Date di esistenza: 1575 - 1825
Intestazioni:
Collegio della Sapienza Bartolina di Perugia, Perugia, 1575 - 1825, SIUSA
Con testamento del 27 settembre 1571 il giureconsulto perugino Marco Antonio Bartolini disponeva che con i suoi beni venisse fondato in Perugia un collegio per dodici giovani poveri, di età maggiore di 17 anni e desiderosi di attendere agli studi, che rendesse possibile a questi di frequentare senza spesa e per cinque anni i corsi universitari. Gli studenti dovevano essere otto di Perugia, due di Genova o del suo territorio e due di Lucca, in omaggio alle due città in cui Bartolini aveva ricevuto ospitalità, nel periodo in cui era stato costretto ad allontanarsi da Perugia a causa della guerra del sale. Gli studenti avrebbero ricevuto annualmente un compenso di 20 scudi e sarebbero stati agevolati nel conseguimento della laurea in diritto o medicina, corrispondendo loro la metà del deposito richiesto per il dottorato. I beneficiari dovevano essere scelti dai superiori del Collegio, che erano il vescovo pro tempore o un suo vicario, gli uditori del Collegio del Cambio, il priore laico dell'Ospedale e due dottori del Collegio dei legisti. I rettori e governatori del Collegio doveno poi eleggere due sacerdoti e disporre che tra gli scolari perugini almeno due attendessero agli studi di filosofia e medicina.
L'esecutore testamentario ed erede Pietro Paolo Baglioni, per l'istituzione del Collegio, acquistò una casa di proprietà di Guido Baglioni, situata presso la sede del Collegio della Sapienza Nuova: qui il 1° novembre 1575 veniva aperto il nuovo istituto, designato "bartolino" in memoria del suo fondatore, e vi entrarono dodici studenti. Nello stesso anno, in adempimento alle volontà di Bartolini, il Collegio venne aggregato alla Sapienza Nuova e vennero pubblicate le sue costituzioni.
Il Collegio esisteva ancora nel Settecento e ne veniva edito un nuovo statuto nel 1767.
Soppresso nel 1798, quando il governo cittadino della Repubblica romana chiuse tutti i collegi universitari attivi in città, i suoi beni affidati allo Studio perugino.
Riaprì nel 1802, nel 1810 la decisione della Consulta degli stati romani dispose il trasferimento dei suoi beni, insieme a quelli del Collegio Pio della Sapienza e del Collegio della Sapienza Vecchia, all'Università, che rimase in vigore anche al ritorno del Governo pontificio.
Nel 1821 gli ispettori del papa, visto il buon andamento dell'ateneo perugino, gli mantennero le rendite del Collegio della Sapienza Bartolina e del Collegio della Sapienza Vecchia, entrambi chiusi definitivamente con breve di Leone XII del 7 giugno 1825.
Il Collegio esisteva ancora nel Settecento e ne veniva edito un nuovo statuto nel 1767.
Soppresso nel 1798, quando il governo cittadino della Repubblica romana chiuse tutti i collegi universitari attivi in città, i suoi beni affidati allo Studio perugino.
Riaprì nel 1802, nel 1810 la decisione della Consulta degli stati romani dispose il trasferimento dei suoi beni, insieme a quelli del Collegio Pio della Sapienza e del Collegio della Sapienza Vecchia, all'Università, che rimase in vigore anche al ritorno del Governo pontificio.
Nel 1821 gli ispettori del papa, visto il buon andamento dell'ateneo perugino, gli mantennero le rendite del Collegio della Sapienza Bartolina e del Collegio della Sapienza Vecchia, entrambi chiusi definitivamente con breve di Leone XII del 7 giugno 1825.
Condizione giuridica:
privato
Tipologia del soggetto produttore:
ente di assistenza e beneficenza
Soggetti produttori:
Collegio della Sapienza Nuova di Perugia, collegato, 1575 - 1806
Collegio del cambio di Perugia, collegato, 1575 - 1825
Collegio Pio della Sapienza di Perugia, collegato, 1810 -
Complessi archivistici prodotti:
Collegio della Sapienza Bartolina di Perugia (fondo)
Bibliografia:
G. ERMINI, Storia dell'Università degli studi di Perugia, Firenze, Leo S. Olschki, 1971, 403-405
Redazione e revisione:
Lonzini Silvia, 2007/01/22, prima redazione
Santolamazza Rossella, 2010/09/14, revisione