Estremi cronologici: 1924 - 1997
Consistenza: Unità 21: bb. 21
Storia archivistica: Le carte di Antonio Zama sono state donate all'Istituto in due distinti versamenti, a cinque anni l'uno dall'altro: nell'aprile del 2001 il primo, di 12 faldoni, e nel gennaio del 2006 il secondo, di tre raccoglitori ed altro materiale allegato. La documentazione del primo versamento proveniva dalla casa napoletana di Zama ed era stata affidata da Sabatino Rizzo, Maria Rosaria Gambuli e Franco Casavola al direttore della Casa editrice D'Auria, Gianni Macchiavelli, per un primo ordinamento delle carte. Risale a questo intervento l'organizzazione dei materiali così come sono giunti all'Istituto, intervento che però non è stato accompagnato né dalla redazione di strumenti di corredo né dall'individuazione di fascicoli. In assenza di un elenco di versamento, questo primo ordinamento veniva dedotto esclusivamente dalle segnature apposte sul dorso delle 12 buste, così indicate: fotografie (1 b.); disposizioni e comunicazioni ecclesiastiche (1 b.); nomine, corrispondenza privata, documenti personali (1 b.); telegrammi e messaggi per le nomine (1 b.); Conferenza episcopale campana (1 b.); Conferenza episcopale italiana (3 bb.); scritti, studi, corsi universitari (2 bb.); agende (1 b.); Università Cattolica - CEI (1 b.).
La seconda fase della donazione, curata da Sabatino Rizzo, comprendeva sia ulteriore documentazione, rimasta inizialmente separata ma proveniente dalla stessa casa di Zama, che altre carte raccolte tra ex fucini (Pasquale Saraceno in particolare). Questo materiale era stato diviso per argomento, numerato, descritto in un elenco analitico e sistemato in tre raccoglitori, depositati in Istituto insieme ad altre carte dell'Azione cattolica di Napoli.
Una prima ricognizione generale ha subito evidenziato come non fosse stata mantenuta alcuna traccia della sedimentazione originaria delle carte, non solo nel materiale arrivato per ultimo, ma anche in quello consegnato precedentemente. L'assenza pressoché totale di fascicoli originali e un'organizzazione delle carte recente e per argomento, finalizzata al raggruppamento sommaria dei materiali, hanno subito confermato che l'ordinamento non rispecchiava in nessun modo l'ordine originario delle carte. Vista però l'impossibilità di recuperare le tracce della situazione originaria, si è ritenuto opportuno mantenere, a grandi linee, l'impalcatura delle carte già costruita durante la prima sistemazione effettuata a Napoli. Si è intervenuti cercando di dare maggiore omogeneità e razionalità a questa struttura, articolandola ulteriormente per ricalcare gli incarichi di Zama e per favorire le aggregazioni dei nuclei documentali.
Una caratteristica rilevante di questo fondo archivistico è la scarsità dei documenti creati direttamente dal soggetto produttore, che risulta insolita in un fondo personale di una figura tanto attiva. Prescindendo dai materiali andati sicuramente persi negli anni, troviamo una spiegazione parziale in una testimonianza di Maria Rosaria Gambuli, che ha ricordato la consuetudine di Antonio Zama di «strappare e gettare appunti e ricordi nel cestino». Pertanto, assume un rilievo ancor più importante, per un'analisi d'insieme del corpus documentario di Zama, il riferimento alla documentazione esistente presso gli archivi delle varie istituzioni in cui ha operato.
Nel 2004 l'archivio è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio.
Una prima ricognizione generale ha subito evidenziato come non fosse stata mantenuta alcuna traccia della sedimentazione originaria delle carte, non solo nel materiale arrivato per ultimo, ma anche in quello consegnato precedentemente. L'assenza pressoché totale di fascicoli originali e un'organizzazione delle carte recente e per argomento, finalizzata al raggruppamento sommaria dei materiali, hanno subito confermato che l'ordinamento non rispecchiava in nessun modo l'ordine originario delle carte. Vista però l'impossibilità di recuperare le tracce della situazione originaria, si è ritenuto opportuno mantenere, a grandi linee, l'impalcatura delle carte già costruita durante la prima sistemazione effettuata a Napoli. Si è intervenuti cercando di dare maggiore omogeneità e razionalità a questa struttura, articolandola ulteriormente per ricalcare gli incarichi di Zama e per favorire le aggregazioni dei nuclei documentali.
Una caratteristica rilevante di questo fondo archivistico è la scarsità dei documenti creati direttamente dal soggetto produttore, che risulta insolita in un fondo personale di una figura tanto attiva. Prescindendo dai materiali andati sicuramente persi negli anni, troviamo una spiegazione parziale in una testimonianza di Maria Rosaria Gambuli, che ha ricordato la consuetudine di Antonio Zama di «strappare e gettare appunti e ricordi nel cestino». Pertanto, assume un rilievo ancor più importante, per un'analisi d'insieme del corpus documentario di Zama, il riferimento alla documentazione esistente presso gli archivi delle varie istituzioni in cui ha operato.
