Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina | Vai alla colonna di sinistra

Colonna con sottomenu di navigazione


Contenuto della pagina


Guida on-line agli archivi non statali
Menu di navigazione

Home » Guided search » Creators - Corporate bodies » Creator - Corporate body

Confraternita del Santissimo Sacramento e del Salvatore di Bisceglie

Seat: Bisceglie (Barletta-Andria-Trani)
Date of live: 1781 ago. 6 -

Headings:
Confraternita del Santissimo Sacramento e del Salvatore di Bisceglie, Bisceglie (Barletta-Andria-Trani), 1781 ante -, SIUSA

L'attuale confraternita del Santissimo Sacramento e del Salvatore originariamente era denominata confraternita del Santissimo Sacramento del Corpo di Cristo, tant'è che nella chiesetta del Santissimo Salvatore una lapide riporta come data di fondazione del sodalizio il 1509, anno in cui erroneamente il Sarnelli colloca il momento della fondazione della congrega del Corpo di Cristo ad opera di mons. Lupicini. Ne è prova la circostanza che, nonostante l'antichissima data di fondazione, la confraternita, con il nome attuale, non è mai citata, né nell'ambito dei numerosi sinodi diocesani che disciplinano la vita religiosa a Bisceglie alla fine del XVI e per tutto il XVII secolo, né nella puntualissima produzione del Sarnelli. Essa, dunque, prima di assumere l'odierna intitolazione, officiava in cattedrale con la Confraternita dei Sanrissimi Martiri. Nella seconda metà del XVIII secolo, però, in seno all'antica confraternita del Corpo di Cristo si consumò una scissione, con la costituzione di due gruppi paralleli, del ceto nobile e del ceto popolare. Quest'ultima assunse il titolo di Congrega del Santissimo Sacramento e del Salvatore e ottenne il regio assenso alle regole e alla fondazione nel 1781 da re Ferdinando IV. Probabilmente, ciò avvenne in seguito alla grave crisi del '600, quando si verificò, come qualcuno ha notato, la coincidenza, per tutta l'area napoletana, tra il momento più drammatico della crisi e la "travolgente tendenza dell'elemento laico, dei diversi ceti sociali, nobili, artigiani, popolari a farsi per così dire "gruppo", a raccogliersi e a tutelarsi di contro alla "tristezza dei tempi"". Le nuove regole prevedevano che non si superasse il numero di sessanta confratelli, stabilivano che la mozzetta celeste fosse distintiva della confraternita e proseguivano con l'elenco delle opere pie, previste ancora in Cattedrale. Lo statuto prevedeva, inoltre, l'istituzione di un Monte a cui potevano iscriversi uomini e donne che pagassero una retta mensile, per provvedere alle esequie che dovevano svolgersi con l'intervento del capitolo della Cattedrale. La scissione delle due componenti fu definitivamente sancita con atto notarile del 1790, rogato da Mauro Todisco. Con lo stesso, venne affidata alla confraternita la rettoria del Santissimo Salvatore, in precedenza utilizzata come luogo per gli esercizi spirituali dall'antica confraternita originaria. Nel XIX secolo, la congrega dovette certamente essere sottoposta alla tutela e al controllo del Consiglio Generale degli Ospizi prima e della Deputazione provinciale, poi. Nel 1934, le è stato riconosciuto il fine prevalente di culto e, quindi, la congrega è passata alle dipendenze dell'Autorità Ecclesiastica. La confraternita anticamente possedeva dei censi ed era proprietaria della vecchia chiesa, venduta nel 1922 a seguito del riordino del patrimonio ecclesiastico effettuato dai fascisti, oltre a possedere alcuni locali in via la Muraglia e la chiesetta di S. Nicolò al porto, dove un tempo risiedeva la nobile confraternita dell'Annunciata, ormai scomparsa. Nel 1950 ricevette la richiesta da parte della nobile arciconfraternita del Santissimo Sacramento del Corpo di Cristo per la rinnovata fusione delle due congreghe "come al tempo del Sarnelli". Fu, inoltre, protagonista di numerose controversie relative al diritto di precedenza nelle processioni, che per consuetudine spetta alla confraternita più antica. Si giunse ad un accordo il 7 settembre 1975, con l'approvazione della Curia, firmato da mons. Nassa, mons. Belsito e mons. D'Ambrosio, allorchè si stabilì che nelle solennità dei santi Martiri nel mese di agosto e in quella dell'Addolorata nel mese di settembre la congrega cedesse la precedenza alle omonime confraternite, mantenendola invece nella solennità del Corpus Domini e, il 10 maggio, nella processione delle Braccia dei Santi. Attualmente conta una trentina di membri, è disciplinata dallo statuto diocesano del 1994 e ha sede nella chiesa del Santissimo Salvatore eretta nel 1649 sulla sottostante chiesetta trecentesca di San Nicolò del Porto.

Legal position:
privato

Type of creator:
ente e associazione della chiesa cattolica

Connected institutional profiles:
Confraternita, sec. XII -

Generated archives:
Confraternita del Santissimo Sacramento e del Salvatore di Bisceglie (fondo)


Bibliography:
Giuseppe Di Molfetta, Confraternite parrocchiali e congregazioni gesuitiche a Bisceglie nel sec. XVI, in Le confraternite pugliesi in Età moderna. Atti del seminario internazionale di studi 28-29-30 aprile 1988, a cura di L. Bertoldi Lenoci, Fasano, Schena editore, 1988, pp. 355-373.
Mario Rosa, Pietà mariana e devozione del Rosario nell'Italia del Cinque e Seicento, in Religione e società nel Mezzogiorno tra Cinque e Seicento, Bari, De Donato, 1976, 217-243
Giuseppe Di Molfetta, Confraternite e regime pastorale nella città-diocesi di Bisceglie nei secoli XVI-XVIII, in Le confraternite pugliesi in Età moderna 2, a cura di L. Bertoldi Lenoci, Fasano di Puglia, 1990, pp. 645-674

Editing and review:
Chisena Adriana, 2006/06/20, prima redazione
D'Angella Rosanna, 2015/07/28, revisione
Pontrelli Maria Pia, 2015/07/28, supervisione della scheda


icona top