fondo
First and last date: sec. XX
Consistence: 126 cassetti
Archival history: Il fondo è stato donato nel 1977 all'Archivio contemporaneo grazie all'intermediazione di Marco Valsecchi, che ha messo in contatto Anita Branzi, sorella di Silvio, con Alessandro Bonsanti. L'archivio si trovava nell'ultima dimora del critico d'arte, tornato a Trento dopo aver trascorso oltre quarant'anni a Venezia, ma sostanzialmente si è formato durante la lunga permanenza di Branzi nel capoluogo veneto. Ha costituito uno strumento, costruito con caparbia sistematicità nel corso degli anni, per il reperimento quotidiano di informazioni utili al suo lavoro di critico militante e di storico dell'arte. Con la documentazione accumulata, per ragioni di interesse e di studio, è stato messo in piedi, fascicolo dopo fascicolo, un vero e proprio strumento di "reference", ossia una fonte di primo approccio e di approfondimento alla materia storico-artistica. L'ampiezza del materiale raccolto è imponente, considerato anche il fatto che un'altra parte dell'archivio branziano (insieme alla biblioteca) è rimasta in Trentino ed è ora ospitata al Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (Mart). Branzi non aveva abbandonato a se stesso questo sistema informativo, provvedendo a organizzare, con precisione, le buste in cui conservava il materiale accumulato (e sulle quali appuntava il "soggetto" che vi si conteneva), ordinate alfabeticamente secondo l'artista a cui ciascun raccoglitore è dedicato, con intromissioni - nella sequenza alfabetica delle personalità - di sezioni riservate a tematiche particolari (come quelle delle collezioni e dei movimenti artistici). Lo stesso produttore aveva allestito un mobiletto-schedario (che fa parte della donazione) con schede mobili che aiutano nella ricerca, catalogo a cui si affianca una rubrica che fa da "chiave" sintetica all'uso dell'archivio. Il fondo non ha in pratica subito cambiamenti rispetto all'organizzazione originaria. Al catalogo a schede è stato dapprima affiancato un elenco dattiloscritto per orizzontarsi nella ricerca. Poi, grazie a un accordo stipulato tra il Gabinetto Vieusseux e il Mart di Rovereto, nel 2022 è iniziato un lavoro di revisione e descrizione capillare del contenuto del Fondo: l'inventario è stato redatto utilizzando un foglio di calcolo, e la descrizione - estratta in forma testuale - è ora disponibile sulla piattaforma Internet Archive. Dove è anche visualizzabile una selezione digitalizzata del contenuto delle buste.
Description: - Rassegna stampa, documentazione varia: il materiale è conservato in 126 grandi cassetti estraibili, incastrati in un imponente "mobile-archivio" costruito appositamente per dare ospitalità alla raccolta. All'interno dei cassetti si trovano migliaia di buste contenenti documentazione eterogenea: in particolare si tratta di materiale a stampa (ritagli di giornale, estratti da riviste specializzate, pieghevoli e piccoli cataloghi di mostre) che Branzi ha raccolto nel corso, è proprio il caso di dirlo, di una vita dedicata all'arte, e dove si possono leggere saggi critici scritti da vari autori su quell'artista o quel dato argomento; accanto al corpus maggioritario si trovano anche altre tipologie di documenti, come dattiloscritti e manoscritti con bozze e appunti di testi scritti da Branzi stesso, documenti epistolari scambiati da Branzi con i suoi interlocutori, altra documentazione "grigia". La sequenza principale dei materiali è organizzata sulle buste dedicate ai singoli artisti, nella successione monografica si inseriscono però anche altri blocchi tematici, come quelli relativi alle "associazioni-congressi-inchieste", alle "collezioni-gallerie-musei-pinacoteche" - ordinate secondo la città -, ai "giornali-riviste-volumi", alle "mostre" - sull’arte antica o moderna, anche queste disposte secondo le città di allestimento, prima le italiane e poi le straniere, ai "movimenti artistici".
Organization: L'ordinamento delle carte rispetta i criteri adottati dal produttore: le buste sono ordinate alfabeticamente per soggetto, cioè secondo l'artista a cui sono dedicate, ma ci sono anche raggruppamenti "tematici", come quelli organizzati in base a "associazioni-congressi-inchieste", "collezioni-gallerie-musei-pinacoteche", "giornali-riviste-volumi", "mostre", "movimenti artistici" e altre categorie minori.
Finding aids:
Fondo Silvio Branzi
Web sites:
"Internet Archive" - Archivio Silvio Branzi, Vieusseux, Mart
Archivio contemporaneo "Alessandro Bonsanti". Gabinetto Vieusseux (elenco dei fondi) - Pagina del sito del Gabinetto Vieusseux dove sono elencati i fondi conservati presso l'archivio contemporaneo "Alessandro Bonsanti", vi si trovano informazioni sintetiche sulla consistenza dei fondi e sugli strumenti di ricerca disponibili.
Connected documents:
Carte di Silvio Branzi presso il MART di Rovereto, Un'altra consistente parte dell'archivio (a cui è annessa la biblioteca personale, anch'essa specializzata in storia dell'arte) di Silvio Branzi è conservata al Mart di Rovereto: vi si trova una raccolta di illustrazioni e di materiale fotografico (tipologie documentarie che scarseggiano nel fondo fiorentino), rassegna bibliografica, tracce (più rare) di corrispondenza e manoscritti relativi a persone, movimenti artistici, collezioni, mostre. Conservata presso: Rovereto.
The documents were created by:
Branzi Silvio
The documents are kept by:
Gabinetto scientifico letterario G. P. Vieusseux. Archivio contemporaneo Alessandro Bonsanti
Bibliography:
Guida agli Archivi delle personalità della cultura in Toscana tra '800 e '900. L'area fiorentina, a cura di E. CAPANNELLI - E. INSABATO, Firenze, Olschki, 1996, p. 126-127.
Laura Donati, "Silvio Branzi recensore delle Biennali del secondo dopoguerra", tesi di laurea, Università di Firenze, a.a. 2002-2003.
Vittorio Pajusco, "Archivi per la storia dell'arte contemporanea: il caso di Silvio Branzi", tesi di dottorato, Venezia, Università Ca' Foscari, 2017.
Editing and review:
Capannelli Emilio, revisione
Desideri Fabio, 17 aprile 2024, integrazione successiva
Manghetti Gloria, prima redazione
Morotti Laura, 2008, revisione
Access:
La consultazione è libera previo appuntamento, si richiede lettera di presentazione.