Un preciso riferimento alla suddivisione amministrativa dell'isola in città regie, baronie e incontrade si ha nella relazione che il visitatore generale del regno, il canonico Martin Carrillo, inviò al re Filippo III di Spagna nel 1611. La relazione riportava nel Regnum Sardiniae sette città reali: Cagliari, Iglesias, Sassari, Oristano, Alghero, Castellaragonese, Bosa; 10 "titulos" (il ducato di Mandas, i marchesati di Oristano, Terranova, Villasor, Quirra, Laconi, le contee del Goceano, Sedilo, Cuglieri, il viscontado di Sanluri) divisi in 27 incontrade e 25 baronie ciascuna delle quali aveva un'estensione geografica definita e risultava costituita da un certo numero di ville infeudate.
Solo nel 1771 si realizzò l'istituzione dei consigli comunitativi, prime vere forme riconosciute di rappresentanza municipale delle comunità nel Regnum Sardiniae.
La riforma fu attuata con l'editto del 24 settembre 1771, promulgato a seguito della visita ricognitiva del vicerè Hallot des Hayes nella primavera del 1770, sotto la sovranità di Carlo Emanuele III e il ministero degli per gli affari di Sardegna, retto dal conte Giambattista Lorenzo Bogino.
I consigli comunitativi delle ville infeudate sostituirono di fatto le antiche assemblee dei capifamiglia che si radunavano nelle piazze con procedimento consuetudinario e informale per discutere e risolvere i problemi della comunità. Fino ad allora non esisteva un vero e proprio organo di rappresentanza delle comunità rurali. I Consigli generali delle ville ricordati in qualche fonte non avevano alcun riconoscimento ufficiale e la loro composizione era quanto mai varia. La vita dei vassalli era regolata dalla volontà del feudatario sia direttamente sia attraverso i suoi rappresentanti (podatario e ufficiale di giustizia); un notevole potere era anche esercitato dal clero, e soprattutto dai parroci perché beneficiari dei proventi delle decime ecclesiastiche. Solo in casi particolari e con consenso baronale gli abitanti della villa potevano eleggere un loro procuratore o sindaco per farsi portavoce di comuni richieste o doglianze presso le autorità.
Con la riforma del 1771 si stabiliva che ogni villa di almeno 40 fuochi o famiglie dovesse avere un Consiglio comunitativo eletto da tutti i capi di casa. Il numero dei consiglieri variava in rapporto alla consistenza demografica delle ville: 7 nelle comunità con oltre 200 fuochi, 5 in quelle da 100 a 200 e 3 in quelle da 40 a 100 fuochi. La popolazione era divisa in tre ordini: primo, mezzano e infimo. Alla prima categoria appartenevano i cosiddetti "prinzipales": nobili e cavalieri, professionisti laureati, ufficiali di giustizia, ufficiali e sergenti delle truppe miliziane di cavalleria e fanteria e ricchi proprietari; alla seconda i produttori che coltivassero un certo numero di starelli di terra e possedessero uno o più gioghi di buoi; alla terza i meno abbienti e i nullatenenti. Il primo votato della prima classe aveva la qualifica di sindaco e durava in carica un anno; non poteva essere rieletto se non dopo un periodo uguale al tempo trascorso nel Consiglio. L'anno successivo era sostituito dal primo dei consiglieri della terza classe con un sistema alternato di rotazione in cui a turno entravano i rappresentanti di tutte le categorie. Tra i requisiti per essere eletti vi era l'età, non inferiore ai 30 anni. I consiglieri dovevano essere "... noti per probità e buon discernimento, zelanti del pubblico bene, non idioti per quanto possibile"; inoltre non dovevano avere liti pendenti con il Comune, ed era necessario "che non fossero banditi o criminali processati". Potevano essere eletti anche i non nativi purché fossero residenti nella villa di elezione da almeno 10 anni.
