Date di esistenza: sec. XIII prima metà -
Intestazioni:
Comune di Corciano, Corciano (Perugia), 1860 -, SIUSA
Comunità di Corciano, Corciano (Perugia), sec. XIII prima metà - 1860, SIUSA
Altre denominazioni:
Comunità di Corciano, sec. XIII prima metà - 1860
Corciano, forse abitato già in epoca antica, fu uno dei centri più importanti del contado perugino in epoca medievale.
Il "castrum" fu edificato tra il sec. XI e il sec. XII per aggregazione delle popolazioni che abitavano nelle località di Palazzo e Pieve del Vescovo. Il toponimo è menzionato per la prima volta nel 1136.
Su tutto il territorio di Corciano l'episcopato perugino esercitava prerogative signorili, traendo profitto dalle aree boscose sul versante occidentale del Monte Malbe.
Sebbene il potere effettivo venisse esercitato dalla dominante Perugia, fin dalla prima metà del sec. XIII la Comunità era regolata da uno statuto, non rinvenuto.
Dalla documentazione emerge come Corciano fosse autonomamente strutturata in tutte le cariche istituzionali fin dalla metà del XV secolo, pur dipendendo ed essendo limitata dal potere di Perugia, che esercitava un forte controllo ed imponeva il rispetto di alcuni obblighi, anche onerosi.
Nel 1424, per meglio curare gli interessi di Perugia, venne inviato a Corciano il capitano di contado, che doveva provvedere al rispetto dell'ordine pubblico, alla manutenzione e salvaguardia dei castelli, al rispetto delle norme statutarie, all'esazione delle imposte, alla vigilanza sull'importazione del grano e sull'emigrazione dei contadini, all'esercizio della giustizia per somme ridotte. Con la "guerra del sale", nel 1540, venne decretata la fine dell'autonomia di Perugia, che entrò a far parte a tutti gli effetti dello Stato Pontificio. Tutto ciò portò in molte realtà, tra cui Corciano, ad una diminuzione del potere politico effettivo delle magistrature locali e ad un inasprimento della pressione fiscale, in particolare del sussidio focolare. A ciò si aggiunsero le conseguenze economiche della guerra di Castro degli anni 1641-1649, che vide la Comunità occupata per un mese dall'esercito pontificio e successivamente depredata.
Durante la prima Repubblica romana (1798-1799) Corciano fece parte della circoscrizione del Cantone rurale di Perugia, assieme a Castelvieto e ad Antria.
Nel periodo dell'impero napoleonico Corciano fu primo cantone rurale del circondario di Perugia, nel Dipartimento del Trasimeno, e fu retta da un "maire", che presiedeva il consiglio.
In seguito alla disfatta napoleonica, si ricostituì il potere locale sulla base delle direttive dello Stato pontificio: nel nuovo consiglio, adunatosi nel dicembre 1814, figuravano 20 consiglieri, un deputato ecclesiastico ed uno regolare designati con lettera del delegato apostolico.
Nel "Riparto dei governi e delle comunità dello Stato Pontificio con i loro rispettivi appodiati" del 1817, Corciano è comune unito al governo di Perugia, sede anche di Distretto e di Delegazione, con i seguenti appodiati: Taverne con Capocavallo, Castel Vieto, Chiugiana, Mantignana, Migiana di Monte Malbe, San Mariano, Solomeo.
Nel 1827 è una podesteria, sempre sottoposta a Perugia, e, dal 1833, di nuovo comune unito a Perugia.
Con la codificazione della nuova organizzazione amministrativa, furono creati due organi collegiali: il consiglio, con consiglieri in numero proporzionale agli abitanti e presieduto da un vicegoveratore, e la magistratura, presieduta da un gonfaloniere designato dal delegato apostolico, dal 1824 sostituito dai priori, coadiuvati da due anziani.
Tale organizzazione fu mantenuta fino all'Unità d'Italia, con la sola variazione della trasformazione della Delegazione di Perugia in Provincia.
Nel 1831 Corciano tentò l'adesione ai moti rivoluzionari, ma il tentativo fu di breve durata.
L'adesione alla Repubblica romana del 1849 e all'insurrezione di Perugia del 20 giugno 1859 si concretizzò soltanto nell'abbassamento dell'arme pontificia e in qualche dimostrazione patriottica.
