sec. XV - 1772
Nel 1751 Leonardo e il fratello Filippo Del Riccio ottennero l'iscrizione della famiglia al patriziato fiorentino.
Intestazioni:
Del Riccio, Firenze, sec. XV - 1772, SIUSA
Capostipite dei Del Riccio fu Pietro di Baldo, detto 'Riccio', da cui discesero Antonio, Francesco e Giulio che nella prima metà del XVI secolo esercitò con una certa fortuna l'attività manifatturiera di lanaiolo nella città di Firenze. Il fratello Giovan Battista era stato ammesso all'Ordine di Malta nel 1556, ma fu Giulio, sposato con Lisabetta Belcari, a dare seguito alla famiglia con i figli Leonardo, Guglielmo, Francesco e Pierantonio che consolidarono le loro ricchezze con le attività mercantili e bancarie svolte nelle città di Firenze, Roma e Napoli. Dei figli di Giulio, Costanza e Laudomia sposarono i fratelli Da Bagnano, Dainello e Stefano, Dorotea (+ 1572) fu suora nel convento di San Gaggio; Francesco (1526-1560) morì giovane militando nell'Ordine di Malta, nel quale era entrato nel 1556; Pierantonio (1529-1603), marito di Faustina Acciaioli, ebbe da lei i figli Pierfrancesco, Vincenzo e Ferrante, i quali non ebbero discendenza, e le figlie Beatrice nei Del Bene, Vittoria e Isabella nei Pecori.
Guglielmo (1517-1575) e il fratello Pierantonio esercitarono con successo la mercatura a Napoli, anche facendo compagnia con Gherardo Corsini, e vi ricoprirono entrambi il ruolo di console della Nazione fiorentina; Guglielmo, sposo di Giovanna Gianfigliazzi, nel 1575 acquisì i feudi di Castel Loriano e di Trentola, situati nel casertano, ottenendo i titoli di barone del primo e di marchese del secondo. Sarà la figlia Laura, alla prematura morte del fratello Francesco, a trasferire i titoli nella famiglia degli Alamanni. Ella nel 1588 aveva infatti sposato Andrea (1557-1616), figlio di Vincenzo Alamanni e di Caterina Capponi.
Leonardo (1515-1558), il primogenito di Giulio, nel 1561 aveva sposato Selvaggia Ridolfi. Dalla coppia nacquero Luigi e Giulio, entrambi attivi a Napoli in compagnia con Francesco Falconieri e dove Giulio morì nel 1595, e Maria che sposò Alfonso de' Ricci. Luigi (1556-1631) sposò Caterina Della Tosa e fu padre di Francesco Maria (+ 1632), avvocato del Collegio, Giulio (+ ante 1638), canonico fiorentino, Leonardo, Selvaggia nel Marzi Medici, Maddalena, monaca nel convento di S. Caterina da Siena, e Caterina nei Castiglioni.
Da Leonardo (1602-1662) e Isabella Del Tovaglia nacquero Luigi (n. 1637), segretario delle Tratte e senatore dal 1702, Giulio, Guglielmo, Filippo, Giovanni e Francesco Maria, monaco teatino. Giovanni (1651-1732), marito di Antonia dei baroni Ricasoli, fu padre di Giulio (+ 1750), consultore del Sant'uffizio, Filippo (+ 1770), laureato in legge a Pisa e addetto alla gestione dei beni di casa, Leonardo e Giovan Gualberto (+ 1739). Leonardo (1699-1772) fu provveditore delle Fortezze e soprintendente delle Maremme, uomo di poliedrici interessi, pubblicò alcune traduzioni di opere in lingua francese e tedesca e fu accademico della Crusca col nome di "Divagato"; sposò Leonora Ricasoli ma non ebbe figli e fu l'ultimo della sua casa: beni, nome e archivio del ramo di Leonardo di Giulio Del Riccio passarono così ai Naldini, attraverso Maria Caterina di Giovanni, sorella di Leonardo e moglie di Ottaviano di Domenico Andrea Naldini.
Arme: "D'oro (o d'argento), alla banda di rosso, accompagnata da due rose dello stesso".
Leonardo (1515-1558), il primogenito di Giulio, nel 1561 aveva sposato Selvaggia Ridolfi. Dalla coppia nacquero Luigi e Giulio, entrambi attivi a Napoli in compagnia con Francesco Falconieri e dove Giulio morì nel 1595, e Maria che sposò Alfonso de' Ricci. Luigi (1556-1631) sposò Caterina Della Tosa e fu padre di Francesco Maria (+ 1632), avvocato del Collegio, Giulio (+ ante 1638), canonico fiorentino, Leonardo, Selvaggia nel Marzi Medici, Maddalena, monaca nel convento di S. Caterina da Siena, e Caterina nei Castiglioni.
Da Leonardo (1602-1662) e Isabella Del Tovaglia nacquero Luigi (n. 1637), segretario delle Tratte e senatore dal 1702, Giulio, Guglielmo, Filippo, Giovanni e Francesco Maria, monaco teatino. Giovanni (1651-1732), marito di Antonia dei baroni Ricasoli, fu padre di Giulio (+ 1750), consultore del Sant'uffizio, Filippo (+ 1770), laureato in legge a Pisa e addetto alla gestione dei beni di casa, Leonardo e Giovan Gualberto (+ 1739). Leonardo (1699-1772) fu provveditore delle Fortezze e soprintendente delle Maremme, uomo di poliedrici interessi, pubblicò alcune traduzioni di opere in lingua francese e tedesca e fu accademico della Crusca col nome di "Divagato"; sposò Leonora Ricasoli ma non ebbe figli e fu l'ultimo della sua casa: beni, nome e archivio del ramo di Leonardo di Giulio Del Riccio passarono così ai Naldini, attraverso Maria Caterina di Giovanni, sorella di Leonardo e moglie di Ottaviano di Domenico Andrea Naldini.
Arme: "D'oro (o d'argento), alla banda di rosso, accompagnata da due rose dello stesso".
Per saperne di più:
Blasoni delle famiglie toscane descritte nella Raccolta Ceramelli Papiani
Complessi archivistici prodotti:
Affari diversi (serie)
Atti del patrimonio particolare di Benedetto Naldini del Riccio (serie)
Contratti e testamenti (serie)
Del Riccio, famiglia (fondo)
Documenti relativi a magistrature ricoperte dai Del Riccio (serie)
Lettere (serie)
Libri di contabilità personali e delle fattorie (serie)
Libri di mercatura (serie)
Miscellanea patrimoniale (serie)
Processi delle cause (serie)
Ricevute (serie)
Fonti:
ASFi, Deputazione sopra la nobiltà e cittadinanza, n. IV, 1
Bibliografia:
Vittorio Spreti, "Enciclopedia storico-nobiliare italiana", vol. I-VI, 1-2 (appendici), Milano 1928-1956, 763, vol. IV
AGLIETTI Marcella, Le tre nobiltà. La legislazione del Granducato di Toscana (1750) tra Magistrature civiche, Ordine di Santo Stefano e Diplomi del Principe, Pisa, ETS, 2000, 244
Redazione e revisione:
Insabato Elisabetta, 2015/11/28, supervisione della scheda
Romanelli Rita, 2007/04/16, prima redazione
Romanelli Rita, 2015/11/27, rielaborazione