Le competenze del Consiglio andavano dalla ripartizione delle imposte all'amministrazione e tutela dei beni comunali, al controllo sulla esecuzione dei comandamenti personali, all'esazione delle quote del donativo dovuto al sovrano, all'esecuzione di opere pubbliche, all'assegnazione dei lotti nelle vidazzoni (la parte fertile delle terre messa a disposizione, in comunione gratuita, dei contadini per la semina dei cereali), alla pubblicazione dei ruoli d'imposta, alla tenuta dell'archivio. Per le deliberazioni di particolare importanza era richiesto il voto del Consiglio raddoppiato.
Il sindaco godeva di uno stipendio; tutti i consiglieri erano dichiarati pubblici ufficiali e posti sotto la protezione dell'autorità regia. Le riunioni del Consiglio avvenivano alla presenza del ministro di giustizia baronale, il quale, però, non poteva interferire nelle discussioni né partecipare alle votazioni. Alla elezione del Consiglio concorreva la comunità intera.
Lo stesso editto, Capo II, artt. 29 e 37 stabilì l'obbligo per ciascuna comunità "di formarsi un archivio per riporre le scritture ad essa appartenenti" e affidò al segretario il compito di "formarne l'inventario e l'indice".
Data fondamentale per l'amministrazione e la politica isolana fu ancora il novembre 1847 quando le istituzioni sarde avanzarono la richiesta della "fusione perfetta dei territori isolani con gli Stati di terraferma piemontesi"; richiesta, accolta da Carlo Alberto il 30 novembre 1847, che decretò la fine dell'antico Regnum Sardiniae con le sue leggi e ordinamenti.
Ciò comportò una radicale trasformazione istituzionale che pose fine ai particolarismi locali e alla cessazione della distinzione tra comunità rurali (ville infeudate) e città regie.
Con il R. D. n. 295 del 7 ottobre 1848 fu varata, poi, la riforma della legge comunale e provinciale in Sardegna che, istituendo un nuovo ordinamento comunale valido per tutti i territori del Regno di Sardegna, rappresentò, di fatto, l'atto di nascita del comune moderno nell'Isola. Questa legge sarà ripresa nel 1859 da Rattazzi in un provvedimento che ridefinì la struttura amministrativa statale e sarà incorporata, con poche modifiche, nella Legge per l'unificazione amministrativa del Regno del 1865.
La riforma fu attuata con l'editto del 24 settembre 1771, promulgato a seguito della visita ricognitiva del vicerè Hallot des Hayes nella primavera del 1770, sotto la sovranità di Carlo Emanuele III e il ministero degli per gli affari di Sardegna, retto dal conte Giambattista Lorenzo Bogino.
I consigli comunitativi delle ville infeudate sostituirono di fatto le antiche assemblee dei capifamiglia che si radunavano nelle piazze con procedimento consuetudinario e informale per discutere e risolvere i problemi della comunità. Fino ad allora non esisteva un vero e proprio organo di rappresentanza delle comunità rurali. I Consigli generali delle ville ricordati in qualche fonte non avevano alcun riconoscimento ufficiale e la loro composizione era quanto mai varia. La vita dei vassalli era regolata dalla volontà del feudatario sia direttamente sia attraverso i suoi rappresentanti (podatario e ufficiale di giustizia); un notevole potere era anche esercitato dal clero, e soprattutto dai parroci perché beneficiari dei proventi delle decime ecclesiastiche. Solo in casi particolari e con consenso baronale gli abitanti della villa potevano eleggere un loro procuratore o sindaco per farsi portavoce di comuni richieste o doglianze presso le autorità.
