui quelle con Fellini ("Le notti di Cabiria", "La dolce vita") e con Bolognini ("La notte brava"). Continua anche la produzione poetica (nel 1957 "Le ceneri di Gramsci" ottengono il Premio Viareggio ex-aequo con Sandro Penna, nel 1958 esce la raccolta delle poesie italiane "L'Usignolo della Chiesa Cattolica", nel 1961 una nuova raccolta lirica, "La religione del mio tempo"), narrativa ("Una vita violenta", 1959), saggistica ("Passione e ideologia", 1960, raccolta di saggi critici scritti tra il '48 e il '58). Nel 1960 esordisce alla regia con "Accattone". Dal 1961 al 1975 gira quasi un film all'anno: "Mamma Roma", 1962; "La ricotta", 1963; "La rabbia", 1963; "Sopralluoghi in Palestina per il Vangelo secondo Matteo", 1963, uscito nel 1965; "Comizi d'amore", 1964; "Il Vangelo secondo Matteo", 1964; "Uccellacci e uccellini", 1966; "La terra vista dalla luna", 1966; "Edipo Re", 1967; "Che cosa sono le nuvole?", 1968; "Appunti per un film sull'India", 1968; "Teorema", 1968; "La sequenza del fiore di carta", 1969; "Porcile", 1969; "Medea", 1969; "Appunti per un'Orestiade africana", 1970; "Le mura di Sana'a", 1970; la "trilogia della vita" o dell'"eros": "Il Decameron", 1971; "I racconti di Canterbury", 1972; "Il fiore delle Mille e una notte", 1974; e infine "Salò o le 120 giornate di Sodoma", 1975. Al contempo prosegue frenetica, anche negli anni Sessanta, l'attività di narratore (nel '65 esce "Alì dagli occhi azzurri"), di poeta ("Poesia in forma di rosa", 1963), a cui si affianca quella di saggista e di polemista. Scrive saggi critici e interventi sulla letteratura, il cinema e la lingua (poi raccolti nel volume "Empirismo eretico", 1972), dal 1960 al 1965 tiene una rubrica di corrispondenze con i lettori su «Vie nuove» (di cui una scelta sarà raccolta nel volume "Le belle bandiere", uscito postumo nel 1977). Il 1965 segna un ritorno dell'interesse per il teatro. Oltre alla stesura del "Manifesto per un nuovo teatro", Pasolini scrive una serie di sei «tragedie»: "Pilade", "Affabulazione", "Calderón", "Orgia" e "Bestia da stile" (solo "Calderón" uscirà in volume con il suo imprimatur). Negli anni Settanta si intensifica l'attività di critico militante: dal 1968 al 1970 tiene la rubrica "Il caos" sul settimanale «Tempo», sullo stesso settimanale, dal '72 al '74, cura una rubrica di critica letteraria (queste rigorose e nitide recensioni saranno pubblicate postume in "Descrizioni di descrizioni", 1979), scrive interventi provocatori sul «Corriere della Sera» e «Il Mondo», che sfidano Chiesa e Potere (raccolti in "Scritti corsari", 1975, e "Lettere luterane", postume, 1976). Continua la produzione poetica ("Trasumanar e organizzar", 1971, "La nuova gioventù", 1975), si dedica alla stesura di un poderoso romanzo, "Petrolio" (pubblicato postumo, nel 1992). All'alba del 2 novembre viene trovato ucciso all'idroscalo di Ostia, in circostanze tuttora non chiarite. Pochi giorni dopo la morte, esce "La divina mimesis", singolare «riscrittura» critica della Commedia dantesca; negli anni seguenti vedono la luce numerosi altri suoi testi inediti, sparsi o incompiuti.
Pier Paolo Pasolini è morto ad Ostia (Roma) il 2 novembre 1975.
Pier Paolo Pasolini è morto ad Ostia (Roma) il 2 novembre 1975.
Per saperne di più:
Pier Paolo Pasolini. Pagine corsare
Complessi archivistici prodotti:
Naldini Domenico (fondo)
Pasolini Pier Paolo (fondo)
Pasolini Pier Paolo (fondo)
Pasolini Pier Paolo (fondo)
Bibliografia:
Pasolini. Cronaca giudiziaria, persecuzione, morte, a cura di Laura BETTI, Milano, Garzanti, 1977
Pier Paolo Pasolini, "I disegni 1941/1975", a cura di Giuseppe Zigaina, prefazione di Giulio Carlo Argan, saggio introduttivo di Mario de Micheli e una poesia inedita di Andrea Zanzotto, Milano, Scheiwiller, 1978.
Enzo Siciliano, "Vita di Pasolini", Milano, Rizzoli, 1978 (poi Firenze, Giunti, 1995 e Milano, Mondadori, 2005)
Pier Paolo Pasolini, "Lettere. 1940-1954, 1955-1975", a cura di Nico Naldini, Torino, Einaudi, 1986-1988.
Nico Naldini, "Pasolini, una vita", Torino, Einaudi, 1989.
Pier Paolo Pasolini, "Vita attraverso le lettere", a cura di Nico Naldini, Torino, Einaudi, 1994.
Pier Paolo Pasolini, "Tutte le opere", edizione diretta da Walter Siti, Milano, Mondadori, 1998-2003 («i meridiani»).
Nico Naldini, "Come non ci si difende dai ricordi", a cura di Nicola De Cilia, introduzione di Dacia Maraini, Napoli, Cargo, 2005.
«Studi pasoliniani», Pisa-Roma, Fabrizio Serra editore, (2007) n° 1-.
Nico Naldini, "Breve vita di Pasolini", Parma, Guanda, 2009.
R. PELLEGRINI, Pasolini Pier Paolo, in Nuovo Liruti. Dizionario biografico dei friulani, a cura di Cesare Scalon, Claudio Griggio, Giuseppe Bergamini, v. 3: L'età contemporanea, t. 4, Udine, Forum, 2011, pp. 2578-2581
Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, vol. 81 (2014), p. 542-546, sub voce. (Dizionario biografico degli italiani)
Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Giordano Antonella, 12 gennaio 2011, rielaborazione
Manghetti Gloria, 1996, prima redazione
Morotti Laura, 2009, revisione
Santoboni Paolo, 2019/05/21, rielaborazione