Nel 2004 l'archivio è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio.
Descrizione: Il fondo archivistico copre, in maniera diseguale, un arco cronologico che va dal 1924 al 1997; la consistenza maggiore va dagli anni '60 al 1977. La documentazione che riguarda il periodo 1977-1988, gli anni trascorsi come arcivescovo di Sorrento e vescovo di Castellammare di Stabia, è quasi del tutto assente. A spostare il limite cronologico di quasi un decennio dopo la morte (1988) è una raccolta di scritti su Zama, che si è ritenuto opportuno mantenere come parte integrante del corpus archivistico.
Il fondo si struttura in cinque serie e quattro sottoserie:
serie 1. Carte personali, 1924-1974 (5 bb.).
serie 2. Corsi universitari e insegnamento, 1942-1967 (3 bb.).
serie 3. Azione cattolica italiana, 1947-1975 (1 b.).
serie 4. Ausiliare a Napoli, 1967-1977 (10 bb.).
sottoserie 1. Pastorale a Napoli, 1967-1977 (1 b.).
sottoserie 2. Conferenza episcopale italiana, 1967-1977 (5 bb.).
sottoserie 3. Conferenza episcopale campana, 1967-1977 (2 bb.).
sottoserie 4. Comitato episcopale per l'Università Cattolica,
1967-1974 (2 bb.).
serie 5. Scritti di e su Antonio Zama, 1956-1997 (2 bb.).
La prima Serie Carte personali (1924-1974), raccoglie pagelle scolastiche, lettere di incarichi ricevuti, corrispondenza, agende personali, telegrammi e messaggi augurali. La seconda Serie Corsi universitari e insegnamento (1942-1967), è inerente all'attività di docente. La documentazione è costituita da molti appunti, schemi sui corsi, tesine e tesi di laurea con commenti e note di Zama, corrispondenza e lettere di incarico per i singoli anni accademici. La terza Serie Azione cattolica italiana (1947-1975), è composta da documenti riguardanti la FUCI, con programmi, contributi per vari incontri, qualche pubblicazione e poca corrispondenza. Si tratta di carte raccolte più che prodotte da Zama, ma vi sono anche alcuni schemi e appunti autografi. Sono inoltre presenti carte relative a due incarichi di Zama sempre nell'Azione cattolica: come delegato arcivescovile e assistente ecclesiastico diocesano (1958-1964), e ancora come assistente diocesano (1973-1976). L'ultimo fascicolo (il 12), sempre riguardante la FUCI, contiene materiale appartenuto a Pasquale Saraceno, che fu presidente del circolo fucino di Napoli nei primi anni Cinquanta: si tratta comunque di documentazione di interesse per la serie, quindi è stata mantenuta in coda come materiale aggregato. Articolata in quattro sottoserie, la quarta Serie Ausiliare a Napoli (1967-1977) è la più consistente del fondo, con 77 fascicoli; risulta comunque evidente la preponderanza nei fascicoli di materiale ciclostilato, inviato in preparazione di assemblee e incontri, mentre di Zama si trova una modesta presenza di schemi e appunti. La prima delle quattro sottoserie riguarda la Pastorale a Napoli (1967-1977), con il cerimoniale della consacrazione episcopale di Zama, promemoria per incontri, poca corrispondenza e vari opuscoli, da cui si coglie la costante attenzione di Zama per l'insegnamento e l'educazione dei ragazzi.
Per la seconda sottoserie Conferenza episcopale italiana (1967-1977), si tratta quasi esclusivamente di materiale ciclostilato relativo alle assemblee generali della CEI: convocazioni, ordini del giorno, programmi, elenchi di gruppi di studio, relazioni e presentazioni di progetti, attività e proposte delle singole commissioni. Si segnalano inoltre alcune note sulla preparazione del nuovo catechismo (1969), un carteggio su contrasti tra la CEI e le ACLI nel 1970, e i ciclostilati per i consigli permanenti del 1974-1975. La terza sottoserie Conferenza episcopale campana (1967-1977), è composta da materiali in gran parte ciclostilati e relativi a numerose sessioni della CEC, tenutesi in prevalenza a Napoli. L'ultima sottoserie Comitato episcopale per l'Università Cattolica (1967-1974), presenta il dibattito sulla situazione e i problemi dell'Università Cattolica, con contributi e osservazioni per la riforma dello statuto (1968) e documentazione relativa a riunioni del Comitato, oltre ad alcuni appunti e promemoria autografi di Zama. Nella quinta serie Scritti di e su Antonio Zama (1957-1997), il nucleo principale della documentazione, costituito da scritti di Zama, riguarda in realtà il periodo 1957-1965, ma gli estremi cronologici sono condizionati dalle carte raccolte nell'ultimo fascicolo, con commemorazioni e contributi pubblicati dopo la sua morte.
