scenografo, 1919 - 1975
architetto, 1927 - 1975
Intestazioni:
Valente, Antonio, architetto, scenografo, (Sora 1894 - Roma 1975), SIUSA
Nasce a Sora (FR) il 14 luglio del 1894, figlio dell'ingegnere Vincenzo Valente e della nobildonna Cecilia Franchi.
Nel 1912 si iscrive alla Scuola Superiore di Ingegneria a Roma che lascia presto per frequentare la Scuola Superiore di Architettura e successivamente il Corso Superiore di Urbanistica. Nel frattempo inizia a occuparsi di critica teatrale scrivendo per diversi giornali specializzati. Con il grado di tenente partecipa alla prima guerra mondiale.
Tra il 1919 e il 1922, al fine di aggiornarsi sulle nuove correnti artistiche d'avanguardia e soprattutto sui nuovi sistemi scenotecnici, viaggia per I'Europa soggiornando a Parigi, Berlino, Londra. Tornato in Italia nel 1923, partecipa alla XCVI Esposizione della Galleria d'Arte Bragaglia con una serie di acquerelli che Prampolini accosta alla pittura raggista di Larionov e ai Balli di Oiaghilev. Nel 1925 collabora con il Teatro degli Indipendenti di Anton Giulio Bragaglia, poi con la compagnia di Tatiana Pavlova. AI teatro la Fenice di Venezia costituisce lui stesso una compagnia e sperimenta scene mutabili a vista mediante effetti di luci colorate. Tra il 1925 e il 1926 partecipa all'Esposizione d'Arte futurista che si tiene al Palazzo Madama di Torino. Espone alla International Theatre Exposition di New York, alla quale partecipano i più importanti nomi della scenografia internazionale. Nel febbraio del 1927 si laurea in Architettura con una tesi che ha per oggetto la costruzione di un Teatro di posa da erigersi a Roma. Nel 1928 lavora alla messa in scena di quasi cinquanta lavori rappresentati da filodrammatici al Concorso Nazionale del Dopolavoro tenuto a Torino. Per incarico del Governo progetta, costruisce e cura l'allestimento del primo "Carro di Tespi". All'esemplare, inaugurato nel 1929 che agì a Roma e nel Sud, si aggiungono fra il 1930 e il 1938 altri due grandi complessi mobili, cui si affiancano anche altri carri più piccoli destinati ai centri minori. Collabora ininterrottamente con il Carro di Tespi, dirigendone sempre l'allestimento scenico, fino alla sua soppressione durante la seconda guerra mondiale. Contemporaneamente progetta il "palcoscenico mobile circolare tripartito" e il "palcoscenico mobile tripartito a piani slittanti". Nel 1929 collabora alla realizzazione di un volume su "Il teatro filodrammatico", edito per l'Ufficio Educazione artistica dell'Opera Nazionale Balilla, per la quale nel 1930 progetta un teatro da erigersi a Roma in Via Capo d'Africa. Successivamente, con il progetto del cineteatro "Conceptio" vince il concorso nazionale per un grande Teatro Drammatico di Stato, munito delle più moderne attrezzature fisse e mobili di scena, da realizzarsi a Roma sul terreno di Castro Pretorio. Nel 1931, con l'allestimento per l'opera "Figli di Re" di Humperdinck messo in scena alla Scala di Milano, Valente introduce anche nel teatro lirico l'uso di scene plastiche architettoniche. In ottobre gli viene conferita la medaglia d'oro dell'O.N.B. in qualità di architetto e scenografo dei "Carri di Tespi". Nel 1932, per incarico del Governo, progetta e allestisce la "Sala dei martiri" per la Mostra della Rivoluzione Fascista, allestita nelle sale di Palazzo delle Esposizioni. Realizza le scene per la Butterfly dell'Opera di Roma. In marzo è nominato cavaliere della Corona d'ltalia per i meriti avuti nell'ideazione dei "Carri di Tespi". Nel 1933 vince il concorso per la Mostra d'Arte Italiana di Chicago con un bozzetto per il Padiglione Italiano. Esegue il progetto per gli stabilimenti cinematografici "Pisorno" di Gioacchino Forzano a Tirrenia. E' la prima "città del cinema" nata in Italia. Tra il 1934 e il 1936 è incaricato da