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Porcinai Pietro

fondo

Storia archivistica: Dopo vari cambi di sede in Firenze, lo studio professionale di Porcinai fu trasferito a Villa Rondinelli, a Fiesole, nel 1957. Dal 1989 l'archivio si trova nella limonaia, annessa alla Villa e restaurata. Alla chiusura dello studio, l'architetto Gianni Medoro, con il contributo di Adriana Manzoni e Artemisia Viscoli, effettuò una ricognizione dettagliata del Fondo individuando 1318 progetti che furono ordinati secondo il nome del committente. Tale regesto confluì nella prima pubblicazione su Porcinai che nel frattempo si stava editando ad opera di un altro ex collaboratore dello studio, l'architetto Milena Matteini
Nel 1991 è stata rinvenuta parte della corrispondenza che si riferisce al periodo che va dall'inizio dell'attività del maestro sino a poco oltre la fine della Seconda Guerra Mondiale.
L'Archivio nel suo complesso è stato vincolato dalla Sovrintendenza Archivistica della Toscana il 24 novembre 1997 con provvedimento n. 706.
Nel triennio 2002-2004 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Direzione Generale per gli Archivi ha finanziato il restauro di ca. 580 elaborati, soprattutto disegni su lucido, ed in parte disegni su carta ed eliocopie colorate; 42 disegni sono stati restaurati nel 2004 dal Laboratorio di Restauro della Soprintendenza ai Beni storico artistici della Provincia di Arezzo.
La Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Arezzo ha finanziato la schedatura delle opere di Porcinai presenti nella provincia di Arezzo, realizzata a cura di Gabriella Carapelli e Marta Donati. È in corso la schedatura/mappatura dei lavori di Porcinai a Fiesole, a cura di Ines Romiti e quella dei lavori realizzati in Sicilia a cura di Gabriella Carapelli.

Descrizione: Documentazione progettuale
Il Fondo ha mantenuto il sistema di archiviazione originario. La maggior parte del materiale è condizionato in faldoni (raramente in pacchi) ed in rotoli.
Faldoni. Hanno una numerazione originale che va dal n. 1 al n. 453.
Al materiale recentemente rinvenuto, aggregato al resto dell'archivio, è stata attribuita una numerazione provvisoria, che va dal n. 500 al n. 513. Questa documentazione aggiuntiva consta soprattutto di corrispondenza, ora in originale ora in copia-velina, con i clienti ed i fornitori, in preventivi, fatture, ecc. ed è relativa all'inizio dell'attività di P.P., sino agli anni 1946-1947 ca. Ciascun faldone raccoglie un quantitativo variabile di fascicoli ordinati per cognome di persona (committente, collaboratore esterno, fornitore, amico, etc.).I singoli fascicoli contengono materiale vario connesso all'iter progettuale (corrispondenza, eliocopie ripiegate, appunti, schizzi di studio, fatture, ecc.).

Rotoli. I disegni sono per la maggior parte conservati arrotolati ed avvolti in fogli di carta, collocati, in ordine alfabetico di committente, in posizione orizzontale in scaffali aperti. Soltanto alcuni sono conservati in tubi in plastica. I disegni restaurati sono conservati in piano in cartelline a misura. I rotoli contengono quasi esclusivamente disegni originali (soprattutto lucidi, talvolta radex ed in casi eccezionali eliocopie).

Materiale fotografico di P.P. stesso e di fotografi da lui incaricati, fra i quali si segnalano gli scatti del professionista di fiducia Karl Dietrich Bühler. Il materiale è conservato in un armadio e così organizzato:
24 raccoglitori composti all'interno da cartoncini, ordinati in ordine alfabetico di committente, sui quali sono incollate fotografie in bianco e nero di piccolo formato, quasi sempre provini a contatto, con indicato il numero di negativo;
35 contenitori con bustine numerate in cui si conservano i sopra citati negativi;
12 album e 7 scatole con raccolta di foto varie;
circa 50 scatole di piccole dimensioni, contenenti diapositive;
4 scatole di foto di famiglia.

Modelli di studio e prototipi
Oltre al plastico in legno della Villa Rondinelli, commissionato da P.P. a Nelusko Salvarani di Bologna, si conservano: 7 modelli in gesso di sedute per Villa Brion a Rapallo; 1 modello in gesso per una seduta in pietra con getto d'acqua per la stessa villa; il prototipo di un lume (diviso in due pezzi); il prototipo di una superficie quadrata modulare metallica; una sedia in filo di nylon.