Con la riforma del 1771 si stabiliva che ogni villa di almeno 40 fuochi o famiglie dovesse avere un Consiglio comunitativo eletto da tutti i capi di casa. Il numero dei consiglieri variava in rapporto alla consistenza demografica delle ville: 7 nelle comunità con oltre 200 fuochi, 5 in quelle da 100 a 200 e 3 in quelle da 40 a 100 fuochi. La popolazione era divisa in tre ordini: primo, mezzano e infimo. Alla prima categoria appartenevano i cosiddetti "prinzipales": nobili e cavalieri, professionisti laureati, ufficiali di giustizia, ufficiali e sergenti delle truppe miliziane di cavalleria e fanteria e ricchi proprietari; alla seconda i produttori che coltivassero un certo numero di starelli di terra e possedessero uno o più gioghi di buoi; alla terza i meno abbienti e i nullatenenti. Il primo votato della prima classe aveva la qualifica di sindaco e durava in carica un anno; non poteva essere rieletto se non dopo un periodo uguale al tempo trascorso nel Consiglio. L'anno successivo era sostituito dal primo dei consiglieri della terza classe con un sistema alternato di rotazione in cui a turno entravano i rappresentanti di tutte le categorie. Tra i requisiti per essere eletti vi era l'età, non inferiore ai 30 anni. I consiglieri dovevano essere "... noti per probità e buon discernimento, zelanti del pubblico bene, non idioti per quanto possibile"; inoltre non dovevano avere liti pendenti con il Comune, ed era necessario "che non fossero banditi o criminali processati". Potevano essere eletti anche i non nativi purché fossero residenti nella villa di elezione da almeno 10 anni.
Le competenze del Consiglio andavano dalla ripartizione delle imposte all'amministrazione e tutela dei beni comunali, al controllo sulla esecuzione dei comandamenti personali, all'esazione delle quote del donativo dovuto al sovrano, all'esecuzione di opere pubbliche, all'assegnazione dei lotti nelle vidazzoni (la parte fertile delle terre messa a disposizione, in comunione gratuita, dei contadini per la semina dei cereali), alla pubblicazione dei ruoli d'imposta, alla tenuta dell'archivio. Per le deliberazioni di particolare importanza era richiesto il voto del Consiglio raddoppiato.
Il sindaco godeva di uno stipendio; tutti i consiglieri erano dichiarati pubblici ufficiali e posti sotto la protezione dell'autorità regia. Le riunioni del Consiglio avvenivano alla presenza del ministro di giustizia baronale, il quale, però, non poteva interferire nelle discussioni né partecipare alle votazioni. Alla elezione del Consiglio concorreva la comunità intera.
Lo stesso editto, Capo II, artt. 29 e 37 stabilì l'obbligo per ciascuna comunità "di formarsi un archivio per riporre le scritture ad essa appartenenti" e affidò al segretario il compito di "formarne l'inventario e l'indice".
Data fondamentale per l'amministrazione e la politica isolana fu ancora il novembre 1847 quando le istituzioni sarde avanzarono la richiesta della "fusione perfetta dei territori isolani con gli Stati di terraferma piemontesi"; richiesta, accolta da Carlo Alberto il 30 novembre 1847, che decretò la fine dell'antico Regnum Sardiniae con le sue leggi e ordinamenti.
Ciò comportò una radicale trasformazione istituzionale che pose fine ai particolarismi locali e alla cessazione della distinzione tra comunità rurali (ville infeudate) e città regie.
Con il R. D. n. 295 del 7 ottobre 1848 fu varata, poi, la riforma della legge comunale e provinciale in Sardegna che, istituendo un nuovo ordinamento comunale valido per tutti i territori del Regno di Sardegna, rappresentò, di fatto, l'atto di nascita del comune moderno nell'Isola. Questa legge sarà ripresa nel 1859 da Rattazzi in un provvedimento che ridefinì la struttura amministrativa statale e sarà incorporata, con poche modifiche, nella Legge per l'unificazione amministrativa del Regno del 1865.
