Sede: Grotte di Castro (Viterbo)
Date di esistenza: sec. VIII -
Intestazioni:
Comune di Grotte di Castro, Grotte di Castro (Viterbo), sec. VIII -, SIUSA
Il centro attuale venne fondato nell'Alto Medioevo dagli abitanti del vicino insediamento della Civita, abbandonato a causa delle devastazioni longobarde. Nel 774, con la donazione fatta da Carlo Magno al papato della Tuscia Longobarda, il territorio delle Grotte (cosiddetto per la cospicua presenza di tombe etrusche) entrò a far parte del Patrimonio di S. Pietro e, insieme all'intera Val di Lago, passò sotto il controllo diretto dei vescovi orvietani che lo tennero sino al 1369. In quell'anno Papa Urbano V conferì il titolo di "città" a Montefiascone, eleggendola sede vescovile con giurisdizione su Orvieto, Bagnoregio e Grotte; l'antipapa Giovanni XXIII nel 1411 concesse in feudo il castello grottano a Poncello Orsini di Monterotondo; nel 1426 il pontefice Martino V lo cedette per tre generazioni ad Ildebrando Conti. Il luogo divenne poi dominio farnesiano nel marzo 1537, allorchè Alessandro Farnese, divenuto papa col nome di Paolo III, concesse al figlio Pier Luigi di permutare la città di Frascati con Castro e Grotte: quest'ultima fu dunque inclusa da subito nel neoistituito Ducato di Castro di cui venne a costituire uno dei cardini più importanti, essendo il centro abitato più settentrionale tra quelli pertinenti al dominio Farnese. Dopo il dissolvimento del Ducato e la distruzione della città di Castro, ordinata da Innocenzo X nel 1649, Grotte tornò direttamente alle dipendenze della Camera Apostolica cui rimase sino alla fine dello Stato pontificio. Già podesteria dipendente dalla Giudicatura di Valentano durante la parentesi del dominio francese il Comune fu ascritto inizialmente al dipartimento del Cimino, cantone di Acquapendente (1798-1799), per passare poi al cantone di Valentano, dipartimento di Roma, circondario di Viterbo (1810-1815). Con la Restaurazione e la riforma del 1816 Grotte entrò a far parte della delegazione di Viterbo, distretto di Viterbo, dapprima come sede di governo, poi, dalla fine del 1817, come podesteria, dipendente dal governo di Acquapendente. La denominazione di Grotte di S. Lorenzo, invalsa a partire dalla fine del XVIII secolo, fu mutata nel 1847, anno in cui il Consiglio comunale decise di modificarlo in Grotte di Castro in omaggio ed in ricordo della passata appartenenza al Ducato dei Farnese. Dopo l'annessione al Regno d'Italia, sancita con plebiscito del 20 ottobre 1870, Grotte appartenne alla provincia di Roma fino al 1927, anno in cui passò alla neoistituita provincia di Viterbo
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale
Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Grotte di Castro (fondo)
Stato civile del Comune di Grotte di Castro (fondo)
Redazione e revisione:
Barbafieri Adriana, 2006/04/17, prima redazione