Documentazione relativa all'attività pubblicistica di P.P.: consta di materiali dattiloscritti ed è stata raccolta, ad opera dei familiari, nello stesso armadio che custodisce il materiale fotografico.

Documentazione amministrativa e assimilata
Comprende le serie archivistiche originali di P.P. funzionali alla conduzione dello studio, conservate in cassettoni metallici uso ufficio con inserti appesi ordinati alfabeticamente, un cassetto per ciascuna delle seguenti materie:
- collaboratori esterni e dipendenti;
- servizio fornitori piante;
- servizio fornitori edilizia;
A questa serie, così come in origine, risultano tuttora aggregati anche i seguenti materiali:
- rapporti con altri paesaggisti di tutto il mondo, 2 cassetti;
- rapporti con associazioni culturali, 1 cassetto;
- rapporti di amicizia, 1 cassetto;
- articoli di riviste e quotidiani, 1 cassetto.
Si conservano inoltre:
sei cassette aperte (cinque in legno ed una in plastica) contenenti l'indirizzario, organizzato per schede, già ad uso della segreteria dello studio. La scheda-tipo utilizzata da P.P. prevedeva: nominativo, località, indirizzo di ufficio e di abitazione, attività, codice fiscale (spesso omesso), telefono, indirizzo telegrafico, annotazioni, segnatura archivistica completa dell'indicazione dell'inserto;
le agende di circa dieci anni di lavoro, fedele testimonianza degli impegni di P.P. annotati correntemente dalla segreteria e contenenti le indicazioni quotidiane organizzativo-operative di P.P. stesso al suo studio.

Biblioteca:
Si conservano moltissime pubblicazioni, anche in lingua straniera, che riguardano l'architettura del paesaggio, i giardini, l'arte, la botanica, la storia, la filosofia, le scienze sociali. Numerose sono le riviste (italiane e straniere) di architettura e architettura del paesaggio. Il Fondo librario è in corso di catalogazione a cura del personale della Accademia delle Arti del Disegno, che ha ricevuto un apposito contributo regionale.


Ordinamento: Ad oggi si registrano tre fasi di catalogazione generale del Fondo progetti. P.P. stesso aveva impartito disposizioni per la creazione e mantenimento di un repertorio in forma di rubrica, denominato 'Atlante', ora andato perduto. Dopo la sua morte, la prima ricognizione sistematica del Fondo fu effettuata a cura di Gianni Medoro tramite la redazione di schede manoscritte, funzionali alla redazione del regesto, recanti il cognome del committente, anno, descrizione sintetica del progetto, ubicazione e notazione relativa alla sua realizzazione; tuttavia la loro utilità pratica ai fini della consultazione del materiale risulta superata. Recentemente è stato elaborato un nuovo 'Atlante', in forma di database relazionale, contenente le informazioni desunte dalle schede, che ha quali chiavi di accesso semplificato i cognomi, i luoghi ed il numero di repertorio, coincidente con la segnatura archivistica; esso consente anche ricerche di tipo più complesso poiché è stato integrato con altre utili informazioni quali il nome per esteso del proprietario, la regione o stato in cui ricade il progetto, i nomi degli eventuali collaboratori esterni, l'indirizzo storico del cliente ed altri elementi identificativi desunti dalla corrispondenza e dallo schedario corrente anch'esso conservatosi. Del repertorio semplificato esiste uno stampato funzionale alle ricerche di tipo più immediato. Il data base completo in formato digitale invece non è consultabile presso la sede ed è pertanto necessario che gli studiosi specifichino, all'atto della richiesta di accesso all'archivio, quale progetto intendono visionare.

Siti web:
Pietro Porcinai - Sito ufficiale sul paesaggista fiorentino, a cura di Paola Porcinai

La documentazione è stata prodotta da:
Porcinai Pietro

La documentazione è conservata da:
privato


Bibliografia:
Guida agli archivi di architetti e ingegneri del Novecento in Toscana, a cura di E. INSABATO, C. GHELLI, Firenze, Edifir, 2007, 301-306 (C. Sanguineti)

Redazione e revisione:
Ghelli Cecilia, 2010/08/12, prima redazione
Ghelli Cecilia, 2012/12/07, integrazione successiva
Insabato Elisabetta, 2013/03/06, revisione

Modalità di consultazione:
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