Seat: Rocca San Felice (Avellino)
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Comune di Rocca San Felice, Rocca San Felice (Avellino), sec. XIX -, SIUSA
Il territorio comunale di Rocca San Felice sorge ai piedi di un'altura rocciosa ed è percorso dal torrente Fresane. Il comune comprende la valle d'Ansato, nota nell'antichità perchè vi era stato eretto un tempio dedicato a Mefite, divinità venerata a partire dal VII secolo a. C. Il santuario fu frequentato fino al II secolo a. C. come testimoni vari reperti archelogici recuperati dalla Soprintendenza archeologica. I cosmografi definiscono qesta località ombelico d'Italia è situata sul confine tra la Campania e la Puglia, dove abitano gli Irpini, vi sono acque sulfuree, molto dense perchè sono circondate dai boschi. Notizie sull'abitato di Rocca si hanno a partire dall'epoca longobarda. Il castello, ai cui piedi si organizzò il paese, fu costruito con molta probabilità nel IX secolo, in seguito alla suddivisione territoriale del Principato di Benevento. Menzionato come feudo nel "Catalogo dei Baroni" e ancora come Castellum Sancti Felicis" nella documentazione mediovale , il paese viene citato nella forma da cui deriva l'attuale (Rocca Sancti Felicis) sin dal 1666. Il primo termine dl toponimo, Rocca, riflette la morfologia del luogo, mentre San Felice allude al santo patrono. Fra le famiglie proprietarie del feudo di Rocca occupano un posto particolare i Gesualdo, feudatari dal 1229 al 1278 e dal 1322 al 1428. Succesivamente il castello pervenne nelle mani dei Araceno (1440-1535), signori di Torella. di Annibale Caracciolo, barone di Villamaina, di Tiberio Caracciolo e di Giovan Vincenzo che, nel 1594, vendette il fudo a Giovan Battista Reale. Nel 1635 la proprietà fu acquistata dal nobile beneventano Giovan Francesco Capobianco, signore di Carife. In seguito la terra di Rocca passò ai marchesi Giuseppe, Felice e Giovanni, quest'ultimo proprietario fino all'eversione della feudalità (1806). Rocca San Felice vanta patrioti che a Napoli presero parte ai moti costituzionali del 1848. Fra questi sono da ricordare alcuni membri della famiglia Santoli. A questa famiglia appartenne anche Vincenzo Maria (1736-1804) autore dell'opera storica "De Mephiti et Vallibus Anxanti". Il paese, benchè distrutto dai terremoti antichi e recenti, conserva numerose testimonianze del suo passato. Oltre al Castello vanno ricordati il palazzo Santoli, la Casa Cozza, Casa Villani e una fontana realizzata nel 1749. La Chiesa di Santa Maria Maggiore fu edificata nel XIV secolo. Rifatto nel 1728, il tempio è stato danneggiato durante il terremoto del 1980, ed è stato restaurato nel 1991.. All'interno degno di nota è l'altare barocco del 1724. Anche la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (1625) custodisce numerose opere d'arte. In prossimità della Mefite si trova l'antico Santuario di Santa Felicita, costruito con materiali archeologici provenienti dalla zona circostante.
Legal position:
pubblico
Type of creator:
ente pubblico territoriale
Connected institutional profiles:
Comune (Regno di Napoli), 1806 - 1815
Generated archives:
Stato civile del Comune di Rocca San Felice (fondo)
Editing and review:
Abrescia Alessandra - collaboratore Taglialatela, 2007/02/28, revisione
Buono-direzione lavori Taglialatela Assunta, 2011/11/13, integrazione successiva