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Boselli Paolo

fondo

Estremi cronologici: 1916 - 1932

Consistenza: Unità 39: fascc.

Storia archivistica: L'archivio di Paolo Boselli, conservato presso l'Accademia delle Scienze di Torino insieme con un cospicuo fondo librario anch'esso proveniente dallo statista savonese, si riferisce, come quello che si trova presso l'Archivio centrale dello Stato in Roma, alla sua attività in qualità di presidente del Consiglio dei ministri. Anche i documenti, in gran parte memorie, ritagli di giornali e appunti, di data successiva all'arco cronologico della vita del governo da lui presieduto, riguardano retrospettivamente quanto accaduto in quel periodo. L'ultimo fascicolo riguarda invece la convocazione di Boselli nel febbraio del 1923, quindi circa cinque anni dopo la fine del suo governo, da parte della Commissione incaricata dal Ministero della guerra di esaminare il ricorso presentato ai presidenti delle due Camere dal generale Emilio Bertotti nel 1922.
In mancanza di notizie sulle circostanze in cui il complesso archivistico è pervenuto all'Accademia delle Scienze, si può presumere che l'acquisizione sia legata al ruolo istituzionale di primo piano svolto per lungo tempo da Paolo Boselli all'interno del prestigioso istituto di cultura torinese. L'archivio consiste prevalentemente di carteggi con autorità civili e militari, e soprattutto con membri del governo e del parlamento, con diplomatici italiani all'estero, con prefetti, con comandi militari. La presenza nella maggior parte dei fascicoli di corrispondenza con il generale Cadorna sta indubbiamente a testimoniare il particolare rilievo e l'intensità che ebbe l'attività di mediazione svolta da Boselli fra il governo e il Comando Supremo dell'esercito durante tutta la durata del suo governo. Va osservato a tale proposito che l'archivio non è costituito soltanto da lettere o da telegrammi in originale, inviati a Boselli dai suoi corrispondenti, ma anche da una gran quantità di minute e di bozze, a volte anche in più versioni, di lettere da lui spedite. Caratterizzano in modo particolare questo complesso documentario i numerosi e consistenti fogli di appunti, a volte privi di intestazione, e di promemoria, pazientemente corredati da annotazioni e da titoli, nervosamente segnati a mano sui margini del testo, spesso dattiloscritto, in modo da evidenziare gli argomenti via via trattati e distinguerli gli uni dagli altri per una successiva puntuale ricerca. Fra le bozze e gli appunti, una particolare segnalazione meritano, per la consistenza e per l'importanza degli argomenti trattati, quelli riguardanti le dichiarazioni rilasciate alla Commissione d'inchiesta sul disastro di Caporetto.
Questa costante preoccupazione di conservare memoria di tutto ciò che potesse riuscire utile a prendere decisioni o a organizzare linee di difesa e questo certamente oneroso lavoro di sistemazione e di aggregazione di documenti (lettere, allegati, appunti, bozze, risposte, ma anche raccolte di articoli di giornale, alcuni dei quali censurati), che si potrebbe definire di paziente e meticolosa auto-documentazione, doveva avere lo scopo di consentirgli di memorizzare eventi, di meditare sui fondamenti e sulle motivazioni delle determinazioni da prendere e sui contenuti di lettere da spedire e di discorsi da tenere. Tanta cura per il proprio archivio, durante l'attività politica e dopo la sua conclusione, aveva anche lo scopo di puntare alla completezza e all'esaustività della corrispondenza relativa agli affari di governo, sia in entrata che in uscita. L'archivio dovette quindi rappresentare per il presidente del Consiglio dei ministri un indispensabile strumento di lavoro e una risorsa certamente imprescindibile per la sua strategia di governo, ma anche un prezioso strumento per difendersi da accuse infamanti e quindi per tutelare l'integrità della sua immagine e la propria identità personale e politica.


