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Società edificatrice fiorentina

Sede: Firenze
Date di esistenza: 1848 -

Intestazioni:
Società edificatrice fiorentina, Firenze, 1849 - 1980, SIUSA

Il progetto per una società da chiamarsi "Società costruttrice" risale al 1848 ed è del 28 dicembre una circolare a stampa a firma Giuseppe Martelli architetto e ingegnere, Leopoldo Galeotti, David Lampronti, Enrico Paradisi e Carlo Torrigiani, in cui si invitava la cittadinanza alla sottoscrizione di 800 azioni di 350 lire toscane, per la costituzione di una società anonima per edificare un blocco di case sopra un terreno in zona Barbano, nei pressi del Forte di S. Giovanni su progetto del Guidotti. Con circolare del 27 gen. 1849 fu convocata l'adunanza del 14 febbraio nella sala della Società filarmonica dove fu presentato un progetto di statuto al comitato promotore; fra i sottoscrittori i migliori nomi dell'aristocrazia fiorentina.
Nelle adunanze generali del 4, 8 e 11 febbraio 1949 furono eletti il presidente (avv. Leopoldo Galeotti), il segretario marchese Torrigiani, i consiglieri, i sindaci e il direttore lavori, Enrico Guidotti. Il riconoscimento della Società avvenne durante il governo provvisorio, con decreto del Ministero delle finanze del 20 marzo 1849.
I promotori comprarono un terreno dal municipio tra via S. Paolo, via Romita e via Lungo le Mura, ad un prezzo di favore, a condizione che le fabbriche fossero ultimate entro il maggio 1851. In realtà il quartiere, una volta ultimato, verrà abitato dal ceto medio, lasciando irrisolto il problema delle abitazioni per le classi povere.
I lavori, iniziati il 1° apr. 1849, impiegarono 204 operai; il complesso residenziale, tuttora esistente sul viale Strozzi, comprende 101 alloggi, 12 magazzini a terreno e un forno, distribuiti intorno a cinque corti interne. L'edificio fu consegnato nel giugno del 1853.
La società costruì tra 1848 e 1850 un altro vasto complesso popolare nel quartiere delle Cascine, in via Montebello.
Con la deliberazione consiliare del 14 ottobre 1865 il Comune di Firenze affidò alla Società l'amministrazione delle case di legno e ferro di sua proprietà situate in via Settignanese, Porta alla Croce e Pignone, dove risiedevano le classi povere che non avevano trovato posto nei nuovi quartieri occupati dai ceti borghesi.
Nel 1868 iniziarono i lavori per un nuovo piano dello stabile di Barbano, giunto poi a 130 quartieri più negozi. Nel 1862 era stato costruito un edificio in via Montebello, munito di scuola con asilo. Con Firenze capitale, tra 1865 e 1870 la Società edificatrice costruì quindi circa 3000 stanze divise negli stabili di via San Gallo, il quartiere della Mattonaia, S. Niccolò, Porta Pinti, Piagentina, via Pisana, Campuccio, S. Jacopino. Nel 1914 fu acquistato dalla Cassa di Risparmio un fabbricato in via del Cenacolo e nel 1919 uno in via del Ponte Sospeso. Del 1925 è lo stabile in via Centostelle; nel 1926 fu acquistato il palazzetto Salviati in via delle Stinche e via della Vigna Vecchia dove la Società stabilì la propria sede. Divenuta proprietaria di altri immobili direttamente costruiti o acquistati, la Società edificatrice fiorentina si limitò ad amministrarli configurandosi come società immobiliare.
Nello statuto del 1970 essa aveva come oggetto quello di "procurare abitazioni comode, salubri a modiche pigioni alle classi meno agiate, dando in locazione i quartieri dei fabbricati posseduti, costruendo e acquistando altri stabili". Alla fine del 1987 la Società "Med edificatrice dal 1849 Spa" è entrata in amministrazione controllata, nel 1988 è stata liquidata e lo stabile di via della Vigna Vecchia posto in vendita.


Condizione giuridica:
privato

Tipologia del soggetto produttore:
ente economico/impresa

Per saperne di più:
Archivio storico comune di Firenze

Complessi archivistici prodotti:
Società edificatrice fiorentina (fondo)


Bibliografia:
Romano Paolo Coppini, Banche e speculazioni a Firenze nel primo ventennio unitario, "Quaderni Storici", n. 32 (1976), 594
Gobbi Sica, Grazia, Le origini della casa popolare a Firenze fra iniziativa pubblica e filantropia privata. Una rilettura, in "Firenze Architettura", anno X, n. 2, 2006, p. 96

Redazione e revisione:
Bettio Elisabetta, 22 ago. 2007, prima redazione


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