Date di esistenza: sec. XIII -
Intestazioni:
Comune di Bitonto, Bitonto (Bari), sec. XIII -, SIUSA
Altre denominazioni:
Universitas di Bitonto, sec. XIII - 1806
La città di Bitonto appartenne quasi costantemente al regio demanio ad eccezione di brevi periodi in cui fu concessa in feudo. Dal 1438 al 1439 fu data alla famiglia dei Caldora [Libro Rosso della Università di Bitonto (1265-1559) edizione a cura di Antonio De Capua, prefazione di Alessandro Pratesi, Palo del Colle, Liantonio, 1987, LXVI, 105 e LCVII] per poi passare nel 1441 a Giovanni da Ventimiglia che la dominò fino al 1453 [L. R. VIII, 13; LXVIII, 107; XXXI, 52-54; LXXIX, 119]. Dal 1453, Bitonto ritornò a far parte del Regio demanio [de Tauris Pascarello, Prot. 1453, c. 1] per poi essere concessa in feudo, nel 1460, a Giovanni Antonio Orsini, Principe di Taranto [de Tauris, Prot. 1460, c. 31]. Questi tenne la città fino al 1463 quando, alla sua morte, passò a Giulio Antonio Acquaviva [L. R. LXXXII, 122]. Rimasta in mano alla famiglia degli Acquaviva fino al 1487, Bitonto ridivenne regio demanio fino al 1506 [de Tauris, Prot. 1487, c. 1]. Nel 1507, Ferdinando il Cattolico nominò signore della città Consalvo Fernandes de Cordova. Sotto questa famiglia Bitonto rimase fino al 1551, anno in cui Fernando de Cordova, Duca di Sessa (nipote di Consalvo di Cordova) diede il consenso ai bitontini di riscattare la città [L. R. CXXX, 196] al consistente prezzo di 66000 ducati di carlini. L'atto del compromesso della vendita fu redatto dal notaio Sebastiano Canoro de Napoli il 27 maggio 1551 [L. R. CXXVI, 179; CXXX, 193; CXXXI, 197] e fu ratificato dal feudatario il 6 marzo 1552 [L. R. CXXXII, 198]. Nel 1553 fu rilasciata la quietanza dell'avvenuto pagamento [L. R. CXXXIV, 200] cosicchè il 6 marzo 1554 fu effettuata dal de Cordova la ratifica finale dell'atto di vendita [L. R. CXXXV, 201]. In seguito Bitonto appartenne sempre al regio demanio godendo di una larga autonomia.
Subito dopo essersi resa indipendente dal giogo feudale, Bitonto iniziò un processo di riforma che portò, nel 1565, alla stesura dei propri statuti. Questi indicavano le cariche politiche ed amministrativa dell'universitas: "uno Sindico, uno Banco, uno Mastro iurato et uno Erario" [L. R., CLXIII]ed il cancelliere [L. R. CLVII].
Gli statuti stabilivano che il Sindaco, il Mastro iurato e l'Erario fossero scelti alternativamente, con cadenza annuale, dal ceto dei nobiles e dei cives. Venivano anche eletti "quatro iudici annali ad contracti et scripture publice" [L. R. CLVIII].
Per quanto riguarda la particolarità delle funzioni, il sindaco si occupava di "fare et ministrare le cose de la università, realmente e giustamente senza fraude alcuna" [ L. R. CLIV]; il mastro giurato curava l'ordine pubblico [L. R. CLVI]. Particolare importanza rivestiva la figura del cancelliere che riuniva nella sua persona una serie importante di uffici tra cui l'organizzazione amministrativa della città e la cura, la tenuta e la gestione dell'archivio cittadino.
Con il riordinamento amministrativo francese, avvenuto con la Legge n. 132 dell'8 agosto 1806, l'organizzazione dell'Universitas fu profondamente modificata.
Con il regio decreto n. 922 del 4 maggio 1811, il Comune di Bitonto risultò essere capoluogo di circondario del distretto di Bari, all'interno della provincia di Terra di Bari, con capitale Bari.
