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Cordelli Franco

Roma 1943 feb. 20 -

Scrittore
Critico teatrale

Headings:
Cordelli, Franco, scrittore, critico teatrale, (Roma 1943 - ), SIUSA

Quando esordisce come romanziere nel 1973, anno di pubblicazione di "Procida" per i tipi di Garzanti, Cordelli ha alle spalle gli anni della contestazione studentesca (celebre lo slogan coniato da lui e Dario Bellezza che nel '68, al posto delle più trite parole d'ordine, scrivevano sui muri della Sapienza "Viva Proust"), la stagione delle cantine e dei teatri off (per la cui scena scrive le prime cronache su «l'Avanti!» e poi su «Paese Sera»), un cammino di studi e di letture già intense, insieme a compagni di strada come Giulio Ferroni e Alfonso Berardinelli. In quella prima prova narrativa la forma del romanzo viene indebolita da spinte centrifughe che ne minano la stabilità: la provvisorietà si palesa anche nel corso del tempo, tanto che per questo titolo, dopo oltre trent'anni, sono stati di nuovo scomodati i manoscritti per una nuova edizione che ha visto la luce nel 2006, presso Rizzoli. La tenuta del "genere" - consumato da una carica di erosione interna - è messa a dura prova anche nei romanzi successivi: "Le forze in campo" (Garzanti, 1979, nuova ed. Rizzoli, 2010), "I puri spiriti" (Rizzoli, 1982), "Pinkerton" (Mondadori, 1986), "Guerre lontane" (Einaudi, 1990), fino al romanzo sugli anni di tangentopoli di "Un inchino a terra" (Einaudi, 1999) e al pamphlet de "Il duca di Mantova" (Rizzoli, 2004) a cui sono seguiti la riflessione sul passato che si proietta sul presente de "La marea umana" (Rizzoli, 2010) e l'ampio romanzo "Una sostanza sottile" (Einaudi, 2016). Ma la funzione della macchina romanzesca non svanisce del tutto, nell'autore non si incrina la fiducia nella "religione del romanzo", come recita un suo titolo (pubblicato da Le Lettere nel 2002). Una riflessione che fa il paio, insieme si incastonano in un vero e proprio dittico, avendo in comune l'editore e l'anno di pubblicazione, con gli scritti di "Lontano dal romanzo". La poetica del romanzo attraversa come una spina dorsale i lavori di Cordelli e non solo in quelli strettamente saggistici, perché affiora perfino nelle prove narrative, dove la trama delle storie viene annichilita dalla volontà di farne, esse stesse, campioni di riflessione metaletteraria. Intorno all'"ossessione" per il romanzo gira anche il libro di saggi "La democrazia magica. Il narratore, il romanziere, lo scrittore" (Einaudi, 1997, riproposto da Fandango nel 2011). Altra miscellanea di saggi è la raccolta di "Partenze eroiche" (Cosenza, Lerici, 1980, nuova ed. Roma, Gaffi, 2013). Il reportage sul giro d'Italia del 1989 ("L'Italia di mattina. Il romanzo del giro d'Italia", Milano, Leonardo, 1990, poi riedito a quasi vent'anni di distanza, da Perrone, nel 2009 e ristampato nel 2014) è piuttosto un pretesto per scrivere, nella forma ibrida del romanzo-diario-saggio, su un intero paese (sul ciclismo e l'Italia Cordelli ritorna in "Scipione l'italiano", Roma, Gremese, 1991). "L'ombra di Piovene" (Le Lettere, 2011) è invece il frutto di un'altra ossessione, quella per lo scrittore vicentino (che aveva già fatto un'apparizione nel romanzo "La marea umana") promosso a "eroe" (o, meglio, a emblema) del Novecento italiano.
