Date di esistenza: sec. XII fine -
Intestazioni:
Comunità di Bettona, Bettona (Perugia), sec. XII fine - 1860, SIUSA
Comune di Bettona, Bettona (Perugia), 1860 -, SIUSA
Altre denominazioni:
Comunità di Bettona, sec. XII fine - 1860
Le origini della Comunità di Bettona risalgono ai secoli VIII-VII a.C.. Nel IV secolo a.C. fu conquistata dai Romani e divenne municipium della tribù Clustumina. Con l'avvento del Cristianesimo la città fu evangelizzata, secondo la tradizione, da San Crispolto. Durante le invasioni barbariche anche per Bettona cominciò una rapida decadenza. Primo a farle gravi danni fu Totila nel 548; passò poi sotto il dominio bizantino ed in seguito fece parte del Ducato longobardo di Spoleto. Nel 1198 iniziò la sudditanza dalla Chiesa Romana. La giurisdizione ecclesiastica su Bettona spettava alla diocesi di Assisi, ma gli Assisani vollero impadronirsi di questa città anche politicamente: per questo si combatté per circa 30 anni, finché i Bettonesi furono costretti a sottomettersi nel 1223. In seguito Bettona si alleò con Foligno e l'Imperatore contro Assisi e Perugia.
Alla fine del secolo XII si eresse a Comune. Nel 1352 Bettona fu costretta ad arrendersi a Perugia dopo un durissimo assedio. La città venne arsa e demolita; unica eccezione, le chiese e le pietre di Bettona vennero usate per l'edificazione del Palazzo dei Priori di Perugia. Nel 1367 il cardinale Albornoz diede l'ordine di ricostruire la città, in una cerchia di mura più ristretta della precedente, ma più fortificata. Bettona fu dal 1389 al 1425 sotto la Signoria dei Trinci di Foligno. Nel 1425 la città fu concessa dal Papa ai Baglioni di Perugia e, essendosi opposti i Bettonesi a questa disposizione, fu nel 1439 sottomessa con la forza da Malatesta Baglioni. Nel 1648 passò definitivamente sotto il dominio diretto della Santa Sede fino all'Unità d'Italia.
Nel motu proprio di papa Pio VII del 6 luglio 1816 sull'organizzazione dell'amministrazione pubblica Bettona è classificata come comunità di residenza di governatore, appartenente al Governo distrettuale di Foligno della Delegazione di Perugia della Provincia dell'Umbria, con appodiate la Comunità di Collazzone e la Comunità di Colle Maggio.
Nel riparto territoriale dell'anno successivo Bettona è, invece, comune unito al Governatore di Bevagna, appartenente a sua volta al Distretto e Delegazione di Spoleto della Provincia dell'Umbria. I suoi appodiati sono: Campagna; Cerreto; Colle, Sala, Malandruge; Monte, Bandita, Romita; Torte.
Nel motu proprio sull'organizzazione dell'amministrazione pubblica di papa Leone XII del 1827 Bettona, con i suoi annessi, è una podesteria sottoposta al Governo, Distretto e Delegazione di Perugia.
Tale organizzazione amministrativa fu mantenuta fino all'Unità d'Italia, con la sola variazione della trasformazione della Delegazione di Perugia in Provincia.
Nel 1860 il commissario straordinario della Provincia dell'Umbria, Gioacchino Napoleone Pepoli, sciolse l'amministrazione pontificia e nominò una commissione municipale provvisoria che, come primo atto, convocò i comizi per il plebliscito regionale con il quale la cittadinanza avrebbe dovuto scegliere se far parte o meno della monarchia costituzionale di Vittorio Emanuele II. La vittoria dei "si" fu schiacciante.
Bettona entrò a far parte del nuovo Stato unitario nella Provincia dell'Umbria, Circondario di Perugia, Mandamento di Perugia settentrionale. Quando poi, con il regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, la Provincia dell'Umbria fu soppressa e, contestualmente, furono sitituite la Provincia di Terni e la Provincia di Perugia, Bettona fu assegnata a quest'ultima.
Il Comune avviò la propria attività amministrativa, dando inizio, innanzitutto, ad un programma di opere pubbliche che portò alla costruzione di edifici scolastici, dell'ospedale, del cimitero, delle strade.
Dopo il primo conflitto mondiale, nel 1920, si tennero le prime elezioni amministrative a suffragio universale maschile che furono vinte dai liberali costituzionali. Fu eletto sindaco Giuseppe Castellini che, nel 1926, si dimise aprendo la strada alla gestione commissariale e successivamente a quella del podestà.
