Livorno 1806 lug. 20 - Collegigliato (Pistoia) 1874 ago. 28
Storico
Archivista
Intestazioni:
Bonaini Francesco, archivista, storico, (Livorno, 1806- Collegigliato di Pistoia, 1874), SIUSA
Nacque a Livorno il 20 luglio 1806, da Domenico, sensale proveniente da una famiglia israelitica convertita, e da Giuseppa Carboni, figlia del capitano del porto di Livorno. Intraprese la carriera ecclesiastica fermandosi agli ordini minori e con i proventi di un canonicato nella chiesa cattedrale di Livorno e di una pensione otrtenuta dal governo granducale riuscì a studiare teologia e diritto canonico e civile all'Univeristà di Pisa, dove si laureò nel 1825 in utroque iure e nel 1826 in Teologia. Nello stesso anno fu investito della seconda cattedra di Diritto canonico presso il Collegio teologico dello stesso ateneo, divenendone titolare dal 1827. Deposto l'abito ecclesiastico, passò, nel 1840, alla cattedra di Storia del diritto, nella facoltà di legge e nel 1843 gli fu anche affidato l'incarico di bibliotecario dell'Università. Dal 1840 aveva rinunciato ai voti e pochi anni dopo aveva sposato Maddalena Espinassi Moratti. Già da molti anni aveva intrapreso ricerche in vari archivi e biblioteche di Pisa e di altre città, i cui risultati cominciò a pubblicare negli «Annali delle Università toscane» e, dopo la sua fondazione nel 1842, sull'«Archivio storico italiano». Nel 1848 partì come volontario per la Prima guerra d'Indipendenza; al ritorno si evidenziarono i primi sintomi della malattia neurologica che doveva poi tormentarlo negli ultimi anni della sua vita e fu ricoverato per circa un anno nel manicomio di Perugia. Da questo soggiorno trassero notevole giovamento, oltre alla sua salute, anche i suoi studi, poiché il direttore del manicomio, il dott. Massari, era anche direttore della Biblioteca civica, i cui manoscritti mise a disposizione del Bonaini I frutti di queste ricerche furono poi pubblicati nell"Archivio storico italiano", 1850-1851. Il B., che aveva potuto constatare di persona lo stato di disordine e di incuria in cui versavano gli archivi fiorentini, tuttora dislocati presso le varie amministrazioni, riuscì a ottenere dal granduca Leopoldo II la nomina di una commissione (20 febbraio 1852) per la riorganizzazione degli stessi archivi, composta dall'Avvocato regio, dal Direttore dell'Azienda del Registro e dallo stesso Bonaini Tale commissione potè presentare già nel mese di giugno dello stesso anno un progetto completo per la riunione in un'unica sede, il riordinamento, l'inventariazione e la messa a disposizione del pubblico degli studiosi dei documenti delle varie amministrazioni dello Stato non più occorrenti per fini amministrativi (in pratica tutta la dicumentazione prodotta anteriormente al 1815). A tre anni esatti dalla presentazione del progetto il Regio Archivio centrale di Stato di Firenze era già una realtà concreta ed operante, inaugurato il 20 giugno 1855 in alcuni locali degli Uffizi, sotto la direzione del B. Oltre a quello di aver riunito in un'unica sede e aver reso disponibile agli studiosi la documentazione sulla Firenze repubblica e medicea, al Bonaini viene universalmente riconosciuto il merito di essere stato l'iniziatore di un metodo di riordinare gli archivi da lui definito "storico" e che sarà poi preso a modello da generazioni di archivisti fino ai giorni nostri. Infatti il Bonaini, reagendo a tutti i tentativi sette-ottocenteschi di classificazione dei documenti per materia, per ordine cronologico o per qualsiasi altro criterio estreno, si propose di ricostituire gli archivi delle varei magistrature quali dovevano essere stati al tempo in cui le magistrature stesse erano in