Date of live: 1861 - 1938
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Congregazione di carità di Fossombrone, Fossombrone (Pesaro e Urbino), 1861 - 1938, SIUSA
Il 24 ottobre 1860 il Regio commissario generale straordinario per le Marche, Lorenzo Valerio, con decreto n. 142, istituì in ogni comune della regione una Congregazione di carità che amministrasse le opere pie esistenti nel territorio comunale, sottraendole così ai precedenti amministratori, laici o ecclesiastici, enti o singole persone. Le Congregazioni di carità venivano nominate dalle commissioni municipali, entro otto giorni dalla pubblicazione del decreto (art. 8), dovevano essere approvate dal Regio commissario generale straordinario. La Congregazione di carità di Fossombrone si compose di cinque membri: il sindaco, il giudice del luogo, tre deputati eletti dal consiglio comunale. La presa di possesso delle opere pie esistenti nel territorio avvenne tra il novembre e il dicembre 1860, previa compilazione degli inventari di tutti i beni delle opere pie, rogati dal notaio Guido Luzi. Con decreto n. 252 del 9 ottobre 1861 venne dichiarata esecutiva nelle Marche la legge 20 novembre 1859 sulle opere pie ed il relativo regolamento 18 agosto 1860. Tale legge del 1859 prevedeva, diversamente dal decreto Valerio, che i membri della Congregazione di carità venissero eletti dal consiglio comunale e che il presidente fosse nominato con regio decreto. In base a tale normativa, la commissione municipale di Fossombrone, in data 9 novembre 1861, nominava quattro membri della nuova Congregazione di carità, con regio decreto 24 novembre 1861 era nominato il presidente. La nuova Congregazione si insediò il 24 dicembre 1861. La prima legge unitaria in materia di amministrazione di opere pie è del 3 agosto 1862, entrata in vigore il 1° gennaio 1863. Apportava modifiche ed innovazioni sia al decreto Valerio che alla legge del 1859, rimase in vigore sino al 1890 quando venne promulgata una nuova legge. In ottemperanza agli artt. 26, 27 e 28 della legge 3 agosto 1862, il consiglio comunale di Fossombrone nominò la nuova Congregazione di carità, insediatasi il 5 gennaio 1863, cui, con delibera consiliare del 12 maggio 1864, sanzionata da regio decreto 30 luglio 1864, fu affidata l'amministrazione delle opere pie già unite ed amministrate dalla Congregazione di carità commissariale. Erano: Monte di pietà, Ospedale Brefotrofio (la divisione del patrimonio del brefotrofio da quello dell'ospedale e l'erezione del brefotrofio in opera pia autonoma fu sanzionata con regio decreto 4 agosto 1867), Orfanotrofio femminile, Orfanotrofio maschile, Eredità Particelli, Insegnamento elementare femminile, Eredità Modesti, Carità inabili al lavoro, Carità poveri infermi. Nella seduta del 29 ottobre 1864 venivano approvati gli statuti organici delle singole opere pie. Tra il settembre ed ottobre 1864 furono deliberati vari provvedimenti che tendevano a concentrare nell'ufficio centrale l'amministrazione delle singole opere pie. Primo fra tutti, la creazione di un Ufficio agrario, a partire dal luglio 1865, che si occupasse della gestione dei possedimenti terrieri delle opere pie, la cui contabilità veniva trasferita al tesoriere generale e sottratta ai contabili di agraria. Fu determinata l'abolizione di tutti i contabili e tesorieri delle singole opere pie, portando tutte le casse nelle mani di un solo tesoriere generale ed in quelle del segretario-ragioniere. Gli statuti della Congregazione di carità furono approvati dal Ministero dell'Interno in data 27 luglio 1863. Nell'attività degli anni seguenti la Congregazione di carità che, per decisione del consiglio comunale di Fossombrone gestiva i Monti frumentari del territorio, vide gli stessi riuniti e trasformati, con regio decreto 4 maggio 1890, in Cassa dei prestiti agricoli. Con la legge del 17 luglio 1890 che riorganizzava tutto il settore dell'assistenza e beneficenza e mutava la natura ed il termine "opere pie" in quello di "istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza" (I.R.A.B.), nella Congregazione di carità di Fossombrone furono concentrate le opere pie Guerra, Pace - Giorgi e Fabbri (con regio decreto 21 novembre 1892), l'opera pia Bacchi (con regio decreto 12 gennaio 1893), i legati elemosinieri Mattioli e Camosci (con regio decreto 5 luglio 1896) che per identità di scopo furono aggregati alle opere pie Carità inabili al lavoro e Carità poveri infermi, la Dottrina cristiana (con regio