Luigi Chiarini di studiare il progetto per una scuola modello per l'insegnamento cinematografico. Nasce così, nel 1936 a Roma, su Via Tuscolana, il razionale complesso polifunzionale del Centro Sperimentale di Cinematografia, in cui Valente ha la cattedra di Scenotecnica e Scenografia fino al 1968. In settembre partecipa al Concorso di Cinematografia Turistica e Scientifica Internazionale che si tiene a Villa Olmo (Como). In novembre, presso la Mostra della Meccanica organizzata a Torino, cura il Padiglione della Direzione Generale per la Cinematografia. Si dedica alla progettazione della sua villa a San Felice Circeo (LT), località Quarto Caldo. Nel 1939 progetta il grande complesso urbanistico della zona industriale cinematografica sulla Via Tuscolana (sedi per sei società cinematografiche e abitazioni per duecento famiglie), e il Piano di Ricostruzione della città di Veroli. Realizza i teatri di posa per la società cinematografica "Elica" al Tiburtino, Roma. Nel 1940 viene inaugurato il Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 1945 entra a far parte della Commissione nazionale per l'apertura delle Sale Teatrali, mansione che deterrà fino al 1975. Riceve incarichi per nuovi complessi cinematografici per le città di Venezia, San Remo, Napoli, Palermo. Tra il 1947 e il 1949 realizza il Teatro statale di Istanbul con un palcoscenico tripartito ad anello rotante. E' tra i primi esponenti dell'Associazione Tecnica Italiana per la Cinematografia. Nel 1950 con la costruzione delle Scuole primarie e secondarie di Veroli, Valente inizia a dedicarsi alla progettazione di architetture civili collettive: le Scuole Materne a Sabaudia e a San Felice Circeo, la chiesa di S. Francesco a Tirrenia (1954), il Collegio e la Chiesa dell'Istituto Nostra Signora della Mercede a San Felice Circeo. Come membro della Commissione Edilizia e della Pro Loco di San Felice Circeo, collabora per molti anni allo sviluppo del comune, restaurando numerose opere del centro cittadino, come il Palazzo Baronale, e realizzando nuovi edifici pubblici e privati: il Tabacchificio, il Teatro Comunale, il Cinema Teatro Circe, l'Arena Circe, i complessi alberghieri di Punta Rossa e Maga Circe, oltre a diverse ville che diventano presto ritrovi estivi di famosi artisti di teatro e di cinema, come Renato Rascel e Anna Magnani. A Roma e nella zona dei Castelli realizza ville, restauri, arredamenti. Tra il 1952 e il 1953 realizza a Latina il Calzificio del Mezzogiorno e a Lecce il Teatro Massimo. Progetta oltre centocinquanta ville costruite lungo la costa tirrenica, da Marina di Pisa a Capri fino alla Baia d'Oro di Licata, in provincia di Agrigento, dove sorgono un grande albergo per duemila persone e dieci villini. A lui si deve anche l'ideazione di un complesso alberghiero nelle Isole Bahamas e di una grande villa a Punta dell'Est, in Uruguay. Questi lavori, seppur avviati negli anni Cinquanta, si protraggono e si concludono durante il successivo ventennio. Nel 1968 in seguito alle contestazioni studentesche, lascia la cattedra di Scenotecnica al Centro Sperimentale di Cinematografia. Muore a Roma il 30 giugno 1975.
Complessi archivistici prodotti:
Valente Antonio (fondo)
Bibliografia:
G. ISGRO', Antonio Valente Architetto scenografo e la cultura materiale del teatro in Italia fra le due guerre, Palermo, S.F.Flaccovio editore, 1988
P. ZIPPELL, "Antonio Valente", in Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti, 1979-1992, Treccani, Roma 1994
P. FARINETTI, "Antonio Valente", in Grande Dizionario Enciclopedico, volume XX, IV ed., UTET, Torino 1995
Collarlile Lucia Muratore Giorgio, Antonio Valente Archiscenotecnicopittorcinecostumistartista, Roma 2010
Redazione e revisione:
Marinelli, Reale, 2006/07/03, revisione
Mirante Raffaella, 2005/12/05, prima redazione