Il fondo ha una consistenza di 146 fascicoli, condizionati in 21 faldoni.
1967-1974 (2 bb.).
serie 5. Scritti di e su Antonio Zama, 1956-1997 (2 bb.).
La prima Serie Carte personali (1924-1974), raccoglie pagelle scolastiche, lettere di incarichi ricevuti, corrispondenza, agende personali, telegrammi e messaggi augurali. La seconda Serie Corsi universitari e insegnamento (1942-1967), è inerente all'attività di docente. La documentazione è costituita da molti appunti, schemi sui corsi, tesine e tesi di laurea con commenti e note di Zama, corrispondenza e lettere di incarico per i singoli anni accademici. La terza Serie Azione cattolica italiana (1947-1975), è composta da documenti riguardanti la FUCI, con programmi, contributi per vari incontri, qualche pubblicazione e poca corrispondenza. Si tratta di carte raccolte più che prodotte da Zama, ma vi sono anche alcuni schemi e appunti autografi. Sono inoltre presenti carte relative a due incarichi di Zama sempre nell'Azione cattolica: come delegato arcivescovile e assistente ecclesiastico diocesano (1958-1964), e ancora come assistente diocesano (1973-1976). L'ultimo fascicolo (il 12), sempre riguardante la FUCI, contiene materiale appartenuto a Pasquale Saraceno, che fu presidente del circolo fucino di Napoli nei primi anni Cinquanta: si tratta comunque di documentazione di interesse per la serie, quindi è stata mantenuta in coda come materiale aggregato. Articolata in quattro sottoserie, la quarta Serie Ausiliare a Napoli (1967-1977) è la più consistente del fondo, con 77 fascicoli; risulta comunque evidente la preponderanza nei fascicoli di materiale ciclostilato, inviato in preparazione di assemblee e incontri, mentre di Zama si trova una modesta presenza di schemi e appunti. La prima delle quattro sottoserie riguarda la Pastorale a Napoli (1967-1977), con il cerimoniale della consacrazione episcopale di Zama, promemoria per incontri, poca corrispondenza e vari opuscoli, da cui si coglie la costante attenzione di Zama per l'insegnamento e l'educazione dei ragazzi.
Per la seconda sottoserie Conferenza episcopale italiana (1967-1977), si tratta quasi esclusivamente di materiale ciclostilato relativo alle assemblee generali della CEI: convocazioni, ordini del giorno, programmi, elenchi di gruppi di studio, relazioni e presentazioni di progetti, attività e proposte delle singole commissioni. Si segnalano inoltre alcune note sulla preparazione del nuovo catechismo (1969), un carteggio su contrasti tra la CEI e le ACLI nel 1970, e i ciclostilati per i consigli permanenti del 1974-1975. La terza sottoserie Conferenza episcopale campana (1967-1977), è composta da materiali in gran parte ciclostilati e relativi a numerose sessioni della CEC, tenutesi in prevalenza a Napoli. L'ultima sottoserie Comitato episcopale per l'Università Cattolica (1967-1974), presenta il dibattito sulla situazione e i problemi dell'Università Cattolica, con contributi e osservazioni per la riforma dello statuto (1968) e documentazione relativa a riunioni del Comitato, oltre ad alcuni appunti e promemoria autografi di Zama. Nella quinta serie Scritti di e su Antonio Zama (1957-1997), il nucleo principale della documentazione, costituito da scritti di Zama, riguarda in realtà il periodo 1957-1965, ma gli estremi cronologici sono condizionati dalle carte raccolte nell'ultimo fascicolo, con commemorazioni e contributi pubblicati dopo la sua morte.
Il fondo ha una consistenza di 146 fascicoli, condizionati in 21 faldoni.
Ordinamento: Il fondo presentava un evidente stato di disordine, in cui non era possibile riconoscere la presenza di criteri organizzativi da parte del soggetto produttore. Pertanto, è stato riordinato in base a criteri logici determinati dall'analisi delle carte, del processo di tradizione documentaria e delle funzioni del soggetto produttore.
Informazioni sulla numerazione: Alle buste è stata attribuita una numerazione progressiva.
Strumenti di ricerca:
Simona Ferrantin, Zama Antonio. Inventario
La documentazione è stata prodotta da:
Zama Antonio
La documentazione è conservata da:
Istituto per la storia dell'azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI - ISACEM
Redazione e revisione:
Ferrantin Simona, 2016/04/18, prima redazione
Gurgo Maria Idria, 4 maggio 2016, revisione