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Barbolani da Montauto

Luogo: Anghiari - Firenze
sec. XI -

Marchesi di Montevitozzo come da diploma del granduca Ferdinando II del 6 marzo 1635; patrizi di Firenze (27 agosto 1753) nei marchesi Torquato di Marzio e Ferdinando di Giulio, patrizi di Firenze (31 luglio 1752) in Francesco e Bartolommeo, figli del conte cavaliere Francesco, e Ottavio del conte Muzio, conti del feudo nobile di Montauto.

Intestazioni:
Barbolani da Montauto, Anghiari (Arezzo) - Firenze, sec. XI -, SIUSA

Altre denominazioni:
Barbolani di Montauto

Famiglia di antica nobiltà imperiale dell'aretino ricca e potente già nel secolo XI, periodo in cui i suoi membri risultano signori di Galbino, Anghiari (che persero nel 1322 a favore dei Tarlati), Caprese, Montauto. Nel 1385, Lazzaro di Niccolò da Montauto ottenne dalla Signoria di Firenze l'accomandigia perpetua della sua contea di Montauto e da quella data i Barbolani militarono fedelmente sotto Firenze. Dopo alterne vicende, tornati i Medici al potere all'inizio del Cinquecento, ebbero confermati da Carlo V, per intercessione di Cosimo I, tutti gli antichi privilegi. Nel XVI secolo, furono Pierfrancesco detto 'Otto' (+ 1552) e il fratello Federigo (1513-1582) a ottennero incarichi di altissimo livello dal duca Cosimo de' Medici, grazie alla loro abilità politica e militare. Il primo salvò Maria Salviati e il giovane Cosimo dalle vendette della Repubblica fiorentina, il secondo fu introdotto nell'ambiente mediceo dal fratello più anziano e dal 1538 ottenne da Cosimo I incarichi militari nelle zone soggette e di confine. Nel 1540 sposò Margherita di Leonardo di Tancredi da Montauto, di un altro ramo della famiglia. Nel 1550 fu nominato castellano di Pisa e nel '54 chiamato a dare aiuto nella guerra contro Siena, dove rimase prima come castellano poi come governatore, al posto di Agnolo Niccolini. Fu lui che, per rendere autonomo il ramo dei suoi discendenti, fece costruire loro una residenza autonoma rispetto al castello di Montauto, la villa La Barbolana di Anghiari, dove ora è conservato l'archivio. Un suo omonimo discendente, il conte Federigo Barbolani da Montauto (1742-1789), studiò legge e fu impiegato dal granduca Pietro Leopoldo in numerosi incarichi nelle magistrature dei confini, delle decime e del catasto, e nelle soppressioni degli ordini gesuita e barnabita. Il 12 gennaio 1782 fu eletto governatore di Livorno e nel 1785 presidente dell'Ufficio sanitario di Livorno e del litorale. Morì giovane e anche il figlio Ulisse non sopravvisse al nonno Francesco, che lasciò i beni della famiglia alle nipoti Carlotta, Clarice ed Eleonora. Poi, da Carlotta attraverso il marito, il ramo della famiglia si estinse nei Velluti Zati.

Albero genealogico:
Dai tre figli di Giovanni (+ 1445) di Lazzaro Barbolani, sono discesi i rami principali della famiglia. Da Tancredi e Lucia Rosselli, il doppio ramo nato con i figli Giovanni e Tancredi, marchesi di Montevitozzo, quello a cui afferiscono gli archivi Gaetani di Pisa e Malaspina di Filattiera; da Niccolò e Contessina Marzi il ramo ancora attivo; da Pierfrancesco e Maddalena Dei Ricci il ramo principale dei conti di Montauto, quello che poi si è estinto alla metà del XIX secolo nei Velluti Zati di S. Clemente. Quest'ultimo ha avuto altre ramificazioni al suo interno, con gli stessi figli di Pierfrancesco, un altro Pierfrancesco detto Otto, il 'Signorotto', e Federigo che successivamente ha incorporato il primo ramo, con la morte di Pietro Paolo (1702-1767) di Giovanni Antonio. Con la morte di Ulisse (1785-1801) di Federigo, la successione dei beni del ramo principale ha avuto luogo nella sorella Carlotta (1780-1845), moglie di Simone Francesco Velluti Zati.

Per saperne di più:
Barbolani di Montauto conti di Montauto, marchesi di Montevitozzo sec. XI - sec. XX - Descrizione della famiglia nella scheda relativa al Fondo Barbolani presente in Archivio di Stato di Firenze.

Complessi archivistici prodotti:
Barbolani di Montauto Gaetani, famiglia (complesso di fondi / superfondo)
Barbolani di Montauto, famiglia (fondo)


Fonti:
ASFi, Raccolta Sebregondi, n. 390-391

Bibliografia:
Romanelli Rita, Le carte in villa: l'Archivio Barbolani da Montauto e "la Barbolana" di Anghiari, in "Archivio storico italiano", CLXIII (2005)
Vittorio Spreti, "Enciclopedia storico-nobiliare italiana", vol. I-VI, 1-2 (appendici), Milano 1928-1956, 508-510, vol. I
BERTINI Fabio, Federigo Barbolani da Montauto Governatore di Siena, Siena, Edizioni Cantagalli, 1996
Barbolani Fabrizio, Storia del Castello di Montauto, in "Bollettino d'informazione Brigata Aretina Monumenti", 1986, n. 43, pp. 16-21

Redazione e revisione:
Bettio Elisabetta, 2005/09/12, prima redazione
Insabato Elisabetta, 2006/01/17, revisione


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