Altre denominazioni:
Comune di Fratta, 1860 - 1863
Estremi cronologici: 1381 - 1969
Consistenza: Unità 2143: bb. 1258, regg. 872, unità archivistiche 13
Storia archivistica: Le prime notizie sull'archivio di Fratta, denominazione di Umbertide fino al 1863, risalgono al 1664, anno in cui i Perugini "tentarono di asportare l'archivio a Perugia, ma il cardinal Antonio Barberini, vescovo di Palestrina, camerlengo di S.R.C., con monitorio del 3 marzo proibì che si compisse tale iniziativa, perché da tempo immemorabile Fratta possedeva il diritto di ritenere l'archivio.
L'anno cruciale per la documentazione è il 1799: si verificò, infatti, la distruzione di una gran quantità di carte comunali in un rogo sulla pubblica piazza. Non sappiamo quanto materiale, in quel contesto, sia andato perduto, per l'assenza di inventari o elenchi di consistenza dell'archivio anteriori all'evento ricordato; tuttavia, lo statuto comunale del 1521, che è uno dei pezzi più rappresentativi dell'intero complesso archivistico, così come altre carte di natura contabile e giudiziaria, furono risparmiati dal rogo.
Nel 1804, in adeguamento ad una prescrizione emanata dalla Sacra congregazione del buon governo, l'ambiente fino ad allora destinato ad archivio, nel palazzo priorale, venne ceduto alla locale Accademia del Teatro dei Riuniti, nella persona di Domenico Reggiani, in cambio di un locale nuovo, "ridotto a spese dei detti accademici", cioè dotato di credenze e sportelli, per una migliore conservazione e salvaguardia delle carte.
Nel 1822 si rese necessario ampliare l'ambiente che ospitava l'archivio.
Nel 1843 la documentazione fu trasferita nella nuova sede municipale, che è poi quella attuale, e sistemata al terzo piano dell'edificio; archivista incaricato fu Giovanbattista Burelli, già segretario comunitativo di Fratta.
In epoca postunitaria, la retta conservazione delle scritture prodotte nel corso dei secoli dalla Comunità, la necessità di riordinare la documentazione e di elaborare uno strumento di corredo dell'archivio costituivano questioni complesse che la nuova amministrazione municipale si trovò ad affrontare.
Risale al 1862 una circolare inviata dal prefetto dell'Umbria, Luigi Tanari, ai sindaci dei comuni del circondario di Perugia, sulla formazione degli inventari dei beni comunali, fra cui anche quelli degli archivi, nonché sulla tenuta degli archivi medesimi.
Nella seduta del 22 aprile 1866 il consiglio, su sollecitazione della Prefettura, all'unanimità prese atto della necessità di riordinare l'archivio, essendo questo uno degli obblighi, cui i comuni e le province dovevano ottemperare, contenuti nella normativa riguardante l'unificazione amministrativa del Regno.
Un nuovo impulso alla soluzione del problema del riordinamento dell'archivio comunale si ebbe nel 1893. L'esame delle risoluzioni consiliari e del carteggio amministrativo non hanno chiarito perché, a fronte degli impegni formali assunti dall'amministrazione comunale, l'obiettivo prefissato, di fatto, non si realizzò. Così, ancora nel 1898, il sindaco comunicava al prefetto che "Fra due o tre mesi verrà eseguito il riordinamento di questo Archivio Comunale e subito dopo verrà dato categorico riscontro alla pregiata Nota della S.V."
Per le successive notizie sullo stato dell'archivio bisogna attendere il 1944: l'archivio comunale, infatti, subì danni in occasione del bombardamento, ad opera delle truppe alleate, che colpì Umbertide il 25 aprile di quell'anno.
Dopo il secondo conflitto mondiale, la situazione generale dell'archivio andò gradatamente migliorando, specie sotto il profilo della conservazione delle carte, le quali furono sistemate in locali di deposito sufficientemente adatti.