vita, rifiutando ogni distinzione aprioristica tra documenti storici e amministrativi, nella convinzione che ogni documento avrebbe assunto, con l'andare del tempo, un suo preciso e insostituibile interesse storico. Negli anni immediatamente successivi furono istituiti, sempre per impulso del Bonaini, gli Archivi di Pisa, Siena e Lucca nonché la Soprintendenza agli archivi toscani, organismo nato per coordinarne l'attività. La fama del Bonaini intanto superava i confini del granducato di Toscana: nel 1860 il ministro dello Stato pontificio Terenzio Mamiani gli affidò l'incarico di riorganizzare prima gli archivi dell'Emilia, poi quelli dell'Umbria e delle Marche. Anche in Francia fu deciso di adottare il regolamento per gli archivi da lui elaborato in occasione dell'apertura al pubblico dell'Archivio di Firenze. Ma di lì a poco dovette subire anche cocenti delusioni: prima il passaggio degli archivi nel nuovo assetto istituzionale dell'Italia unita alle dipendenze del ministro dell'Interno, poi quando Firenze divenne capitale nel 1865, la requisizione, a vantaggio del Senato del Regno, di alcune sale degli Uffizi, già adibite a deposito di archivi. Tali turbamenti contribuirono senza dubbio al riacutizzarsi della malattia, che lo portò dopo il 1863 a nuovi periodi di ricovero nel manicomio di Perugia. Nell primavera del 1870 fu definitivamente ricoverato nella casa di salute di Collegigliato (Pistoia), dove morì il 28 agosto 1874. Il Bonaini fu anche instancabile editore di documenti: pubblicò inoltre innumerevoli scritti sia di storia del diritto che di archivistica, per lo più dispersi in pubblicazioni periodiche ed opuscoli d'occasione; tra le opere in volume si citano: "Statuti inediti della città di Pisa dal XII al XIV secolo" e "Acta Henrici VII Romanorum imperatoris et monumenta quaedam alia suorum temporum historiam illustrantia. Opus postumum in duas partes divisum". La bibliografia completa delle sue opere si trova in A. PANELLA "Francesco Bonaini", in «Rassegna degli Archivi di Stato», XVII (1957), pp. 181-202.
Complessi archivistici prodotti:
Bonaini Francesco (fondo)
Bonaini Francesco (fondo)
Bonaini Francesco (fondo)
Bibliografia:
"Notizie degli archivi toscani", in «Archivio storico italiano», 114 (1956), nn. 410-411 (2-3), 417-418
Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, vol. 11 (1969), 513-516 (Dizionario biografico degli italiani)
"Guida generale degli Archivi di Stato italiani", direttori P. D'Angiolini e C. Pavone, Roma, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali - Ufficio Centrale per i Beni Archivistici, Pubblicazioni degli Archivi di Stato, 1981-1994, voll. 4 (1 "A-E", 1981; 2 "F-M", 1983; 3 "N-R", 1986; 4 "S-Z", 1994), vol 2 (1983), p. 157; vol. 3 (1986), pp. 704-705
R. Amico "Le origini dell'Archivio di Stato di Pisa e l'opera di Francesco Bonaini", in "Rassegna degli Archivi di Stato", LII/2, maggio-agosto 1992, 361-381
L. Pagliai, "Francesco Bonaini: la formazione e l'insegnamento nell'Università di Pisa", in "Studi in onore di Arnaldo D'Addario", a cura di L. Borgia, F. De Luca, P. Viti, R.M. Zaccaria, 4 voll., Conte Editore, Lecce, 1995, IV, 1537-1553
Guida agli Archivi delle personalità della cultura in Toscana tra '800 e '900. L'area fiorentina, a cura di E. CAPANNELLI e E. INSABATO, Firenze, Olschki, 1996, 111
Guida agli archivi delle personalità della cultura in Toscana tra '800 e '900. L’area pisana, a cura di E. CAPANNELLI - E. INSABATO, Firenze, Olschki, 2000, 59
Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, 2007/08/02, revisione
Morotti Laura, 2011/11, rielaborazione
Pagliai Ilaria, 2006/07/12, prima redazione
Volpi Alessandro, prima redazione