Sede: Vejano (Viterbo)
Date di esistenza: sec. XII metà -
Intestazioni:
Comune di Vejano, Vejano (Viterbo), sec. XII -, SIUSA
Altre denominazioni:
Viano, ante 1872
Citato solo a partire dal 1213, Viano è sorto quasi certamente intorno alla metà del XII secolo. Nel corso dei secoli XIII-XV il "Castrum Viani" passò alternativamente in possesso alla famiglia Di Vico e a quella degli Anguillara. Durante le vicende che portarono papa Paolo II all'alleanza, prima, e al contrasto, poi, con gli Anguillara, maturò l'acquisizione di Viano alla Camera Apostolica. Nel 1487 Sisto IV vendette il feudo al fratello Bartolomeo Rovere; gli Orsini l'acquistarono nel 1492 e l'anno successivo Gentile Orsini lo donò a Giorgio Santacroce; nel 1664 Viano tornò alla Camera Apostolica e dal 1674 pervenne in possesso agli Altieri che furono proprietari del territorio sino all'inizio del XX secolo.
Durante la parentesi del dominio francese seguì le sorti di Oriolo: fu assegnato inizialmente al dipartimento del Cimino, cantone di Bracciano (1797-1798), per passare poi al dipartimento di Roma, circondario di Roma, cantone di Bracciano (1810-1815). Con la restaurazione e la riforma del 1816 Viano tornò luogo baronale degli Altieri, ma già l'anno seguente risultà vicegoverno dipendente dal Governo di Sutri; nei successivi riparti territoriali compare sempre come appodiato di Oriolo, podesteria dipendente dal governo di Sutri. Dopo l'annessione al Regno d'Italia, avvenuta nel 1870, Viano appartenne alla provincia di Roma sino al 1927, anno in cui passò alla neoistituita provincia di Viterbo; nel 1872 l'originaria denominazione Viano fu mutata in Vejano
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale
Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Vejano (fondo)
Stato civile del Comune di Vejano (fondo)
Redazione e revisione:
Barbafieri Adriana, 2006/05/30, prima redazione