Nel settembre 1860, dopo l'ingresso delle truppe piemontesi, il commissario straordinario generale Gioacchino Napoleone Pepoli confermava in tutta l'Umbria lo scioglimento dei consigli municipali esistenti, procedeva alla nomina delle commissioni municipali provvisorie e provvedeva all'amministrazione straordinaria dei comuni in attesa delle nuove elezioni da svolgersi secondo le leggi sabaude. Corciano entrò a far parte della Provincia dell'Umbria, nel Circondario di Perugia e Mandamento di Perugia settentrionale. Quando poi, con il regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, la Provincia dell'Umbria fu soppressa e, contestualmente, furono istituite la Provincia di Terni e la Provincia di Perugia, Corciano fu assegnata a quest'ultima.
Il Comune postunitario ebbe analoghe sorti degli altri comuni durante il regime fascista con l'abolizione del sistema elettivo e la presenza di un podestà di nomina regia che assommava in sé le funzioni degli organi amministrativi di origine elettiva e quelle del sindaco in qualità di ufficiale di governo.
Il provvedimento del capo del Governo del 15 aprile 1929, trascritto nei registri della consulta araldica il 16 agosto dello stesso anno, riconobbe lo stemma comunale, inquartato di rosso e d'argento, citato nel Codice vaticano latino 4834. Il gonfalone venne esibito nella foggia autorizzata con provvedimento regio del 17 ottobre 1930.
Caduto il regime fascista, il regio decreto 4 aprile 1944 n. 111, ripristinò il sindaco e la giunta municipale, attribuendo ai prefetti il compito di provvedere temporaneamente alla nomina di sindaci e assessori in attesa di poter indire le elezioni per la ricostituzione delle amministrazioni locali. Con il decreto legislativo luogotenenziale del 7 gennaio 1946 n. 1, vennero ricostituite le amministrazioni comunali su base elettiva.
L'ultimo statuto del comune di Corciano è stato approvato con deliberazione del consiglio comunale n. 14 del 10 marzo 2007 e modificato con deliberazione n. 78 del 27 novembre 2008.
Attualmente il territorio del Comune corrisponde al bacino sinistro del medio corso del torrente Caina e comprende, nei suoi confini, gran parte del massiccio di Monte Malbe.
Comprende le frazioni di Capocavallo, Castelvieto, Ellera Chiugiana, Mantignana, Migiana, San Mariano e Solomeo.
Nel periodo dell'impero napoleonico Corciano fu primo cantone rurale del circondario di Perugia, nel Dipartimento del Trasimeno, e fu retta da un "maire", che presiedeva il consiglio.
In seguito alla disfatta napoleonica, si ricostituì il potere locale sulla base delle direttive dello Stato pontificio: nel nuovo consiglio, adunatosi nel dicembre 1814, figuravano 20 consiglieri, un deputato ecclesiastico ed uno regolare designati con lettera del delegato apostolico.
Nel "Riparto dei governi e delle comunità dello Stato Pontificio con i loro rispettivi appodiati" del 1817, Corciano è comune unito al governo di Perugia, sede anche di Distretto e di Delegazione, con i seguenti appodiati: Taverne con Capocavallo, Castel Vieto, Chiugiana, Mantignana, Migiana di Monte Malbe, San Mariano, Solomeo.
Nel 1827 è una podesteria, sempre sottoposta a Perugia, e, dal 1833, di nuovo comune unito a Perugia.
Con la codificazione della nuova organizzazione amministrativa, furono creati due organi collegiali: il consiglio, con consiglieri in numero proporzionale agli abitanti e presieduto da un vicegoveratore, e la magistratura, presieduta da un gonfaloniere designato dal delegato apostolico, dal 1824 sostituito dai priori, coadiuvati da due anziani.
Tale organizzazione fu mantenuta fino all'Unità d'Italia, con la sola variazione della trasformazione della Delegazione di Perugia in Provincia.
Nel 1831 Corciano tentò l'adesione ai moti rivoluzionari, ma il tentativo fu di breve durata.
L'adesione alla Repubblica romana del 1849 e all'insurrezione di Perugia del 20 giugno 1859 si concretizzò soltanto nell'abbassamento dell'arme pontificia e in qualche dimostrazione patriottica.
