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Universitas di Locorotondo

Sede: Locorotondo (Bari)
Date di esistenza: sec. XIV - 1806

Intestazioni:
Universitas di Locorotondo, Locorotondo (Bari), sec. XIV - 1806, SIUSA

Durante il XVIII secolo, l'Universitas di Locorotondo fu costantemente sotto il regime feudale dei duca di Martina (Francesco Maria Caracciolo dapprima, e in seguito sua moglie, la duchessa Eleonora Gaetani; dal 1753 il duca fu Petracone Caracciolo VI, fino al 1773 quando fu la volta di Francesco Caracciolo XI), ad eccezione di un vasto possedimento territoriale, che l'Universitas aveva acquistato, nel 1566, dalla dogana regia della città di Monopoli. Purtroppo, i feudatari iniziarono ad esigere la vigesima anche sui territori non feudali spingendo i cittadini di Locorotondo, nel 1754, a denunciare l'abuso alla Regia Camera della Sommaria, la quale, nel 1756, ordinò al feudatario di esigere la vigesima solo sui terreni compresi nei tenimenti feudali, e di astenersene sui territori non pertinenti. La situazione tornò alla normalità per qualche anno, tuttavia, nel 1785, il duca Francesco Caracciolo XI, riprese ad effettuare le esazioni illecite; la situazione fu risolta, nel 1810, dalla Commissione feudale che, con sentenza del 24 febbraio, dispose l'abolizione assoluta delle riscossioni vigesimali, dimodoché la popolazione locorotondese fosse risarcita dei pagamenti indebiti ai quali era stata sottoposta [cfr. Archivio di Stato di Bari, Atti demaniali di Locorotondo, b. 69, fascc. 840, 841; cfr. Bullettino delle Sentenze della Commissione feudale, febbraio 1810, vol. II, pagg. 851-859, sentenza n. 81].
Per tutto il '700, gli organi deliberativi dell'Universitas di Locorotondo, furono il Parlamento, che solitamente si occupava della elezione del corpo amministrativo, ed il Consiglio generale, che provvedeva a disporre sull'ordinaria amministrazione; i due organismi erano soliti riunirsi in un palazzo detto "l'archivio".
Risulta interessante studiare l'apparato burocratico dell'Universitas, così come risulta dalle deliberazioni del Parlamento e del Consiglio generale, premesso che la realtà degli avvenimenti vide una situazione più mutevole e complessa di quella che si fornisce in questa sede. La struttura amministrativa, in genere, si compose di: un sindaco, dodici eletti, un cassiere, un cancelliere, due "depotati alla visione dei conti", due catapani (che si occupavano della polizia cittadina, della regolamentazione dei prezzi e dell'annona), due giudici della bagliva (che si occupavano della giurisdizione civile, della decretazione e dell'applicazione delle sanzioni), due apprezzatori della campagna (che determinavano il valore dei beni), due portulani (che gestivano l'utilizzo e l'accessibilità delle vie e dei luoghi pubblici). Particolare rilievo si attribuiva alla nomina dei "sindicatori" (i quali controllavano l'operato del sindaco uscente) e dei razionali (per la verifica dei conti finanziari forniti dalle amministrazioni uscenti). Di norma le cariche duravano un anno, con la possibilità di riconfermare gli amministratori. Il controllo del feudatario su Locorotondo veniva esercitato attraverso la rappresentanza di un luogotenente, o governatore, che rimaneva in carica per la durata di un anno [cfr. Archivio storico preunitario del comune di Locorotondo, Conclusioni del Parlamento dell'Università, b. 1, regg. 1-10; cfr. G. B. L'Abbate, Conclusioni del Parlamento dell'Università (1705-1783), Soprintendenza archivistica per la Puglia, 1989].
Questo assetto normativo fu profondamente modificato nel 1806, in seguito all'emanazione della legge del Regno di Napoli n. 130 del 2 agosto 1806, con cui si abolì la feudalità, e alla promulgazione della legge n. 132 dell'8 agosto dello stesso anno, in cui l'amministrazione delle terre del Regno furono ricondotte ad una legge centralizzata, che pose fine ai particolarismi peculiari delle universitas meridionali.
Per quanto concerne il toponimo Locorotondo, durante l'età moderna, si assistette, nei documenti ufficiali, al proliferare di una molteplicità di varianti grafiche, tutte utilizzate indifferenziatamente: "Rotondi", "Ritondi", "Loco Retundo", "Loco Rotundo", "Loco Rotondo", "Loco Ritondo", "Luoco Rotondo", "Luocorotondo", "Luogorotondo", "Locorotundus", "Locorotundo", "Locoritondo", "Locoretondo", "Locorretundo", "Locorotondo", ecc. [G. Liuzzi, V. De Michele, P. Cordasco, Ricerche per una storia di Locorotondo, Fasano, Schena, 1990, pag. 10].


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
preunitario

Soggetti produttori:
Comune di Locorotondo, successore

Profili istituzionali collegati:
Universitas (Regno di Napoli), sec. XIII - 1806

Complessi archivistici prodotti:
Carteggio generale (serie)
Comune di Locorotondo (fondo)
Conclusioni del Parlamento, del Decurionato, della Giunta e del Consiglio comunale (serie)
Preunitario (sub-fondo / sezione)


Bibliografia:
G. GUARELLA, "La storia di Locorotondo nel manoscritto di Angelo Convertini", Locorotondo, Amministrazione comunale, 1985.
G. LIUZZI - V. DE MICHELE - P. CORDASCO, "Ricerche per una storia di Locorotondo. Disegni di Pasquale Montanaro", Fasano, Grafischena, 1990.
"Quaderni per Locorotondo", Locorotondo, Amministrazione Comunale di Locorotondo Biblioteca Comunale, 1988.
G. BACCARI, "Memorie storiche di Locorotondo", Locorotondo, Biblioteca del lavoratore, 1968.

Redazione e revisione:
Caldarola Alessandro - direzione lavori Giovanni Battista L'Abbate, 2006/06, prima redazione
Mincuzzi Antonella - supervisore Rita Silvestri, 2015/07/06, supervisione della scheda


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