Luogo: Firenze e Pistoia
sec. XI - sec. XIX metà
Dal XII secolo i Panciatichi sono conti di Lucciano; il 27 dicembre 1751, Bandino Panciatichi ottiene l'ascrizione al patriziato di Firenze; il 14 aprile 1755 il medesimo Bandino, il cavaliere Giovanni Filippo (del ramo poi estinto nel 1792), e Piero del cavaliere Jacopo (del ramo poi estinto nel 1761), ottengono l'ascrizione al patriziato di Pistoia.
Intestazioni:
Panciatichi Ximenes de Aragona, Pistoia e Firenze, sec. XI - sec. XIX, SIUSA
Alla metà dell'XI secolo, alcune rocche e castelli delle montagne pistoiesi erano già pertinenza dei Panciatichi (fra cui Lucciano e S. Marcello), che rimasero nelle loro mani fino alle manovre di Cosimo I del 1540, atte a spodestare le famiglie troppo influenti. Da Astancollo di Gollo, che governò a Pistoia in concorrenza con i Cancellieri, dopo la battaglia di Monteaperti, ebbe vita il ramo attivo fino alla metà del XIX secolo. A Pistoia, i Panciatichi governarono a lungo, con l'appoggio dei Medici, di cui furono alleati. Niccolò (1513-1584) di Gualtieri fu il primo a stabilirsi definitivamente a Firenze, e nel 1550 sposò Marietta Altoviti. Dal suo secondogenito Lorenzo Vinciguerra (1564-1630) e da Emilia Dei Ricci nacque Niccolò (1608-1648), letterato ed erudito, censore dell'Accademia fiorentina e arciconsolo della Crusca. Figli di Niccolò furono Lorenzo (1635-1676), canonico della Metropolitana fiorentina, e Jacopo, marito di Lucrezia della Gherardesca e padre di un altro Niccolò (1679-1740), dotto collezionista, gentiluomo di camera di Cosimo III e suo ambasciatore presso Luigi XIV (1707). Questo Niccolò fu sposo di Caterina di Giovan Gualberto Guicciardini che passò ai tre figli metà del patrimonio del nonno, con le eredità Valori e Pecori (l'altra metà andò a Maria Vittoria Rinuccini). Il figlio Bandino (1718-1761) fu a sua volta padre di un altro Niccolò (1742-1811), ciambellano del granduca Pietro Leopoldo, pittore e botanico. Fu lui a sposare Vittoria del marchese Anton Francesco Ximenes de Aragona, di antica e illustre famiglia castigliana, che gli portò i beni della sua famiglia. Pietro Leopoldo Panciatichi Ximenes de Aragona ebbe Niccolò, cavaliere gerosolimitano, valoroso soldato e padre di Ferdinando marchese di Saturnia. Da suo figlio Bandino, conte di Lucciano, nacque Fiammetta che morì bambina. Sua sorella Marianna sposò Alessandro Paulucci, la figlia Maria, Alberto di S. Giorgio e la figlia Marianna, Ettore Arrigoni degli Oddi, da cui Oddina Arrigoni degli Oddi.
Arme: "Inquartato: nel 1° e 4° troncato di nero e d'argento, il primo caricato di una palla del secondo crociata di rosso (Panciatichi); nel 2° e 3° di rosso a due spade d'argento, guernite d'oro, decussate, accostate da due colonne, ciascuna cimata di un giglio: il tutto d'oro (Ximenes)".
Complessi archivistici prodotti:
Panciatichi Ximenes de Aragona, famiglia (complesso di fondi / superfondo)
Fonti:
ASFi, Deputazione sopra la nobiltà e cittadinanza, nn. XVI, 2; XXXV, 7-9
ASFi, Raccolta Sebregondi, n. 5518
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Passerini, n. 8, c. 71
Bibliografia:
Passerini Luigi, Genealogia e storia della famiglia Panciatichi, Firenze, M. Cellini e C, 1858
Roncaglia Anna Florida, Un episodio "romano" nella Firenze di fine Seicento: Palazzo Panciatichi in via Larga, "Antichità viva", anno XX, n. 3, 1991, pp. 28-38
AGLIETTI Marcella, Le tre nobiltà. La legislazione del Granducato di Toscana (1750) tra Magistrature civiche, Ordine di Santo Stefano e Diplomi del Principe, Pisa, ETS, 2000, 241, 300
Vittorio Spreti, "Enciclopedia storico-nobiliare italiana", vol. I-VI, 1-2 (appendici), Milano 1928-1956, 90-93, vol. V
Redazione e revisione:
Insabato Elisabetta, 2012/10/13, revisione
Romanelli Rita, 2005, prima redazione