sec. XVI -
Duchi di San Clemente. Il barone Ferdinando fu ascritto al patriziato con decreto del 19 gennaio 1756.
Intestazioni:
Velluti Zati, Firenze, sec. XVI -, SIUSA
Le famiglie Velluti e Zati, di origine fiorentina la prima, del contado (San Miniato) la seconda, furono entrambe legate economicamente alla Sicilia e al napoletano sin dal XVI secolo. Gli Zati si trasferirono a Palermo da Firenze alla metà dei Seicento, con il ramo di Simone di Amerigo di Niccolò: i figli avuti dal matrimonio con Lucrezia de' Medici furono tre: Camillo, detto Simone, primo marchese di S. Maria a Rifesi (linea maschile primogenita), morì a Palermo nel 1658; Giulio nacque nel 1573 e non si trasferì a Palermo prima del 1627, data fino alla quale aveva rivestito diversi uffici nelle magistrature granducali come vicario di Pescia (1619-1620), membro dei Nove conservatori della giurisdizione (1620-1621) e di commissario di Borgo S. Sepolcro (1627-1628). Dal matrimonio di Giulio con Bianca di Piero Bambini da Fano nacquero: Cosimo (1607-1660), secondo marchese di Rifesi che sposò Camilla Capponi; Simone, residente a Palermo; Zatino (nato nel 1619); Francesco Maria e Anna, che nel 1632 andò in sposa a Vincenzo di Francesco Velluti (1590-1669). La famiglia Zati proseguì con Zatino e con suo figlio Giulio (1661-1719), terzo marchese di Rifesi che ebbe Angiola, Simone (morto nel 1760) prete dell'oratorio di S. Filippo Neri all'Ulivella di Palermo e Placido, quarto marchese di Rifesi, ultimo di questo ramo del casato, poiché dal matrimonio con donna Antonia Morso nacquero Giulio che premorì al padre e Giuseppa che lasciò al cugino Gaetano i beni fidecommissari degli Zati.
I Velluti si erano insiedati in Meridione con Vincenzo (1591-1669) che dopo un apprendistato a Madrid, si stabilì a Palermo e a Napoli come banchiere, dove ottenne prima la signoria di Grottaglie (Taranto) nel 1656 e poi la baronia di Galluccio nel casertano nel 1661. Il nipote Francesco (1699-1749) in qualità di erede fidecommissario di Placido Zati, ultimo della sua famiglia, da tempo domiciliata in Sicilia, acquisì nel 1740 circa il cognome e il fidecommesso Zati comprendente il marchesato siciliano di Santa Maria di Rifesi. In tal modo i beni siciliani si unirono a quelli dei Velluti, col ducato casertano di San Clemente al Galluccio. La famiglia fu ascritta al patriziato fiorentino nel quartiere di S. Spirito con decreto del 19 gennaio 1756.
Alla fine del XVIII secolo, il duca Simone Vincenzo Velluti Zati (1745-1811), coniugato con Maria Teresa del marchese Orazio Arezzo di Napoli, si trasferì in Toscana e, a Firenze, nel 1788 acquistò il palazzo seicentesco dei Guadagni che dai duchi di San Clemente prese il nome. Il figlio, Simone Francesco (1775-1816) sposò in seconde nozze Carlotta Barbolani da Montauto da cui la famiglia ereditò i beni dell'ex feudo di Montauto.
Arme: "Troncato d'oro e di rosso, a tre anelletti del primo nel secondo" (Velluti); "Troncato d'oro e di nero, a quattro catene moventi dai quattro angoli dello scudo e riunite in cuore per un anello, il tutto dell'uno all'altro" (Zati)
Alla fine del XVIII secolo, il duca Simone Vincenzo Velluti Zati (1745-1811), coniugato con Maria Teresa del marchese Orazio Arezzo di Napoli, si trasferì in Toscana e, a Firenze, nel 1788 acquistò il palazzo seicentesco dei Guadagni che dai duchi di San Clemente prese il nome. Il figlio, Simone Francesco (1775-1816) sposò in seconde nozze Carlotta Barbolani da Montauto da cui la famiglia ereditò i beni dell'ex feudo di Montauto.
Arme: "Troncato d'oro e di rosso, a tre anelletti del primo nel secondo" (Velluti); "Troncato d'oro e di nero, a quattro catene moventi dai quattro angoli dello scudo e riunite in cuore per un anello, il tutto dell'uno all'altro" (Zati)
Per saperne di più:
Blasoni delle famiglie toscane descritte nella Raccolta Ceramelli Papiani
Complessi archivistici prodotti:
Velluti Zati, famiglia (fondo)
Fonti:
ASFi, Ceramelli Papiani, n. 4827
ASFi, Ceramelli Papiani, n. 4935
ASFi, Deputazione sopra la nobiltà e cittadinanza, n. IV, 6
Bibliografia:
AGLIETTI Marcella, Le tre nobiltà. La legislazione del Granducato di Toscana (1750) tra Magistrature civiche, Ordine di Santo Stefano e Diplomi del Principe, Pisa, ETS, 2000, 250
Vittorio Spreti, "Enciclopedia storico-nobiliare italiana", vol. I-VI, 1-2 (appendici), Milano 1928-1956, 845-846, vol. VI
Redazione e revisione:
Bettio Elisabetta, 2005/09/18, prima redazione
Romanelli Rita, 2008/01/15, rielaborazione