Profili istituzionali collegati:
Consiglio comunale delle città regie (Regno di Sardegna), sec. XIV primo quarto - 1848, collegato
Soggetti produttori collegati:
Comune di Aggius
Comune di Aglientu
Comune di Aidomaggiore
Comune di Alà dei Sardi
Comune di Albagiara
Comune di Ales
Comune di Allai
Comune di Anela
Comune di Arborea
Comune di Arbus
Comune di Ardara
Comune di Aritzo
Comune di Armungia
Comune di Arzachena
Comune di Arzana
Comune di Assolo
Comune di Asuni
Comune di Atzara
Comune di Austis
Comune di Badesi
Comune di Banari
Comune di Baradili
Comune di Baratili San Pietro
Comune di Baressa
Comune di Bari Sardo
Comune di Baunei
Comune di Belvì
Comune di Benetutti
Comune di Berchidda
Comune di Bessude
Comune di Bidonì
Comune di Birori
Comune di Bitti
Comune di Bolotana
Comune di Bonarcado
Comune di Bonnanaro
Comune di Bono
Comune di Bonorva
Comune di Boroneddu
Comune di Borore
Comune di Bortigali
Comune di Bortigiadas
Comune di Borutta
Comune di Bottidda
Comune di Buddusò
Comune di Bultei
Comune di Bulzi
Comune di Burgos
Comune di Cabras
Comune di Calangianus
Comune di Cargeghe
Comune di Cheremule
Comune di Chiaramonti
Comune di Codrongianos
Comune di Cossoine
Comune di Cuglieri
Comune di Curcuris
Comune di Desulo
Comune di Domusnovas Canales
Comune di Donigala Fenughedu
Comune di Dorgali
Comune di Dualchi
Comune di Elini
Comune di Elmas
Comune di Escalaplano
Comune di Escolca
Comune di Escovedu
Comune di Esporlatu
Comune di Esterzili
Comune di Florinas
Comune di Fluminimaggiore
Comune di Flussio
Comune di Fonni
Comune di Fordongianus
Comune di Furtei
Comune di Gadoni
Comune di Gairo
Comune di Galtellì
Comune di Gavoi
Comune di Genoni
Comune di Genuri
Comune di Gergei
Comune di Gesico
Comune di Gesturi
Comune di Giave
Comune di Giba
Comune di Girasole
Comune di Goni
Comune di Gonnesa
Comune di Gonnoscodina
Comune di Gonnosfanadiga
Comune di Gonnosnò
Comune di Gonnostramatza
Comune di Guamaggiore
Comune di Guasila
Comune di Guspini
Comune di Ilbono
Comune di Illorai
Comune di Irgoli
Comune di Isili
Comune di Ittireddu
Comune di Ittiri
Comune di Jerzu
Comune di La Maddalena
Comune di Laerru
Comune di Lanusei
Comune di Las Plassas
Comune di Lei
Comune di Loceri
Comune di Loculi
Comune di Lodè
Comune di Lodine
Comune di Lotzorai
Comune di Lula
Comune di Lunamatrona
Comune di Luras
Comune di Macomer
Comune di Magomadas
Comune di Mamoiada
Comune di Mandas
Comune di Mara
Comune di Maracalagonis
Comune di Marrubiu
Comune di Martis
Comune di Masainas
Comune di Massama
Comune di Masullas
Comune di Meana Sardo
Comune di Milis
Comune di Modolo
Comune di Mogorella
Comune di Monastir
Comune di Monserrato
Comune di Monteleone Rocca Doria
Comune di Monti
Comune di Montresta
Comune di Mores
Comune di Morgongiori
Comune di Muravera
Comune di Muros
Comune di Musei
Comune di Narbolia
Comune di Narcao
Comune di Neoneli
Comune di Noragugume
Comune di Norbello
Comune di Nughedu San Nicolò
Comune di Nughedu Santa Vittoria
Comune di Nule
Comune di Nulvi
Comune di Nuoro
Comune di Nurachi
Comune di Nuragus
Comune di Nurallao
Comune di Nuraminis
Comune di Nuraxinieddu
Comune di Nureci
Comune di Nurri
Comune di Nuxis
Comune di Olbia
Comune di Oliena
Comune di Ollastra
Comune di Ollolai
Comune di Olmedo
Comune di Olzai
Comune di Onanì