Soltanto dopo la fine del Fascismo e della seconda guerra mondiale, nel 1946, si tennero nuove elezioni comunali che videro la vittoria della coalizione socialcomunista e l'elezione a sindaco del socialista Umberto Balducci. I primi interventi dell'amministrazione si concentrarono sulla ricostruzione dell'edificio scolastico, dell'acquedotto e sul ripristino della viabilità, compromessa dalla distruzione dei ponti sui fiumi Chiascio e Topino. Il Comune aumentò la sua popolazione e, negli anni Cinquanta e Sessanta, vennero istituiti l'ufficio postale e la Cassa rurale ed artigiana. L'espansione demografica fece accrescere l'importanza delle frazioni, in particolare quella di Passaggio di Bettona.
Nel riparto territoriale dell'anno successivo Bettona è, invece, comune unito al Governatore di Bevagna, appartenente a sua volta al Distretto e Delegazione di Spoleto della Provincia dell'Umbria. I suoi appodiati sono: Campagna; Cerreto; Colle, Sala, Malandruge; Monte, Bandita, Romita; Torte.
Nel motu proprio sull'organizzazione dell'amministrazione pubblica di papa Leone XII del 1827 Bettona, con i suoi annessi, è una podesteria sottoposta al Governo, Distretto e Delegazione di Perugia.
Tale organizzazione amministrativa fu mantenuta fino all'Unità d'Italia, con la sola variazione della trasformazione della Delegazione di Perugia in Provincia.
Nel 1860 il commissario straordinario della Provincia dell'Umbria, Gioacchino Napoleone Pepoli, sciolse l'amministrazione pontificia e nominò una commissione municipale provvisoria che, come primo atto, convocò i comizi per il plebliscito regionale con il quale la cittadinanza avrebbe dovuto scegliere se far parte o meno della monarchia costituzionale di Vittorio Emanuele II. La vittoria dei "si" fu schiacciante.
Bettona entrò a far parte del nuovo Stato unitario nella Provincia dell'Umbria, Circondario di Perugia, Mandamento di Perugia settentrionale. Quando poi, con il regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, la Provincia dell'Umbria fu soppressa e, contestualmente, furono sitituite la Provincia di Terni e la Provincia di Perugia, Bettona fu assegnata a quest'ultima.
Il Comune avviò la propria attività amministrativa, dando inizio, innanzitutto, ad un programma di opere pubbliche che portò alla costruzione di edifici scolastici, dell'ospedale, del cimitero, delle strade.
Dopo il primo conflitto mondiale, nel 1920, si tennero le prime elezioni amministrative a suffragio universale maschile che furono vinte dai liberali costituzionali. Fu eletto sindaco Giuseppe Castellini che, nel 1926, si dimise aprendo la strada alla gestione commissariale e successivamente a quella del podestà.
Soltanto dopo la fine del Fascismo e della seconda guerra mondiale, nel 1946, si tennero nuove elezioni comunali che videro la vittoria della coalizione socialcomunista e l'elezione a sindaco del socialista Umberto Balducci. I primi interventi dell'amministrazione si concentrarono sulla ricostruzione dell'edificio scolastico, dell'acquedotto e sul ripristino della viabilità, compromessa dalla distruzione dei ponti sui fiumi Chiascio e Topino. Il Comune aumentò la sua popolazione e, negli anni Cinquanta e Sessanta, vennero istituiti l'ufficio postale e la Cassa rurale ed artigiana. L'espansione demografica fece accrescere l'importanza delle frazioni, in particolare quella di Passaggio di Bettona.
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale (1860 - )
preunitario (sec. XII fine - 1860)
Soggetti produttori:
Bianconi Giuseppe, collegato
Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Ufficio di Stato civile (Umbria), 1860 - 1865, 1860 - 1865
Per saperne di più:
Comune di Bettona - Il sito illustra l'attività del Comune, il suo territorio e l'arte. Contiene anche una pagina con la storia di Bettona a partire dall'epoca etrusca.
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Bettona (fondo)
Direzione didattica di Bettona (complesso di fondi / superfondo)
Stato civile del Comune di Bettona (fondo)
Bibliografia:
M. TABARRINI, L'Umbria si racconta. Dizionario A-D, Foligno, 1982, 167 - 172
COMUNE DI BETTONA, Bettona. Archeologia e storia. I, a cura di F. SANTUCCI, Assisi, Accademia Properziana del Subasio, 2004, voll. 2, 238 - 313
Redazione e revisione:
Robustelli Giovanna, 2006/02/01, prima redazione
Santolamazza Rossella, 2008/04/07, revisione