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Comunità di Castiglion Fibocchi (sec. XIV - 1774)

Sede: Castiglion Fibocchi (Arezzo)
Date di esistenza: sec. XIV - 1774

Intestazioni:
Comunità di Castiglion Fibocchi, Castiglion Fibocchi (Arezzo), sec. XIV - 1774, SIUSA

Castiglion Fibocchi fu aggregato al distretto fiorentino in occasione dell'acquisizione di Arezzo e del suo contado e venne inserito, nel 1385 nella podesteria di Laterina, circoscrizione amministrativa e giudiziaria civile, e fu sottoposto alla giurisdizione criminale del vicariato di Anghiari. Nel 1644 il comune andò a costituire, insieme a quello di San Giustino, il marchesato del Borro, infeudato dai Medici al patrizio aretino Alessandro del Borro e ai suoi discendenti che vi esercitarono, tramite propri commissari, la giurisdizione criminale, civile e mista.
Sotto il profilo amministrativo il distacco dalla podesteria di Laterina non implicò particolari conseguenze: Castiglion Fibocchi continuò a dipendere dai Nove Conservatori e a versare all'erario gli introiti delle imposizioni universali e di alcune gabelle. Alla fine del XVII secolo con la morte dell'ultimo discendente dei del Borro il territorio venne amministrato direttamente dalla Camera granducale e in seguito tornò ad essere sottoposto alla giurisdizione civile della podesteria di Laterina, che con la riforma dei governi provinciali del 1772 era stata interamente compresa nella circoscrizione del vicariato del Valdarno superiore. Nel 1784 quando la podesteria di Laterina fu soppressa tutti i suoi territori, compreso Castiglion Fibocchi, passarono a quella di Montevarchi, anch'essa sottoposta al vicariato del Valdarno superiore. Dotato di statuti propri e di propri organi deliberativi, Castiglion Fibocchi nel 1775, in occasione delle riforme leopoldine delle comunità del distretto, costituì insieme a Gello Biscardo una nuova comunità denominata Due comuni distrettuali di Laterina.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
preunitario

Soggetti produttori:
Comunità dei Due Comuni distrettuali di Laterina, successore


Redazione e revisione:
Procopio Assunta, 2005/12/06, rielaborazione


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