Comune di Onifai
Comune di Oniferi
Comune di Orani
Comune di Orgosolo
Comune di Orosei
Comune di Orotelli
Comune di Orroli
Comune di Ortacesus
Comune di Ortueri
Comune di Orune
Comune di Oschiri
Comune di Osidda
Comune di Osilo
Comune di Osini
Comune di Ossi
Comune di Ottana
Comune di Ovodda
Comune di Ozieri
Comune di Pabillonis
Comune di Padria
Comune di Palau
Comune di Palmas Arborea
Comune di Pattada
Comune di Pau
Comune di Pauli Arbarei
Comune di Paulilatino
Comune di Perdasdefogu
Comune di Perdaxius
Comune di Perfugas
Comune di Pimentel
Comune di Pirri
Comune di Piscinas
Comune di Ploaghe
Comune di Porto Torres
Comune di Portoscuso
Comune di Posada
Comune di Pozzomaggiore
Comune di Pula
Comune di Putifigari
Comune di Quartu Sant'Elena
Comune di Quartucciu
Comune di Riola Sardo
Comune di Romana
Comune di Ruinas
Comune di Sadali
Comune di Sagama
Comune di Samassi
Comune di Samatzai
Comune di Samugheo
Comune di San Basilio
Comune di San Gavino Monreale
Comune di San Giovanni Suergiu
Comune di San Nicolò Gerrei
Comune di San Sperate
Comune di San Vero Congius
Comune di San Vero Milis
Comune di San Vito
Comune di Sanluri
Comune di Sant'Andrea Frius
Comune di Sant'Anna Arresi
Comune di Sant'Antioco
Comune di Santa Giusta
Comune di Santa Teresa Gallura
Comune di Santadi
Comune di Santu Lussurgiu
Comune di Sardara
Comune di Sarroch
Comune di Sarule
Comune di Sedilo
Comune di Sedini
Comune di Segariu
Comune di Selargius
Comune di Selegas
Comune di Semestene
Comune di Seneghe
Comune di Senis
Comune di Senorbì
Comune di Serdiana
Comune di Serramanna
Comune di Serrenti
Comune di Serri
Comune di Sestu
Comune di Settimo San Pietro
Comune di Setzu
Comune di Seui
Comune di Seulo
Comune di Siamaggiore
Comune di Siamanna
Comune di Siapiccia
Comune di Siddi
Comune di Silanus
Comune di Silì
Comune di Siligo
Comune di Siliqua
Comune di Silius
Comune di Simaxis
Comune di Sindia
Comune di Sini
Comune di Siniscola
Comune di Sinnai
Comune di Siris
Comune di Solanas
Comune di Solarussa
Comune di Soleminis
Comune di Sorgono
Comune di Sorradile
Comune di Suelli
Comune di Suni
Comune di Tadasuni
Comune di Talana
Comune di Tempio Pausania
Comune di Tertenia
Comune di Teti
Comune di Teulada
Comune di Thiesi
Comune di Tiana
Comune di Tinnura
Comune di Tissi
Comune di Tonara
Comune di Torpè
Comune di Torralba
Comune di Tortolì
Comune di Tramatza
Comune di Tratalias
Comune di Tresnuraghes
Comune di Triei
Comune di Tuili
Comune di Tula
Comune di Turri
Comune di Ulà Tirso
Comune di Ulassai
Comune di Urzulei
Comune di Usellus
Comune di Ussana
Comune di Ussaramanna
Comune di Ussassai
Comune di Uta
Comune di Vallermosa
Comune di Villa San Pietro
Comune di Villa Sant'Antonio
Comune di Villa Verde
Comune di Villacidro
Comune di Villagrande Strisaili
Comune di Villamar
Comune di Villamassargia
Comune di Villanova Monteleone
Comune di Villanova Truschedu
Comune di Villanova Tulo
Comune di Villanovaforru
Comune di Villanovafranca
Comune di Villaperuccio
Comune di Villaputzu
Comune di Villasalto
Comune di Villasor
Comune di Villaspeciosa
Comune di Zeddiani
Comune di Zerfaliu
Comune di Zuri
Comune di Aglientu
Comune di Aidomaggiore
Comune di Alà dei Sardi
Comune di Albagiara
Comune di Ales
Comune di Allai
Comune di Anela
Comune di Arborea
Comune di Arbus