I dati relativi alla popolazione Bitontina tra il 1794 ed il 1851 possono così essere sintetizzati: 1794-96: 14579 abitanti; 1815: 14128 abitanti; 1821: 16053 abitanti; 1831: 17952 abitanti; 1841: 19665 abitanti; 1851: 21737 abitanti [Giuseppe Poli, Forme e aspetti dell'economia a Bitonto nella prima metà del XIX secolo, in Cultura e Società a Bitonto nell'Ottocento, Atti del Convegno Nazionale, a cura di Felice Moretti e Vincenzo Robles, Bari, Edipuglia, 2003].
Gli statuti stabilivano che il Sindaco, il Mastro iurato e l'Erario fossero scelti alternativamente, con cadenza annuale, dal ceto dei nobiles e dei cives. Venivano anche eletti "quatro iudici annali ad contracti et scripture publice" [L. R. CLVIII].
Per quanto riguarda la particolarità delle funzioni, il sindaco si occupava di "fare et ministrare le cose de la università, realmente e giustamente senza fraude alcuna" [ L. R. CLIV]; il mastro giurato curava l'ordine pubblico [L. R. CLVI]. Particolare importanza rivestiva la figura del cancelliere che riuniva nella sua persona una serie importante di uffici tra cui l'organizzazione amministrativa della città e la cura, la tenuta e la gestione dell'archivio cittadino.
Con il riordinamento amministrativo francese, avvenuto con la Legge n. 132 dell'8 agosto 1806, l'organizzazione dell'Universitas fu profondamente modificata.
Con il regio decreto n. 922 del 4 maggio 1811, il Comune di Bitonto risultò essere capoluogo di circondario del distretto di Bari, all'interno della provincia di Terra di Bari, con capitale Bari.
I dati relativi alla popolazione Bitontina tra il 1794 ed il 1851 possono così essere sintetizzati: 1794-96: 14579 abitanti; 1815: 14128 abitanti; 1821: 16053 abitanti; 1831: 17952 abitanti; 1841: 19665 abitanti; 1851: 21737 abitanti [Giuseppe Poli, Forme e aspetti dell'economia a Bitonto nella prima metà del XIX secolo, in Cultura e Società a Bitonto nell'Ottocento, Atti del Convegno Nazionale, a cura di Felice Moretti e Vincenzo Robles, Bari, Edipuglia, 2003].
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale
Soggetti produttori:
Universitas di Bitonto, predecessore
Contesto storico istituzionale di appartenenza:
Regno di Napoli, 1806 - 1815
Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comune (Regno delle due Sicilie), 1816 - 1860
Comune (Regno di Napoli), 1806 - 1815
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Bitonto (fondo)
Stato civile del Comune di Bitonto (fondo)
Bibliografia:
"L'Archivio storico del Comune di Bitonto. Inventario dell'Archivio antico (secoli XV - XIX)", a cura di E. VANTAGGIATO, Bari, Edipuglia, 2001.
"L'Archivio storico del Comune di Bitonto. Inventario del fondo postunitario", a cura di G. TATO', Bari, Edipuglia, 2000.
D. A. DE CAPUA, "Bibliografia storica di Bitonto", «Botontum», 1969.
Cultura e società in Puglia e a Bitonto nel sec. XVIII - Atti del Convegno di studi maggio, novembre 1992, Bitonto, Edizioni del Centro Ricerche di storia e arte bitontina, 1994
L. VOLPICELLA, "Gli statuti per il governo municipale delle città di Bitonto e Giovinazzo", Napoli, Tip. F. Giannini, 1881.
"Libro Rosso della Universitas di Bitonto (1265-1559)", a cura di A. DE CAPUA, prefazione di Alessandro Pratesi, Palo del Colle, Liantonio, 1987.
Redazione e revisione:
Caldarola Alessandro - direzione lavori Eugenia Vantaggiato, 2006/11/10, prima redazione
Mincuzzi Antonella - supervisore Rita Silvestri, 2015/06/23, supervisione della scheda