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Comune di Mistretta

Sede: Mistretta (Messina)
Date di esistenza: 1070 - , Il documento più antico è datato 18 marzo 1405, e si tratta del Privilegio con cui re Martino, reintroduce la terra di Mistretta nel regio demanio.

Intestazioni:
Comune di Mistretta, Mistretta (Messina), 1070 -, SIUSA

Nell'antichità era conosciuta con il nome di Mytistratum (Diodoro, Polibio, Plinio), poi di Amestratus (Cicerone), e infine di Amastra (Silio).
Il centro abitato ebbe la sua prima evoluzione sotto il dominio romano e continuò ad espandersi durante il periodo della dominazione bizantina.
Sui ruderi della fortezza romana, gli Arabi, costruirono il castello.
Nel 1070, Ruggero di Altavilla demanializzò la Terra di Mistretta, ma nel 1101 con un diploma concesse il territorio di Mistretta e il castello al Monastero della SS. Trinità di Milazzo. Nel 1160, sotto re Gugliemo I, Mistretta fu data in feudo a Matteo Bonello.
Per privilegio di Federico II divenne nuovamente terra demaniale e un rappresentante di Mistretta sedeva al Parlamento del regno.
Sotto gli aragonesi, Mistretta fu nuovamente infeudata a Corrado di Antiochia. Il figlio di Corrado, Federico, venne accusato di lesa maestà e spogliato dei propri beni. Nel 1337, il feudo di Mistretta andò a Blasco di Alagona e poi in eredità a suo figlio Artale.
Nel 1392, la contea di Mistretta passava da Artale Alagona a Lopez de Luna. Seguirono poi diversi passaggi di infeudazione, finchè, dopo numerose suppliche fatte dai cittadini di Mistretta, re Martino con un privilegio del 8 febbraio 1405, reintegrò la terra di Mistretta al regio demanio.
Il 17 marzo 1448, con un privilegio, re Alfonso riconfermava il territorio di Mistretta e i suoi casali (Reitano e Santo Stefano)come demanio regio.
Un ulteriore privilegio, per riconfermare la demanialità di Mistretta venne stilato da re Ferdinando II nel 1481. Ma nel 1635, re Filippo IV, vendette la terra di Mistretta e i suoi casali al genovese Gregorio Castello. Le vessazioni furono talmente tante, che i cittadini di Mistretta decisero di autotassarsi per racimolare la somma che era necessaria per rendersi nuovamente liberi. Il 12 aprile 1633, l'università di Mistretta stipulò l'atto di ricompra versando diecimila onze a Gregorio Castelli.
Mistretta, tornò ad essere città demaniale e il Supremo Consiglio sancì che la città non potesse essere più venduta.
A partire dal 1648, i casali di Reitano e Santo Stefano iniziarono le procedure di distacco dal Comune di Mistretta.
Dal 1583 al 1818 Mistretta fu capo Comarca. Dal 1818 al 1861 fece parte dell'Intendenza di Messina. Dal 1812 al 1860 fu capo di Distretto e di Circondario.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comune (Regno delle due Sicilie), 1816 - 1860
Comune, 1859 -

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Mistretta (fondo)
Stato civile del Comune di Mistretta (fondo)


Bibliografia:
Candura G. Le 42 città demaniali nella storia di Sicilia, Ed. Cavallotto, Palermo, 1973
VITO AMICO, Dizionario topografico della Sicilia, Palermo, 1856, 2 voll.
Candura G. Le 42 città demaniali nella storia di Sicilia, Ed. Cavallotto, Palermo, 1973

Redazione e revisione:
Ippati Dorotea - direzione lavori Romano, 2007/08/08, prima redazione


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