Comune di Ardara
Comune di Aritzo
Comune di Armungia
Comune di Arzachena
Comune di Arzana
Comune di Assolo
Comune di Asuni
Comune di Atzara
Comune di Austis
Comune di Badesi
Comune di Banari
Comune di Baradili
Comune di Baratili San Pietro
Comune di Baressa
Comune di Bari Sardo
Comune di Baunei
Comune di Belvì
Comune di Benetutti
Comune di Berchidda
Comune di Bessude
Comune di Bidonì
Comune di Birori
Comune di Bitti
Comune di Bolotana
Comune di Bonarcado
Comune di Bonnanaro
Comune di Bono
Comune di Bonorva
Comune di Boroneddu
Comune di Borore
Comune di Bortigali
Comune di Bortigiadas
Comune di Borutta
Comune di Bottidda
Comune di Buddusò
Comune di Bultei
Comune di Bulzi
Comune di Burgos
Comune di Cabras
Comune di Calangianus
Comune di Cargeghe
Comune di Cheremule
Comune di Chiaramonti
Comune di Codrongianos
Comune di Cossoine
Comune di Cuglieri
Comune di Curcuris
Comune di Desulo
Comune di Domusnovas Canales
Comune di Donigala Fenughedu
Comune di Dorgali
Comune di Dualchi
Comune di Elini
Comune di Elmas
Comune di Escalaplano
Comune di Escolca
Comune di Escovedu
Comune di Esporlatu
Comune di Esterzili
Comune di Florinas
Comune di Fluminimaggiore
Comune di Flussio
Comune di Fonni
Comune di Fordongianus
Comune di Furtei
Comune di Gadoni
Comune di Gairo
Comune di Galtellì
Comune di Gavoi
Comune di Genoni
Comune di Genuri
Comune di Gergei
Comune di Gesico
Comune di Gesturi
Comune di Giave
Comune di Giba
Comune di Girasole
Comune di Goni
Comune di Gonnesa
Comune di Gonnoscodina
Comune di Gonnosfanadiga
Comune di Gonnosnò
Comune di Gonnostramatza
Comune di Guamaggiore
Comune di Guasila
Comune di Guspini
Comune di Ilbono
Comune di Illorai
Comune di Irgoli
Comune di Isili
Comune di Ittireddu
Comune di Ittiri
Comune di Jerzu
Comune di La Maddalena
Comune di Laerru
Comune di Lanusei
Comune di Las Plassas
Comune di Lei
Comune di Loceri
Comune di Loculi
Comune di Lodè
Comune di Lodine
Comune di Lotzorai
Comune di Lula
Comune di Lunamatrona
Comune di Luras
Comune di Macomer
Comune di Magomadas
Comune di Mamoiada
Comune di Mandas
Comune di Mara
Comune di Maracalagonis
Comune di Marrubiu
Comune di Martis
Comune di Masainas
Comune di Massama
Comune di Masullas
Comune di Meana Sardo
Comune di Milis
Comune di Modolo
Comune di Mogorella
Comune di Monastir
Comune di Monserrato
Comune di Monteleone Rocca Doria
Comune di Monti
Comune di Montresta
Comune di Mores
Comune di Morgongiori
Comune di Muravera
Comune di Muros
Comune di Musei
Comune di Narbolia
Comune di Narcao
Comune di Neoneli
Comune di Noragugume
Comune di Norbello
Comune di Nughedu San Nicolò
Comune di Nughedu Santa Vittoria
Comune di Nule
Comune di Nulvi
Comune di Nuoro
Comune di Nurachi
Comune di Nuragus
Comune di Nurallao
Comune di Nuraminis
Comune di Nuraxinieddu
Comune di Nureci
Comune di Nurri
Comune di Nuxis
Comune di Olbia
Comune di Oliena
Comune di Ollastra
Comune di Ollolai
Comune di Olmedo
Comune di Olzai
Comune di Onanì
Comune di Onifai
Comune di Oniferi
Comune di Orani
Comune di Orgosolo
Comune di Orosei
Comune di Orotelli
Comune di Orroli
Comune di Ortacesus
Comune di Ortueri
Comune di Orune
Comune di Oschiri
Comune di Osidda
Comune di Osilo
Comune di Osini
Comune di Ossi
Comune di Ottana
Comune di Ovodda
Comune di Ozieri
Comune di Pabillonis
Comune di Padria
Comune di Palau
