Argenta (Ferrara) 1924 mar. 9 - Roma 1966 feb.
sindacalista e politico
Intestazioni:Romagnoli, Luciano, sindacalista, politico, (Argenta 1924 - Roma 1966), SIUSA
Luciano Romagnoli nasce ad Argenta, in provincia di Ferrara, il 9 marzo del 1924. La madre e la nonna materna sono mondine militanti nelle organizzazioni dei lavoratori della terra, in quelle aree del ferrarese in cui sin dalla fine dell'Ottocento sorgono leghe ed organizzazioni sindacali e politiche legate al Partito socialista. Agli inizi del secolo XIX questa area della Valle padana, massicciamente interessata dalle opere di bonifica, offre un rilevante contributo alla organizzazione su scala nazionale dei lavoratori della terra, sino alla fondazione della Federazione nazionale dei lavoratori della terra (Federterra) nel 1901.
La repressione operata dallo squadrismo agrario fascista sin dalla primavera del 1921, colpisce duramente tutte le organizzazioni sindacali e cooperative socialiste, a partire dalle campagne ferraresi e della bassa padana. Il clima nel quale Romagnoli cresce è quello che caratterizza l'esperienza di tantissimi militanti operai e contadini dell'Emilia e della Romagna durante il ventennio fascista.
[espandi/riduci]L'antifascismo ritrova vigore durante la crisi del regime, negli anni della guerra, in cui si formano le giovani generazioni di militanti. Romagnoli ha modo di aderire alle organizzazioni della gioventù comunista già nel 1942, da studente. Dopo l'armistizio è attivo nell'organizzazione della Resistenza fra i contadini della provincia di Bologna e da allora si distingue come giovanissimo dirigente della federazione bolognese del Pci. Dopo il 25 aprile 1944 diventa dirigente della Federazione giovanile comunista emiliana e nel 1947 passa alla militanza sindacale, iniziando a dirigere la Confederazione nazionale dei lavoratori della terra (Confederterra) della provincia di Bologna.
Nel gennaio del 1948, quando viene costituita la Federbraccianti nazionale, l'appena ventiquattrenne Romagnoli ne è eletto Segretario generale.
Romagnoli diventa il massimo dirigente del movimento contadino in quegli anni di lotte, per la riconquista delle piattaforme contrattuali, e di nuove violenze che coinvolgono le campagne italiane dall'occupazione delle terre, alla fine degli anni Quaranta, sino a tutto il decennio degli anni Cinquanta.
Entrato a far parte della segreteria nazionale della Cgil nel 1957, diventa anche un dirigente nazionale del Pci.
Nel 1956 entra nella direzione nazionale del partito e nel 1958 è eletto alla Camera come capolista nella circoscrizione del Nord Emilia. A causa di una grave malattia è costretto a limitare la sua attività di dirigente sindacale e politico. Nel 1961 sceglie per il lavoro nel partito. Viene nuovamente eletto deputato nel 1963, dedicandosi, nonostante la malattia, solo all'attività parlamentare.
Muore a Roma nel febbraio del 1966, a soli 42 anni.
Soggetti produttori:Federazione nazionale braccianti e salariati agricoli - Federbraccianti CGIL. Nazionale, Roma,
collegatoComplessi archivistici prodotti:Romagnoli Luciano, carte (fondo)
Redazione e revisione:Caradonio Maria Teresa, 2006/03, prima redazione