Il romanzo, con tutte le sue articolazioni, non esaurisce le passioni di Cordelli che si cala con naturalezza in mezzo alla commistione dei generi (la prosa che si confonde con il diario, il reportage e il pamphlet, il saggio che trasmigra nei territori della prosa, la poesia che prende in prestito dal romanzo quello che resta di lirismo narrativo). Come detto si è interessato di teatro, dopo gli esordi su testate della capitale (dal 1968 al 1989 scrive su «Paese Sera»), nel 1986 è diventato il critico teatrale del settimanale «l'Europeo», attualmente collabora al «Corriere della Sera» (gli articoli usciti dal 1998 al 2013 sul quotidiano milanese sono stati pubblicati in "Declino del teatro di regia", Spoleto, Editoria & spettacolo, 2014). Ha inoltre ricoperto - sulla scena dell'avanguardia degli anni Settanta - un ruolo di promotore di eventi. Lo scrittore-promoter ha organizzato letture di poesia e performance teatrali come le sedici serate messe in scena nel 1977 al Beat 72 di Roma (raccontate nel libro-reportage "Il poeta postumo" uscito da Lerici nel 1978 e ristampato da Le Lettere nel 2008) e il Festival Internazionale dei poeti promosso sul litorale romano di Castel Porziano nel 1979 (gli happening saranno trasformati in scrittura in "Proprietà perduta", Guanda, 1983), che segna la conclusione di un decennio e - forse - anche di un intero clima culturale. Alcuni suoi testi da mettere in scena sono apparsi in piccoli libretti ("Antipasqua", Milano, SE, 1987; "Arancio", Salerno, Sottotraccia, 1994; "Pessimi custodi", Roma, Ega, 1998) o raccolti nel volume "Diderot Dondero. Quattro commedie" (Roma, Edizioni del Fondo Pier Paolo Pasolini, 1993), dove in chiusura compare un saggio di teoria teatrale. Per Cordelli la critica teatrale si è trasformata in un autentico mestiere, il cinema invece, come ha scritto lui stesso, è stata un'autentica passione e i suoi contributi sui film ambientati a Roma - la sua città - li ha sistematizzati in "Vacanze romane. Set, protagonisti, film", Alessandria, Edizioni Falsopiano, 2008. Nella sua bibliografia non manca una raccolta di versi, "Fuoco celeste" pubblicata da Guanda nel 1976, un volume all'insegna di una poesia invischiata di inserti prosastici e di teoria letteraria, mentre l'anno precedente aveva curato insieme a Alfonso Berardinelli l'antologia critica "Il pubblico della poesia" (Cosenza, Lerici, 1975, riproposta "trent'anni dopo" da Castelvecchi nel 2004, nuova ed. 2015), zibaldone-inchiesta che provava a mettere ordine in una materia, quella della poesia degli anni Settanta, che tendeva a sfuggire a canoni e sistemazioni.
Numerose sono anche le sue traduzioni o la cura di testi di autori stranieri, in particolare si è occupato di Henry James, André Gide, Virginia Woolf, Lewis Carroll, Émile Zola, Stendhal, Mark Twain, Jacques Cazotte. Ha curato anche delle antologie, hanno visto quindi la luce "I cento romanzi stranieri. 1900-1943, 1944-1986" (2 volumi usciti nel 1986, in collaborazione con Giovanni Raboni, come supplemento a «l'Europeo»), "La mia America. Antologia della letteratura americana dal 1945 a oggi" (Milano, Leonardo, 1991) e "Il teatro moderno" (Roma, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 1995). Negli anni '90 è stato chiamato a collaborare alla Rai e ha lavorato sia per programmi tv che radiofonici (la sua esperienza di "editore" alla radio è stata raccolta nel "Diario del disamore", Rai-ERI, 1999).


Generated archives:
Cordelli Franco (fondo)


Bibliography:
"Il Cordelli immaginario", a cura di Luca Archibugi e Andrea Cortellessa, Firenze, Le Lettere, 2003.

Editing and review:
Capannelli Emilio, revisione
Desideri Fabio, 23 marzo 2016, integrazione successiva
Desideri Fabio, 30 settembre 2009, rielaborazione
Manghetti Gloria, 1996, prima redazione
Morotti Laura, 2008, revisione


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