Tuttavia, ancora nel 1959, Giuseppe Briziarelli, nel proprio lavoro su Umbertide, lamentava lo stato di generale disordine della documentazione comunale. Fu forse grazie a questo ennesimo richiamo alle non buone condizioni dell'archivio e ad una pubblicazione del 1957 sugli archivi dell'Umbria, curata dalla allora Soprintendenza archivistica per il Lazio l'Umbria e le Marche, che ebbe inizio un primo riordinamento del complesso archivistico umbertidese.
A partire dagli anni Settanta fu poi effettuata una prima schedatura dei pezzi archivistici, condotta da un ricercatore locale.
I lavori di ristrutturazione della residenza municipale, eseguiti nel 1981, resero necessario il trasferimento dell'archivio in una sede temporanea, in via Leopoldo Grilli, al civico 63; operazione condotta con il coordinamento della Soprintendenza archivistica per l'Umbria, nella persona di Mario Squadroni.
Con l'ultimo trasferimento in ordine temporale, effettuato nel 1985, l'archivio fu sistemato nella sede attuale, presso i locali del Centro socio-culturale di San Francesco; in alcuni locali adiacenti a quelli dell'archivio era ed è tuttora ospitata la biblioteca comunale presso la quale, negli orari di apertura, è possibile consultare la documentazione. I locali risultavano asciutti e ben aerati, dotati delle garanzie minime per la conservazione e la sicurezza; mancavano, infatti, solo gli avvisatori di fumo e le porte antincendio. Contestualmente al trasferimento e prima del riordinamento generale, si provvide allo scarto degli atti inutili, selezionati sulla base del massimario di scarto e previa autorizzazione della Soprintendenza.
Poterono iniziare, quindi, le operazioni di schedatura dei pezzi che compongono il complesso archivistico considerato a cura di Olita Franceschini, funzionaria della Soprintendenza, la quale, dall'ottobre del 1990 fino al 2004, inventariò tutto l'archivio, giungendo, per il postunitario, fino all'anno 1955.
Il lavoro è stato completato nel 2006 dall'archivista Vittorio Angeletti, con il coordinamento scientifico di un'altra funzionaria della Soprintendenza, Francesca Ciacci. In tale occasione si è provveduto anche al riversamento degli inventari redatti nel software Sesamo 4.1.
Gli inventari sono stati poi pubblicati on line nell'ambito del progetto regionale umbro .DOC e sono visualizzabili nel SIUSA a partire dalla scheda strumento di ricerca. Si segnala che in essi le due sezioni del fondo comunale sono descritte separatamente come complessi di primo livello. Inoltre nell'inventario della parte preunitaria è descritta anche la documentazione dello stato civile napoleonico che in SIUSA si trova nel fondo Stato civile del Comune di Umbertide. Per tale ragione i dati delle presenti schede possono non corrispondere con quelli inventariali. Ogni altra eventuale discrepanza è dovuta comunque ai diversi criteri di descrizione utilizzati.
Nel 1843 la documentazione fu trasferita nella nuova sede municipale, che è poi quella attuale, e sistemata al terzo piano dell'edificio; archivista incaricato fu Giovanbattista Burelli, già segretario comunitativo di Fratta.
In epoca postunitaria, la retta conservazione delle scritture prodotte nel corso dei secoli dalla Comunità, la necessità di riordinare la documentazione e di elaborare uno strumento di corredo dell'archivio costituivano questioni complesse che la nuova amministrazione municipale si trovò ad affrontare.
Risale al 1862 una circolare inviata dal prefetto dell'Umbria, Luigi Tanari, ai sindaci dei comuni del circondario di Perugia, sulla formazione degli inventari dei beni comunali, fra cui anche quelli degli archivi, nonché sulla tenuta degli archivi medesimi.