Nel settembre 1860, dopo l'ingresso delle truppe piemontesi, il commissario straordinario generale Gioacchino Napoleone Pepoli confermava in tutta l'Umbria lo scioglimento dei consigli municipali esistenti, procedeva alla nomina delle commissioni municipali provvisorie e provvedeva all'amministrazione straordinaria dei comuni in attesa delle nuove elezioni da svolgersi secondo le leggi sabaude. Corciano entrò a far parte della Provincia dell'Umbria, nel Circondario di Perugia e Mandamento di Perugia settentrionale. Quando poi, con il regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, la Provincia dell'Umbria fu soppressa e, contestualmente, furono istituite la Provincia di Terni e la Provincia di Perugia, Corciano fu assegnata a quest'ultima.
Il Comune postunitario ebbe analoghe sorti degli altri comuni durante il regime fascista con l'abolizione del sistema elettivo e la presenza di un podestà di nomina regia che assommava in sé le funzioni degli organi amministrativi di origine elettiva e quelle del sindaco in qualità di ufficiale di governo.
Il provvedimento del capo del Governo del 15 aprile 1929, trascritto nei registri della consulta araldica il 16 agosto dello stesso anno, riconobbe lo stemma comunale, inquartato di rosso e d'argento, citato nel Codice vaticano latino 4834. Il gonfalone venne esibito nella foggia autorizzata con provvedimento regio del 17 ottobre 1930.
Caduto il regime fascista, il regio decreto 4 aprile 1944 n. 111, ripristinò il sindaco e la giunta municipale, attribuendo ai prefetti il compito di provvedere temporaneamente alla nomina di sindaci e assessori in attesa di poter indire le elezioni per la ricostituzione delle amministrazioni locali. Con il decreto legislativo luogotenenziale del 7 gennaio 1946 n. 1, vennero ricostituite le amministrazioni comunali su base elettiva.
L'ultimo statuto del comune di Corciano è stato approvato con deliberazione del consiglio comunale n. 14 del 10 marzo 2007 e modificato con deliberazione n. 78 del 27 novembre 2008.
Attualmente il territorio del Comune corrisponde al bacino sinistro del medio corso del torrente Caina e comprende, nei suoi confini, gran parte del massiccio di Monte Malbe.
Comprende le frazioni di Capocavallo, Castelvieto, Ellera Chiugiana, Mantignana, Migiana, San Mariano e Solomeo.
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale (1860 - )
preunitario (sec. XIII prima metà - 1860)
Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -, 1860 -
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870, 1815 - 1860
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Ufficio di Stato civile (Umbria), 1860 - 1865
Per saperne di più:
Comune di Corciano - Si tratta del sito istituzionale del Comune che fornisce anche informazioni storiche.
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Corciano (fondo)
Stato civile del Comune di Corciano (fondo)
Bibliografia:
F. BRIGANTI, Città dominanti e comuni minori nel Medioevo con speciale riguardo alla repubblica perugina, Perugia, Unione tipografica cooperativa, 1906, 10
ANGELUCCI P., Il bosco conteso. Una convenzione tra il vescovo perugino e la comunità di Corciano nel secolo XIII. Da un processo quattrocentesco, in "Studi sull'Umbria medievale e umanistica. In ricordo di Olga Marinelli, Pier Lorenzo Meloni, Ugolino Nicolini", a cura di M. DONNINI, E. MENESTO', Spoleto, Centro italiano di studi sull'Alto Medioevo, 2000
COLLESI R., Memorie storiche ed amministrative del Comune di Corciano, Città di Castello, s.e., 1902 (ristampa anastatica, Corciano, s.e., 1990)
RIGANELLI G., Vicende insediative e assetto del territorio nell'età di mezzo. Una ricerca sull'attuale Comune di Corciano, Perugia, EFFE Fabrizio Fabbri Editore, 1997
Statuto del Castello di Corciano, a cura di G. SCENTONI, Perugia, Giunta Regionale dell'Umbria - Editrice Umbra cooperativa, 1984 (Archivi dell'Umbria. Inventari e ricerche, 2)
A. GROHMANN, Città e territorio tra medioevo ed età moderna (Perugia secc. XIII-XVI), Perugia, Volumnia editrice, 1981, II, 932 - 933
Redazione e revisione:
Sargentini Cristiana, 2006/08/28, prima redazione