decreto 25 febbraio 1897), diciannove confraternite (con regio decreto 17 novembre 1898). La citata legge del 1890 n. 6972 permetteva il raggruppamento in omogenee unità amministrative di istituti di beneficenza che avessero identità di scopo, salvaguardandone le eventuali particolarità. In base a tale disposto, la Congregazione di carità di Fossombrone intraprese lo studio di una riforma razionale delle proprie opere pie. Solo nel 1904 la proposta della Congregazione di carità di raggruppare opere pie aventi identità di scopo fu presa in considerazione. Nella seduta del 22 agosto 1904 fu deliberato: il raggruppamento delle opere pie costituenti sussidi elemosinieri in un Istituto di assistenza pubblica, il raggruppamento delle opere pie aventi come scopo la distribuzione di doti in un Monte dotale, la creazione di un ricovero di mendicità, conglobando le rendite delle opere pie "Ricovero de' poveri storpi" con quelle delle diciannove confraternite concentrate, la fusione dell'eredità Bacchi all'ospedale. Nell'erigendo Istituto di assistenza pubblica sarebbero state raggruppate la Carità poveri infermi, la Carità inabili al lavoro, l'opera pia Pace - Giorgi, l'opera pia Guerra, la confraternita della Dottrina cristiana ed i legati Mattioli e Camosci, già uniti amministrativamente alla Carità poveri infermi e alla Carità inabili al lavoro. Il Ministero dell'Interno mosse obiezioni al progetto di riforma e l'Istituto di assistenza pubblica non fu eretto. Per la costituzione del Monte dotale si proponeva il raggruppamento dell'eredità Modesti, dell'opera pia Fabbri e del legato Cattani a carico del Monte di pietà. L'unione delle rendite dei tre istituti avrebbe permesso la distribuzione di otto doti di 150 lire ciascuna. Anche in questo caso il Ministero dell'Interno rispose, nel 1906, che non riteneva necessaria tale riforma. La dote Cattani fu considerata pienamente dipendente dal Monte di pietà, mentre le altre due furono unite anmministrativamente sotto la denominazione di opere pie "Modesti-Fabbri". Il ricovero di mendicità funzionò acquisendo le sole rendite delle confraternite concentrate, non fu concesso il concentramento del ricovero de' poveri storpi che continuò ad esistere come opera autonoma. Solo nel 1933 il ricovero di mendicità fu eretto in ente morale, approvato lo statuto, ed in quell'occasione gli furono fuse, per identità di scopo, altre opere pie minori. La fusione dell'opera pia Bacchi con l'ospedale avvenne nel 1932. Precedentemente, con regio decreto 2 settembre 1902, fu eretta in corpo morale l'opera pia Rebecchini Von Stein che nasceva dall'eredità di Benedetto Antonio Rebecchini. A seguito dell'annessione al comune di Fossombrone della frazione di Gaifa, che apparteneva al comune di Urbino, venne acquisita anche l'amministrazione del locale Monte frumentario, affidata, con delibera comunale del 19 settembre 1901, alla Congregazione di carità, con l'indicazione che anche questo istituto fosse convertito in una Cassa dei prestiti agricoli, come era avvenuto per i Monti frumentari del comune di Fossombrone. La prospettata riforma non ebbe sanzione dall'autorità superiore. L'ultima acquisizione in fatto di lasciti avvenne nel 1916, quando la Congregazione di carità accettò l'eredità di Rosilde Rossi, vedova Fabi, che, con suo testamento olografo del 16 febbraio 1901, l'aveva nominata sua erede universale. Nel 1937 con legge n. 847 fu soppressa in ogni comune la Congregazione di carità ed istituito in sua vece l'Ente comunale di assistenza (E.C.A.) che ne assorbì uffici ed atti. A Fossombrone la Congregazione di carità venne soppressa il 1° luglio 1937 e le sue attribuzioni trasferite all'ECA. Con decreto prefettizio 21 gennaio 1938 n. 25938, furono nominati i componenti dell'Ente comunale di assistenza, insediatisi il 5 febbraio 1938. La legge istitutiva dell'ECA prevedeva (art. 8) la possibilità di decentramento di quelle IPAB che avessero fini di ricovero e che si differenziassero da quelle di assistenza generica. In base a tale disposto, furono istituiti a Fossombrone, con decreto 24 aprile 1939, gli Istituti riuniti di assistenza e beneficenza (IRAB) che concentrarono l'amministrazione dell'Ospedale civile, del Ricovero di mendicità, dell'Orfanotrofio femminile, dell'Orfanotrofio maschile, del Brefotrofio. Rimasero amministrate dall'ECA il Monte di pietà, l'opera pia Modesti e Fabbri, l'opera pia Guerra, la beneficenza Giselda ed Emma Fabi, indicata come eredità Fabi.
