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Comune di Massa Martana

Sede: Massa Martana (Perugia)
Date di esistenza: sec. XIV fine -

Intestazioni:
Comune di Massa Martana, Massa Martana (Perugia), 1863 -, SIUSA
Comune di Massa, Massa Martana (Perugia), 1860 - 1863, SIUSA
Comunità di Massa, Massa Martana (Perugia), sec. XIV fine - 1860, SIUSA

Altre denominazioni:
Comune di Massa, 1860 - 1863
Comunità di Massa, sec. XIV fine - 1860

L'origine del castello di Massa si fa risalire all'epoca della dominazione longobarda, tra il VII ed VIII secolo; anche il nome, ricorrente con frequenza nei documenti longobardi nel senso di insieme di abitazioni fortificate, fa fede di tale origine.
Nel X secolo il territorio di Massa faceva parte del feudo degli Arnolfi, ai quali si deve un consolidamento del castello.
Nel 1305 i ghibellini di Todi costrinsero la Comunità ad un lungo assedio dal quale fu salvata per l'intervento di Perugia e di Benedetto XI.
Nel 1397 Bonifacio IX accolse le suppliche dei massetani e li liberò dalla giurisdizione di Todi, ponendoli sotto la protezione diretta della Santa Sede. Lo stesso Bonifacio, nel 1403, ritornò sulle proprie decisioni restituendo il castello e le sue terre al dominio della città rivale.
I massetani contestarono ripetutamente tale dominio, nel 1432, nel 1469 e nel 1473.
Nel 1565 la Camera apostolica, per 23.000 scudi d'oro, cedette Massa a Todi; ma i suoi abitanti ottennero l'annullamento dell'atto di vendita, pagando essi stessi alla suddetta Camera apostolica un riscatto di 11.000 scudi d'oro, liberandosi così, definitivamente, dalla giurisdizione dell'odiato vicino.
Nel 1571 la Comunità di Massa si pose sotto la protezione perpetua del Collegio dei cardinali e riformò lo statuto comunale.
In base ad esso, l'amministrazione locale era composta da un podestà, con piena giurisdizione civile, penale ed amministrativa, che durava in carica per sei mesi; da due sindaci; da quattro priori e da un consiglio dei Dieci. Tali cariche venivano conferite dal consiglio generale, composto da tutti i capifamiglia residenti nella Comunità, che si riuniva nel chiostro della chiesa parrocchiale di San Felice. Quattro camerlenghi, con l'incarico di esattori e tesorieri, due baiuli, per il disimpegno dei servizi giudiziari ed amministrativi, ed un luogotenente delle milizie completavano l'organizzazione amministrativa dell'"Illustre Terra di Massa nell'Umbria".
Tale struttura, tranne una breve interruzione nel periodo napoleonico, quando Massa fu mairie con giurisdizione su una vasta zona, fu in vigore fino al 1860.

Con il plebiscito di quello stesso anno anche Massa venne a far parte del Regno d'Italia, assumendo, nel 1863, l'attuale nome di Massa Martana, derivato dall'antico insediamento romano di Vicus Martis, luogo dedicato al culto del dio Marte.
Nell'Italia postunitaria anche Massa Martana seguì le vicende amministrative ed istituzionali di tutti i comuni italiani.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale (1860 - )
preunitario (sec. XIV fine - 1860)

Soggetti produttori:
Istituto Piervissani di Massa Martana, collegato

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Ufficio di Stato civile (Umbria), 1860 - 1865

Per saperne di più:
Comune di Massa Martana - storia - Si tratta della pagina "Cenni storici" nel sito istituzionale del Comune.

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Massa Martana (fondo)
Stato civile del Comune di Massa Martana (fondo)


Bibliografia:
M. TABARRINI, L'Umbria si racconta. Dizionario E-O, Foligno, 1982, 312 - 315

Redazione e revisione:
Robustelli Giovanna, 2006/04/27, prima redazione
Santolamazza Rossella, 2015/02/10, revisione


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