Nella seduta del 22 aprile 1866 il consiglio, su sollecitazione della Prefettura, all'unanimità prese atto della necessità di riordinare l'archivio, essendo questo uno degli obblighi, cui i comuni e le province dovevano ottemperare, contenuti nella normativa riguardante l'unificazione amministrativa del Regno.
Un nuovo impulso alla soluzione del problema del riordinamento dell'archivio comunale si ebbe nel 1893. L'esame delle risoluzioni consiliari e del carteggio amministrativo non hanno chiarito perché, a fronte degli impegni formali assunti dall'amministrazione comunale, l'obiettivo prefissato, di fatto, non si realizzò. Così, ancora nel 1898, il sindaco comunicava al prefetto che "Fra due o tre mesi verrà eseguito il riordinamento di questo Archivio Comunale e subito dopo verrà dato categorico riscontro alla pregiata Nota della S.V."
Per le successive notizie sullo stato dell'archivio bisogna attendere il 1944: l'archivio comunale, infatti, subì danni in occasione del bombardamento, ad opera delle truppe alleate, che colpì Umbertide il 25 aprile di quell'anno.
Dopo il secondo conflitto mondiale, la situazione generale dell'archivio andò gradatamente migliorando, specie sotto il profilo della conservazione delle carte, le quali furono sistemate in locali di deposito sufficientemente adatti.
Tuttavia, ancora nel 1959, Giuseppe Briziarelli, nel proprio lavoro su Umbertide, lamentava lo stato di generale disordine della documentazione comunale. Fu forse grazie a questo ennesimo richiamo alle non buone condizioni dell'archivio e ad una pubblicazione del 1957 sugli archivi dell'Umbria, curata dalla allora Soprintendenza archivistica per il Lazio l'Umbria e le Marche, che ebbe inizio un primo riordinamento del complesso archivistico umbertidese.
A partire dagli anni Settanta fu poi effettuata una prima schedatura dei pezzi archivistici, condotta da un ricercatore locale.
I lavori di ristrutturazione della residenza municipale, eseguiti nel 1981, resero necessario il trasferimento dell'archivio in una sede temporanea, in via Leopoldo Grilli, al civico 63; operazione condotta con il coordinamento della Soprintendenza archivistica per l'Umbria, nella persona di Mario Squadroni.
Con l'ultimo trasferimento in ordine temporale, effettuato nel 1985, l'archivio fu sistemato nella sede attuale, presso i locali del Centro socio-culturale di San Francesco; in alcuni locali adiacenti a quelli dell'archivio era ed è tuttora ospitata la biblioteca comunale presso la quale, negli orari di apertura, è possibile consultare la documentazione. I locali risultavano asciutti e ben aerati, dotati delle garanzie minime per la conservazione e la sicurezza; mancavano, infatti, solo gli avvisatori di fumo e le porte antincendio. Contestualmente al trasferimento e prima del riordinamento generale, si provvide allo scarto degli atti inutili, selezionati sulla base del massimario di scarto e previa autorizzazione della Soprintendenza.
Poterono iniziare, quindi, le operazioni di schedatura dei pezzi che compongono il complesso archivistico considerato a cura di Olita Franceschini, funzionaria della Soprintendenza, la quale, dall'ottobre del 1990 fino al 2004, inventariò tutto l'archivio, giungendo, per il postunitario, fino all'anno 1955.
Il lavoro è stato completato nel 2006 dall'archivista Vittorio Angeletti, con il coordinamento scientifico di un'altra funzionaria della Soprintendenza, Francesca Ciacci. In tale occasione si è provveduto anche al riversamento degli inventari redatti nel software Sesamo 4.1.
Gli inventari sono stati poi pubblicati on line nell'ambito del progetto regionale umbro .DOC e sono visualizzabili nel SIUSA a partire dalla scheda strumento di ricerca. Si segnala che in essi le due sezioni del fondo comunale sono descritte separatamente come complessi di primo livello. Inoltre nell'inventario della parte preunitaria è descritta anche la documentazione dello stato civile napoleonico che in SIUSA si trova nel fondo Stato civile del Comune di Umbertide. Per tale ragione i dati delle presenti schede possono non corrispondere con quelli inventariali. Ogni altra eventuale discrepanza è dovuta comunque ai diversi criteri di descrizione utilizzati.
