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Comune di Fara San Martino

Sede: Fara San Martino (Chieti)
Date di esistenza: 1685 - , La data iniziale è indicata in base al registro delle deliberazioni del Consiglio "Camerario", oggi perduto.

Intestazioni:
Comune di Fara San Martino, Fara San Martino (Chieti), 1685 ante -, SIUSA

L'origine dell'abitato può, con ogni probabilità, essere fatta risalire all'alto Medioevo, come testimonierebbe il toponimo, generalmente usato per identificare il luogo di residenza di un nucleo gentilizio longobardo. Le più antiche prove documentarie dell'esistenza di un insediamento abitativo non vanno oltre i secoli IX-X, quando il territorio fu colonizzato dai monaci benedettini. Nei secoli successivi Fara rimase, sia pure con alterne vicende, sotto la giurisdizione degli abati di S. Martino in Valle, fino a quando l'abbazia, decaduta, venne soppressa e unita al Capitolo Vaticano da papa Nicolò V. Nel secolo XVI la terra di Fara S. Martino fu infeudata ai Valignani di Chieti, i quali la vendettero nel 1584 a Melchiorre Reviglione.
L'attività dell'universitas è documentata a partire dal 1685, anno dal quale datano le deliberazioni del consiglio "camerario" (attualmente irreperibili), mentre altre notizie sono deducibili dalla controversia sorta nel 1746 tra l'universitas e il capitolo della basilica vaticana, per avere l'amministrazione dell'universitas e i deputati eletti per la formazione del catasto preteso di sottoporre al peso della bonatenenza le rendite del feudo di S. Martino. Nel 1811 il comune veniva aggregato al circondario di Lama nel distretto di Vasto della provincia dell'Abruzzo citeriore (decr. n. 922 del 4 maggio 1811 "Decreto per la nuova circoscrizione delle quattordici provincie del regno di Napoli").
All'attività primaria della pastorizia si affiancò, dalla fine del '700, la lavorazione della lana su scala artigianale e protoindustriale nei lanifici Cipolla, Verna, Tavani e Di Cecco. A cavallo fra i secc. XIX e XX, accanto ai lanifici, sorsero nuovi impianti legati al corso del fiume Verde: la tradizionale attività molitoria esercitata nei mulini a palmenti diede luogo, nel 1887, alla fondazione del primo pastificio ad opera di Filippo Di Cecco; nel 1905, la società Zecca-Cauli impiantò la prima centrale idroelettrica che alimentava una vasta area comprendente i territori di Chieti e Pescara.

Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Contesto storico istituzionale di appartenenza:
Regno di Napoli, 1806 - 1815

Profili istituzionali collegati:
Universitas (Regno di Napoli), sec. XIII - 1806
Comune (Regno di Napoli), 1806 - 1815
Comune (Regno delle due Sicilie), 1816 - 1860
Comune, 1859 -

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Fara San Martino (fondo)
Stato civile del Comune di Fara San Martino (fondo)


Bibliografia:
A.L. ANTINORI, Corografia storica degli Abruzzi [Dizionario storico topografico degli Abruzzi], S.E.A.B., 1978-1980, voll. 25-31 (riprod. facsimile del ms. inedito presso la Biblioteca provinciale "S. Tommasi" de L'Aquila)
Chieti e la sua provincia, 2, I comuni, a cura di U. DE LUCA, Teramo, Amministrazione provinciale di Chieti, 1990
C. MINIERI RICCIO, Biblioteca storico-topografica degli Abruzzi composta sulla propria collezione da Camillo Minieri Riccio, Napoli, 1862 (rist. anast. Bologna, Forni, 1968)
L. GIUSTINIANI, Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, Napoli, 1797-1805, 1816, voll. I-XI (rist. anast. Bologna, Forni, 1969-1971)

Redazione e revisione:
Ciammaichella Margherita, 2007.02.22, integrazione successiva
Di Zio Tiziana, 2008, supervisione della scheda
Pelagatti Giancarlo, 1996, anagrafe: prima redazione


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