Date di esistenza: sec. XIII - 1860
Intestazioni:
Comunità di Casacastalda, Valfabbrica (Perugia), sec. XIII - 1860, SIUSA
Il Castello di Casacastalda fu forse edificato intorno al 763 d.C. sulle rovine di Casmentillana, città umbra risalente al 1000 a.C., da un longobardo, Ermerio Castaldo, che avrebbe dato il proprio nome al paese e alla famiglia dei Castaldi. La denominazione attuale deriverebbe dal fatto che il Castello fosse la residenza del castaldo e quindi Casa Castalda,anche luogo fortificato e di dimora per i contadini del territorio circostante.
All'epoca di Federico Barbarossa il Castello venne denominato Casagaldi; da qui poi, Case Castalde, Casa Gastalda, Domus Gastalda.
Vicende alterne interessarono Casacastalda: il dominio dei conti Rainiero e Pietro di Serra che lo cedettero ai Suppolini Reali di Gubbio, nel 1217, i quali a loro volta, lo vendettero a Perugia nel 1237; la distruzione, prima totale, nel 1319 a causa della guerra tra la stessa Perugia ed Assisi, poi parziale, delle mura nel 1433, ad opera di Perugia, come vendetta per un delitto. Nel 1435 iniziarono i lavori di ricostruzione e fortificazione della rocca che si protrassero fino al 1496.
Dal 1517 al 1525 Casacastalda conobbe un periodo di carestia e di liti, queste ultime con il signore di Schifanoia prima e con Gualdo poi, per motivi di confini. Fu alternativamente alle dipendenze di Perugia, dello Stato pontificio e del Duca di Orvieto.
Con la Repubblica romana, nel 1798, venne compresa nel cantone di Gualdo Tadino, Dipartimento del Trasimeno. Nel 1799, con le località di Pieve di Compresseto, Poggio Sant'Ercolano, Poggio San Dionisio o Poggio di Sotto e Collemincio, Casacastalda passò sotto la giurisdizione di Perugia.
Nel "Riparto dei governi e delle comunità dello Stato Pontificio con i loro rispettivi appodiati" del 1817, Casacastalda con Collemincio e Schifanoia risulta appodiato del Comune di Valfabbrica appartenente al Governo di Gualdo di Nocera, attuale Gualdo Tadino, nel Distretto di Foligno della Delegazione di Perugia.
Nel motu proprio sull'organizzazione dell'amministrazione pubblica di papa Leone XII del 1827 Casacastalda è ancora appodiato di Valfabbrica, podesteria sottoposta al Governo, Distretto e Delegazione di Perugia.
Tale organizzazione amministrativa fu mantenuta fino all'Unità d'Italia, con la sola variazione della trasformazione della Delegazione di Perugia in Provincia.
Nel 1860 divenne frazione di Valfabbrica.
Con la Repubblica romana, nel 1798, venne compresa nel cantone di Gualdo Tadino, Dipartimento del Trasimeno. Nel 1799, con le località di Pieve di Compresseto, Poggio Sant'Ercolano, Poggio San Dionisio o Poggio di Sotto e Collemincio, Casacastalda passò sotto la giurisdizione di Perugia.
Nel "Riparto dei governi e delle comunità dello Stato Pontificio con i loro rispettivi appodiati" del 1817, Casacastalda con Collemincio e Schifanoia risulta appodiato del Comune di Valfabbrica appartenente al Governo di Gualdo di Nocera, attuale Gualdo Tadino, nel Distretto di Foligno della Delegazione di Perugia.
Nel motu proprio sull'organizzazione dell'amministrazione pubblica di papa Leone XII del 1827 Casacastalda è ancora appodiato di Valfabbrica, podesteria sottoposta al Governo, Distretto e Delegazione di Perugia.
Tale organizzazione amministrativa fu mantenuta fino all'Unità d'Italia, con la sola variazione della trasformazione della Delegazione di Perugia in Provincia.
Nel 1860 divenne frazione di Valfabbrica.
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
preunitario
Soggetti produttori:
Comune di Valfabbrica, successore
Profili istituzionali collegati:
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Complessi archivistici prodotti:
Comunità di Casacastalda di Valfabbrica (fondo)
Bibliografia:
M. TABARRINI, L'Umbria si racconta. Dizionario A-D, Foligno, 1982, 275 - 276
V. FALCINELLI, Per ville e castelli di Assisi. Storia e folclore dell'antico comune di Assisi e Valfabbrica, Perugia, Tipografia Guerra, 1982, 355 - 356
Redazione e revisione:
Santolamazza Rossella, 2006/02/28, revisione
Sargentini Cristiana, 2006/01/28, prima redazione