Descrizione: Si tratta della documentazione prodotta dalla Comunità di Fratta (denominazione di Umbertide fino al 1863) dal 1381 al 1860 e dal Comune di Umbertide dall'Unità d'Italia al 1969.
Ordinamento: Individuazione delle serie e sottoserie ed ordine cronologico al loro interno.
Strumenti di ricerca:
Vittorio Angeletti, Francesca Ciacci, Olita Franceschini, Comune di Umbertide. Inventario dell'archivio postunitario
Vittorio Angeletti, Francesca Ciacci, Olita Franceschini, Comune di Umbertide. Inventario dell'archivio preunitario
Siti web:
Statuti comunali umbri - La Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Umbria ha realizzato un progetto di digitalizzazione di oltre 300 statuti comunali umbri, che vanno dal XIII al XIX secolo, le cui immagini sono consultabili per mezzo di un software dedicato.
Strumenti di ricerca interni al fondo: Titolari: 1862-1874; 1875-1878; 1879-1926; 1927-1929; 1930; 1931-1955.
La documentazione è stata prodotta da:
Comune di Umbertide
La documentazione è conservata da:
Comune di Umbertide. Biblioteca e archivio storico
Bibliografia:
Item statuimus et ordinamus...La digitalizzazione degli statuti comunali umbri per la salvaguardia e la valorizzazione, a cura di EMMA BIANCHI, in collaborazione con ALESSANDRO BIANCHI, con introduzione di FRANCO CARDINI, Perugia, Fabrizio Fabbri, 2021
Repertorio degli statuti comunali umbri, a cura di P. BIANCIARDI, M. G. NICO OTTAVIANI, Spoleto, Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, 1992, 286 - 287
M. SQUADRONI, F. CIACCI, COMUNE DI UMBERTIDE, La sistemazione degli archivi del Comune di Umbertide. Un progetto a lieto fine, Città di Castello, «A.C. Grafiche», 1986
M. SQUADRONI, Gli archivi comunali del Circondario di Perugia all'indomani dell'Unità, in "Bollettino della Deputazione di storia patria per l'Umbria", 1986, vol. LXXXIII, 219 - 242
M. SQUADRONI, Il trasferimento degli archivi storici comunali: il caso di Umbertide, in "Notiziario dell'Istituto storico regionale (umbro)", IV, giugno-luglio 1981, 23 - 24
A. ANTONIELLA, L'archivio comunale postunitario. Contributo all'ordinamento degli archivi dei comuni, Firenze, Giunta regionale toscana-La Nuova Italia editrice, 1979
G. BRIZIARELLI, Umbertide e umbertidesi nella storia, Città di Castello, Unione Arti Grafiche, 1959
MINISTERO DELL'INTERNO. SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER IL LAZIO, L'UMBRIA E LE MARCHE, Gli archivi dell'Umbria, Roma, 1957 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato, XXX), 185 - 186
MINISTERO DELL'INTERNO, Gli Archivi di Stato al 1952, 2a ed., Roma, 1954, 637
I danni di guerra subiti dagli archivi italiani, in "Notizie degli Archivi di Stato", IV-VII (1944-1947), p. 109, progressivo 1551
U. PESCI, Storia di Umbertide, Gualdo Tadino, Tipografia R. Fruttini, 1932
R. ABBONDANZA, Gli archivi dei governi provvisori e straordinari 1859-1861, III, Roma 1962
Redazione e revisione:
Santolamazza Rossella, 2022/05/13, revisione
Sargentini Cristiana, 2010/03/10, prima redazione
Modalità di consultazione:
A richiesta.