Comune di Palmas Arborea
Comune di Pattada
Comune di Pau
Comune di Pauli Arbarei
Comune di Paulilatino
Comune di Perdasdefogu
Comune di Perdaxius
Comune di Perfugas
Comune di Pimentel
Comune di Pirri
Comune di Piscinas
Comune di Ploaghe
Comune di Porto Torres
Comune di Portoscuso
Comune di Posada
Comune di Pozzomaggiore
Comune di Pula
Comune di Putifigari
Comune di Quartu Sant'Elena
Comune di Quartucciu
Comune di Riola Sardo
Comune di Romana
Comune di Ruinas
Comune di Sadali
Comune di Sagama
Comune di Samassi
Comune di Samatzai
Comune di Samugheo
Comune di San Basilio
Comune di San Gavino Monreale
Comune di San Giovanni Suergiu
Comune di San Nicolò Gerrei
Comune di San Sperate
Comune di San Vero Congius
Comune di San Vero Milis
Comune di San Vito
Comune di Sanluri
Comune di Sant'Andrea Frius
Comune di Sant'Anna Arresi
Comune di Sant'Antioco
Comune di Santa Giusta
Comune di Santa Teresa Gallura
Comune di Santadi
Comune di Santu Lussurgiu
Comune di Sardara
Comune di Sarroch
Comune di Sarule
Comune di Sedilo
Comune di Sedini
Comune di Segariu
Comune di Selargius
Comune di Selegas
Comune di Semestene
Comune di Seneghe
Comune di Senis
Comune di Senorbì
Comune di Serdiana
Comune di Serramanna
Comune di Serrenti
Comune di Serri
Comune di Sestu
Comune di Settimo San Pietro
Comune di Setzu
Comune di Seui
Comune di Seulo
Comune di Siamaggiore
Comune di Siamanna
Comune di Siapiccia
Comune di Siddi
Comune di Silanus
Comune di Silì
Comune di Siligo
Comune di Siliqua
Comune di Silius
Comune di Simaxis
Comune di Sindia
Comune di Sini
Comune di Siniscola
Comune di Sinnai
Comune di Siris
Comune di Solanas
Comune di Solarussa
Comune di Soleminis
Comune di Sorgono
Comune di Sorradile
Comune di Suelli
Comune di Suni
Comune di Tadasuni
Comune di Talana
Comune di Tempio Pausania
Comune di Tertenia
Comune di Teti
Comune di Teulada
Comune di Thiesi
Comune di Tiana
Comune di Tinnura
Comune di Tissi
Comune di Tonara
Comune di Torpè
Comune di Torralba
Comune di Tortolì
Comune di Tramatza
Comune di Tratalias
Comune di Tresnuraghes
Comune di Triei
Comune di Tuili
Comune di Tula
Comune di Turri
Comune di Ulà Tirso
Comune di Ulassai
Comune di Urzulei
Comune di Usellus
Comune di Ussana
Comune di Ussaramanna
Comune di Ussassai
Comune di Uta
Comune di Vallermosa
Comune di Villa San Pietro
Comune di Villa Sant'Antonio
Comune di Villa Verde
Comune di Villacidro
Comune di Villagrande Strisaili
Comune di Villamar
Comune di Villamassargia
Comune di Villanova Monteleone
Comune di Villanova Truschedu
Comune di Villanova Tulo
Comune di Villanovaforru
Comune di Villanovafranca
Comune di Villaperuccio
Comune di Villaputzu
Comune di Villasalto
Comune di Villasor
Comune di Villaspeciosa
Comune di Zeddiani
Comune di Zerfaliu
Comune di Zuri
Bibliografia:
C. SOLE, La Sardegna sabauda nel Settecento, Chiarella, Sassari, 1984
G. SORGIA, La Sardegna spagnola, Chiarella, Sassari, 1987
B. ANATRA - A. MATTONE - R. TURTAS, L'Età Moderna, Dagli aragonesi alla fine del dominio spagnolo, Milano, Jaca Book, 1989
F. C. CASULA, Dizionario storico sardo, C. Delfino, Sassari, 2001
M. BRIGAGLIA - A. MASTINO - G. G. ORTU (a cura di), Storia della Sardegna, 2. Dal Settecento ad oggi, Editori Laterza, Bari, 2006
Redazione e revisione:
Mura Simonetta, 2007/04, prima redazione