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Ghiglia Oscar

Livorno 1876 ago. 23 - Firenze 1945 giu. 24

Pittore

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Ghiglia, Oscar, pittore, (Livorno 1876 - Firenze 1945), SIUSA

Gli anni dell'adolescenza e della prima maturità Ghiglia li trascorre - tra difficoltà economiche e lavori saltuari - nella città natale ed è a Livorno che acquisisce, da autodidatta, una prima formazione artistica. Nel 1900 si trasferisce a Firenze dove ha la possibilità di frequentare un ambiente intellettuale particolarmente vivace in quegli anni e su cui scende la benevola ombra di un maestro mai rinnegato come Giovanni Fattori. Con un altro concittadino, peraltro già incontrato negli atelier livornesi, dividerà nel capoluogo toscano una camera ammobiliata in via San Gallo: se l'amicizia con Amedeo Modigliani si perderà lungo i percorsi divergenti presi dai due pittori (il collega destinato a diventare ben più famoso si consumerà nella bohème parigina mentre Ghiglia rimane vincolato a un mondo sicuramente più circoscritto, a una secolare tradizione artistica), non significa che l'amico di poco più anziano - Ghiglia aveva 8 anni più di Modì - sia rimasto chiuso dentro gli schemi dell'arte più retriva e provinciale. La Firenze di inizio secolo offriva punti di vista di ampio respiro, si affacciava infatti a scardinare le abitudini della classe intellettuale una generazione di "agitatori" come quella di Giovanni Papini (di cui fu un intimo amico), Ardengo Soffici e Giuseppe Prezzolini (e il carteggio conservato nell'archivio personale di Ghiglia testimonia la ricchezza delle relazioni intrattenute dal pittore, non confinate necessariamente nel mondo dell'arte: insieme a quelli già citati vanno ricordati i nomi di Emilio Cecchi, Ugo Ojetti, Vincenzo Cardarelli). Con questi nuovi protagonisti della scena culturale Ghiglia percorre un cammino comune, alimentato dalla riflessione su come tirare fuori l'arte dalle paludi dell'accademia. Palestra privilegiata di questa esperienza di rinnovamento sono le prime riviste fiorentine, da «Leonardo» a «La Voce». In questo contesto Ghiglia elabora una propria strada, sulla scia della tradizione macchiaiola rivista alla luce della strada aperta dall'impressionismo, la prima scossa che aveva scardinato l'arte europea e premessa a tutte le future secessioni.
Un importante avvenimento della sua vita privata è il matrimonio, celebrato nel 1902, con Isabella (Isa) Morandini. La famiglia (la coppia ha avuto figli che si sono dedicati alla pittura e alla musica) e l'ambiente e la natura toscana rimarranno per lui un punto di riferimento ineludibili. Sul fronte dell'arte aveva esordito alla Biennale di Venezia nel 1901, luogo decisivo anche negli anni successivi per l'aggiornamento e la presentazione delle proprie opere. In particolare assimila il linguaggio dei pittori Nabis e di Cézanne, con la cui forza dà più solidità alla consueta pennellata della "macchia".
Un altro incontro decisivo, per la crescita artistica e la tranquillità della carriera di Ghiglia, è stato quello avvenuto tra il 1908 e il 1909 con Gustavo Sforni, pittore in proprio ma soprattutto raffinato collezionista, nella cui raccolta faranno mostra, tra i primi casi in Europa, tele di Cézanne. Sforni lo mette sotto contratto in cambio solo di una prelazione sui suoi quadri, consentendo a Ghiglia, per la prima volta, di dedicarsi con più agio allo studio e alla creazione. Alla celebre mostra sugli impressionisti organizzata da Soffici al Lyceum nel 1910 molti dei dipinti esposti provengono dalla collezione Sforni, Ghiglia vi trova linfa per il suo progetto di integrare la tradizione (che fosse quella primitiva, classica o quella immediatamente precedente dei macchiaioli) con l'arte francese. Cézanne serviva per riallacciarsi a Fattori (è in pratica questa la linea di condotta de "L'opera di Giovanni Fattori", la monografia sul maestro livornese curata da Ghiglia e pubblicata a Firenze nel 1913 grazie all'intervento del suo mecenate). La rottura con gli antichi amici, che erano - almeno apparentemente - meno inclini alla prudenza e alla mediazione, è dietro l'angolo, la deriva nell'iconoclastia futurista verso la quale Papini e Soffici faranno deragliare «Lacerba» non poteva coinvolgerlo sulla via della tabula rasa della tradizione. Nel primo dopoguerra il clima del "ritorno all'ordine", a cui fa da corollario la rivincita dello "stile", faciliterà il riavvicinamento con i vecchi compagni di strada. L'ultima parte della sua carriera Ghiglia la trascorrerà in disparte, in coerenza con il sostanziale isolamento in cui era sempre vissuto (si rifugiava per lunghi periodi a Castiglioncello, un eremo che aveva la forza di rigenerarlo), vicino agli affetti familiari e dialogando con i pochi amici, portando avanti il suo personale itinerario, tra tradizione e rinnovamento. L'avvicinamento del suo nome a un movimento come "Novecento" è da considerarsi più come il tentativo di cercare, tra i teorici della nuova scuola, un ponte verso le generazioni passate che non una vera e propria adesione ideologica.


To know more:
"Archivio Oscar Ghiglia"

Generated archives:
Ghiglia Oscar (fondo)


Bibliography:
Paolo Stefani, "Oscar Ghiglia e il suo tempo", presentazione di Giorgio Luti, Firenze, Vallecchi, 1985.
"Oscar Ghiglia dal «Leonardo» agli anni di «Novecento»", catalogo della mostra, Livorno, 5 luglio-1 settembre 1996, Roma, De Luca, 1996.
"Oscar Ghiglia. Maestro del Novecento italiano", a cura di Alessandro Marabottini e Vittorio Quercioli, catologo della mostra, Prato, Farsettiarte, 1996.
Margherita D'Ayala Valva, "La collezione Sforni. Il «giornale pittorico» di un mecenate fiorentino (1909-1939)", Firenze, Olschki, 2005, p. 25-41, 50-70, passim.
Emanuela Angiuli, "Oscar Ghiglia. Un mosaico di colori e di spazi", Firenze, Mauro Pagliai, 2008.
Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, vol. 53 (1999), p. 719-722, sub voce. (Dizionario biografico degli italiani)
"Ghiglia classico & moderno", catalogo della mostra, Viareggio, Centro Matteucci per l'arte contemporanea, 6 luglio-4 novembre 2018, Torino, 24 gennaio-24 febbraio 2019, Viareggio, Centro Matteucci, 2018.
"Oscar Ghiglia. Gli anni di Novecento", Firenze, Palazzo Medici Riccardi, 7 aprile-13 settembre 2022, catalogo della mostra a cura di Leonardo Ghiglia, Lucia Mannini e Stefano Zampieri, Livorno, Sillabe, 2022.
"Oscar Ghiglia. Catalogo generale Dipinti", a cura di Lenoardo Ghiglia e Stefano Zampieri, Milano, Silvana editoriale, Viareggio, Istituto Matteucci, 2022.

Editing and review:
Capannelli Emilio, revisione
Desideri Fabio, 19 novembre 2009, revisione
Desideri Fabio, 3 ottobre 2022, integrazione successiva
Manghetti Gloria, 1996, prima redazione
Morotti Laura, 2008, rielaborazione


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