Descrizione: Il fondo, costituito da 39 unità, è strutturato in 5 serie: Corrispondenza con il re; Corrispondenza con ministri e con autorità civili e militari; Guerra in Europa e altri affari di governo; Memorie, articoli e pubblicazioni sulla Grande Guerra; Ricorso del generale Emilio Bertotti contro il suo esonero dal comando del quinto Corpo d'armata per decisione del Comando Supremo del 4 dicembre 1916.
Le serie 2 e 3 sono ripartite rispettivamente in 6 sottoserie.

Ordinamento: I documenti, inizialmente raccolti in due cartelle, ora distribuiti in quattro cartelle, sono stati rinvenuti organizzati in incartamenti ai quali spesso si trova unita una busta da lettera con un titolo che doveva rifletterne il contenuto. I titoli riguardano in genere il nome della personalità corrispondente, un avvenimento, una data o una combinazione di tutti o di alcuni di questi elementi. Nell'ambito del lavoro di revisione dell'ordinamento, compiuto presso l'Accademia delle scienze, si è in genere riconosciuta a questi insiemi corredati da un titolo originale, anche quando si trattava di materiale eterogeneo per argomenti o per corrispondenti, la natura di fascicoli e quindi se ne è in genere rispettata e conservata l'integrità. In alcuni casi si è ritenuto che l'insieme si fosse costituito per raccogliere e tenere distinti gli affari riguardanti un determinato periodo di lavoro. All'interno di tutti i fascicoli, il materiale è stato poi disposto in ordine cronologico. Proprio il rispetto di queste modalità di sedimentazione dei documenti comporta che la corrispondenza con la medesima persona o relativa al medesimo argomento può trovarsi in fascicoli differenti. Completato il lavoro di identificazione e di ricomposizione delle unità archivistiche, risultate in numero di trentanove, si è dato all'archivio una struttura costituita da cinque serie. Poiché la sequenza degli incartamenti appariva piuttosto casuale, si è proceduto a disporli in un ordine che, secondo la natura dei fascicoli, riflettesse le diverse tipologie documentarie (carteggi con singole personalità o con varie autorità, ma su un determinato tema o in un dato periodo, memorie, articoli di stampa) o gli eventi che costituivano i riferimenti comuni ai documenti. Le prime due serie comprendono rispettivamente fascicoli di corrispondenza con il sovrano, allora residente a Udine, e con autorità civili e militari; la terza riguarda la grande varietà di affari di cui il governo dovette occuparsi, con particolare riguardo però alle questioni connesse allo stato di guerra; la quarta è in sostanza una raccolta di memorie e di articoli sulla Grande Guerra pubblicati dopo la fine del conflitto; mentre l'ultima è costituita dagli atti connessi al ricorso, presentato nel 1922, dal generale Emilio Bertotti contro il suo esonero dall'esercito nel 1916. In sede di descrizione intesa a rappresentare l'archivio, si sono conservati i titoli originali, quando effettivamente riconosciuti pertinenti al contenuto dei fascicoli, eventualmente integrandoli con informazioni utili a renderli più esaurienti e più appropriati. L'archivio di Paolo Boselli conservato presso l'Accademia delle scienze di Torino è complementare alla documentazione che si conserva presso l'Archivio centrale dello Stato, della quale condivide la provenienza. Per questa ragione, i due complessi documentari, benché situati in luoghi distanti e gestiti da istituti diversi, non possono non essere considerati virtualmente come parti di un unico e medesimo archivio, che riflette quindi un determinato periodo della vita di chi lo ha prodotto e il suo particolare modo di organizzare e di conservare i documenti. La separazione dei due nuclei è legata presumibilmente alle vicende della vita dello statista e a una scelta anch'essa finalizzata al controllo e alla gestione della memoria.

Strumenti di ricerca:
Archivio dell'Accademia delle Scienze di Torino. Inventario

La documentazione è stata prodotta da:
Boselli Paolo

La documentazione è conservata da:
Accademia delle Scienze di Torino


Bibliografia:
Tra le carte della scienza. L'archivio storico dell'Accademia delle Scienze di Torino dal passato alla modernità, a cura di E. BORGI - D. CAFFARATTO, Torino, Hapax, 2017

Redazione e revisione:
Borgi Anna, 2015/09/06, prima redazione
Caffaratto Daniela, 2017/10/08, supervisione della scheda


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