La Congregazione di carità di Fossombrone, in forza dell'art. 26 della legge 3 agosto 1862, era composta da un presidente e da quattro membri, la cui nomina e sostituzione era di competenza del consiglio comunale. Essa si riuniva in assemblee deliberative dette "adunanze", valide se erano presenti la metà dei componenti, oltre al presidente. Questi aveva il compito di convocare le adunanze, occuparsi della corrispondenza ufficiale che sottoscriveva, di sorvegliare la tenuta dei registri e l'andamento degli affari, di provvedere che fossero seguite ed applicate leggi, regolamenti, di verificare gli stati delle casse in presenza del tesoriere, di vigilare sull'attività dello stesso e degli altri impiegati. Cinque erano gli impiegati stabili che prestavano servizio nell'interesse delle singole opere pie. Primo fra essi il "segretario-ragioniere-archivista": assisteva nelle adunanze in cui aveva voto consultivo. Come i segretari comunali, si occupava di atti, contratti e pubblici istrumenti. Sua era, inoltre, la tenuta e custodia dell'archivio. Doveva tenere la contabilità, redigere il bilancio, i ruoli delle entrate, gli ordini di riscossione ed i mandati di pagamento relativi non solo all'amministrazione centrale, ma anche alle singole opere pie. Lo stipendio gli era pagato da tutte le opere pie in proporzione alla loro entità. Egli era coadiuvato da un "applicato di segreteria", impiegato introdotto alla fine del 1864, con lo scopo di aiutare il segretario a cui era notevolmente aumentato il lavoro, e lo rappresentava in caso di legittima assenza o malattia. Il terzo impiegato previsto dallo statuto organico della Congregazione di carità (art. 30) era il "tesoriere". Ad esso spettava la riscossione dei crediti ed il pagamento dei debiti. I mandati di pagamento che doveva onorare dovevano essere firmati dal presidente e dal segretario. Compilava il conto finanziario che presentava accompagnato dagli allegati alla parte attiva e passiva. All'atto della presa di possesso della carica, a tutela degli interessi della Congregazione di carità, doveva prestare una cauzione in beni immobili o in cartelle di debito pubblico. Un altro impiegato era il "procuratore e consulente legale" con il compito di fornire alla Congregazione di carità il suo parere legale scritto sopra qualunque vertenza legale, o dubbio insorto sull'interpretazione delle disposizioni istitutive delle opere pie, statuti e regolamenti. Vi era poi il "portiere bidello" che doveva essere presente nell'anticamera degli uffici durante l'orario della loro apertura e durante le adunanze. Era tenuto a consegnare gli avvisi di convocazione per le adunanze e altre note o carte che gli venivano consegnate dal segretario o da uno dei membri della Congregazione.
Legal position:
pubblico
Type of creator:
ente di assistenza e beneficenza
Connected institutional profiles:
Congregazione di carità, 1862 - 1937
Generated archives:
Congregazione di carità di Fossombrone (complesso di fondi / superfondo)
Editing and review:
Papi Tatiana, 2007/07/04, prima redazione