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Comune di Cleto

Sede: Cleto (Cosenza)
Date di esistenza: 1934 -
1811 mag. 4 - 1928

Intestazioni:
Comune di Cleto, Cleto (Cosenza), 1811 -, SIUSA

Cleto, detto Cleta o Clita da una antica città di origini imprecisate, poi distrutta dai crotoniati, nel medioevo era un importante centro sulla costa. Fu chiamato Pietramala fino al 1863, in onore della famiglia alla quale era infeudato durante la denominazione normanna. Nel 1270 veniva concesso a Guglielmo di Foret, in seguito appartenne ai Sersale (1452), ai Marano (1462), ai Siscar Conti di Aiello (1465-1567) ed ai Cavalcanti (1567-1577). Passò poi ai Cavallo di Amantea che lo tennero fino al 1606, poi ai d'Aquino ed infine ai Giannuzzi Savelli che lo tennero fino all'eversione della feudalità nel 1806.
L'ordinamento francese del 19 gennaio 1807, ne faceva un Luogo, osiia Università, del Governo di Rogliano. Il succesivo riordino, per decreto del 4 maggio 1811, istitutivo di Comuni e Circondari, lo comprendeva nel circondario di Aiello. Tale veniva mantenuto dal riordino dispoto dal Borbone il 1 maggio 1816. Con il decreto del 4 gennaio del 1863 mutò il nome da Pietramala in quello attuale. Nel 1928 veniva retrocesso a frazione ed aggregato al Comune di Aiello Calabro e nel 1934 riacquistava l'autonomia amministrativa.

Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comune (Regno di Napoli), 1806 - 1815
Comune (Regno delle due Sicilie), 1816 - 1860
Comune, 1859 -

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Cleto (fondo)
Stato civile del Comune di Cleto (fondo)


Bibliografia:
VALENTE GUSTAVO, Dizionario dei Luoghi della Calabria, Edizione Frama's, Chiaravalle Centrale, 1973, 310-312

Redazione e revisione:
Borgese Emilio Pietro Paolo, 2006/02/28, prima redazione


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