Date of live: 1404 - 1847
Headings:
Comunità di Albiano, Albiano Magra (Massa Carrara), 1404 - 1847, SIUSA
Other names:
Comunità di Albiano, 1777 - 1847
Mairie di Albiano, 1808 - 1814
Comunità di Albiano, 1847 - 1859
Antico castello del vescovo-conte di Luni, nel 1404 Albiano, assieme ai territori di Caprigliola e Stadano, si dette in accomandigia alla Signoria di Firenze, a cui si sottomise il 4 febbraio dell'anno successivo. In base ai patti di dedizione, gli abitanti di Albiano eleggevano come podestà un cittadino fiorentino, posto alle dirette dipendenze degli Otto di custodia, cui era demandata la supervisione della giustizia civile (amministrata da quattro consoli eletti trimestralmente) e, inizialmente, anche di quella criminale. Il podestà mantenne tale prerogativa anche dopo l'annessione di Albiano al Capitanato di Castiglione del Terziere, agli inizi del XVI secolo. L'amministrazione della giustizia criminale spettò invece al Capitano fino alla metà del XVIII secolo quando il Governo della Lunigiana, creato nel 1633 dalla riunione dei capitanati di Castiglione e di Fivizzano, venne riunito al Commissariato di Pontremoli. In quelle circostanze Albiano e Caprigliola vennero poste alle dipendenze del Tribunale di Fivizzano.
Con motuproprio del 24 febbraio 1777 venne istituita la Comunità lepoldina di Albiano, sottoposta alla Cancelleria di Bagnone, comprendente i comuni di Albiano e Caprigliola e le ville di Isola, Bettola, Chiamici, Stadano e Villa.
Il governo della nuova comunità, eletto per sorteggio fra i possidenti locali, era costituito dal Magistrato composto da un gonfaloniere e da alcuni priori ed in carica per un anno. Il Magistrato, affiancato da un consigliere per ciascun popolo della comunità, andava a formare il Consiglio Generale. Il vecchio sistema fiscale venne riformato e razionalizzato: tutte le imposizioni vennero abolite ed al loro posto venne istituita la "tassa di redenzione". Si trattava di un'unica tassa annuale fissa assegnata a ciascuna da versarsi in tre rate alla Cassa della Camera delle Comunità. Se non fosse riuscita a pagare la tassa di redenzione, la comunità era autorizzata a distribuire un'imposta sui possidenti, chiamata "dazio". Di tutte le questioni finanziarie si occupava un camarlingo o depositario, estratto dalle borse approntate per il magistrato ed in carica da uno ad un massimo di tre anni consecutivi. Un altro importante ufficio, da porsi all'incanto, era quello di "provveditore di strade e fabbriche" di durata triennale.
La Comunità venne soppressa nel 1808 con l'annessione della Toscana all'Impero francese. Dopo lo scioglimento del regno di Etruria, la Toscana era stata annessa direttamente all'impero francese. Il suo territorio venne suddiviso in tre dipartimenti (prefetture dell'Arno, dell'Ombrone e del Mediterraneo), a loro volta ripartiti in circondari di sottoprefettura. Ogni circondario era composto da circoscrizioni minori, i cantoni. Con decreto del 22 agosto 1808 la Giunta di Toscana fissò una nuova struttura amministrativa territoriale, basata su ambiti territoriali comunali, chiamati mairies, diretti e rappresentati da un maire. Quest'ultimo sarebbe stato eletto direttamente per decreto imperiale nei comuni con oltre 5000 abitanti e per decisione del prefetto in tutti gli altri. Il maire, coadiuvato da due "aggiunti", impersonava un potere governativo dai caratteri marcatamente accentrati ed autoritari, svolgendo un ampio ventaglio di funzioni politiche, finanziarie ed amministrative che andavano dal controllo delle entrate comunali all'iniziativa dei lavori pubblici, dalle registrazioni dello stato civile alle operazioni di arruolamento comunale. ad esso era sottoposto un Consiglio comunale, che si riuniva una volta all'anno, il 15 maggio, per un periodo non superiore ai quindici giorni, soprattutto per discutere il rendiconto finanziario
Nel 1808 Albiano divenne sede di mairie, con territorio corrispondente a quello della Comunità, compresa nel Dipartimento degli Appennini e nel Circondario di Sarzana.
Nonostante le mairies fossero state soppresse il 17 giugno 1814, le istituzioni comunitative precedenti l'occupazione francese ripresero a funzionare solo nel settembre del 1816. Gli uffici restaurati trassero comunque esperienza dalla passata amministrazione, sia riguardo all'accentramento del governo comunitativo, che in materia di previsione finanziaria. All'interno del Magistrato si verificò infatti un forte rafforzamento del potere del Gonfaloniere, nominato da sovrano all'interno di una rosa di nomi scrutinati, su consiglio del Soprintendente della Camera di Sovrintendenza Comunitativa, e in carica per tre anni. Al Gonfaloniere vennero attribuite funzioni di controllo su di un ampio ventaglio di affari comunitativi, che andavano dall'amministrazione del fisco, dall'ordine pubblico all'assetto del territorio. Al Magistrato spettavano l'elezione del camarlingo, in carica per tre anni, e l'approvazione del bilancio di previsione. Il Consiglio, in carica per un anno, si riuniva di regola una sola volta, nel mese di settembre, assieme al Magistrato per eleggere i deputati incaricati della ripartizione della tassa di famiglia e gli impiegati della comunità e per deliberare sull'eventuale apertura di nuove strade.
Nel 1847 una parte del suo territorio, comprendente la stessa Albiano, venne ceduta al Ducato di Parma, dando origine alla Comunità parmense di Albiano cui rimase sottoposta fino all'Unità d'Italia.
Il governo della nuova comunità, eletto per sorteggio fra i possidenti locali, era costituito dal Magistrato composto da un gonfaloniere e da alcuni priori ed in carica per un anno. Il Magistrato, affiancato da un consigliere per ciascun popolo della comunità, andava a formare il Consiglio Generale. Il vecchio sistema fiscale venne riformato e razionalizzato: tutte le imposizioni vennero abolite ed al loro posto venne istituita la "tassa di redenzione". Si trattava di un'unica tassa annuale fissa assegnata a ciascuna da versarsi in tre rate alla Cassa della Camera delle Comunità. Se non fosse riuscita a pagare la tassa di redenzione, la comunità era autorizzata a distribuire un'imposta sui possidenti, chiamata "dazio". Di tutte le questioni finanziarie si occupava un camarlingo o depositario, estratto dalle borse approntate per il magistrato ed in carica da uno ad un massimo di tre anni consecutivi. Un altro importante ufficio, da porsi all'incanto, era quello di "provveditore di strade e fabbriche" di durata triennale.
La Comunità venne soppressa nel 1808 con l'annessione della Toscana all'Impero francese. Dopo lo scioglimento del regno di Etruria, la Toscana era stata annessa direttamente all'impero francese. Il suo territorio venne suddiviso in tre dipartimenti (prefetture dell'Arno, dell'Ombrone e del Mediterraneo), a loro volta ripartiti in circondari di sottoprefettura. Ogni circondario era composto da circoscrizioni minori, i cantoni. Con decreto del 22 agosto 1808 la Giunta di Toscana fissò una nuova struttura amministrativa territoriale, basata su ambiti territoriali comunali, chiamati mairies, diretti e rappresentati da un maire. Quest'ultimo sarebbe stato eletto direttamente per decreto imperiale nei comuni con oltre 5000 abitanti e per decisione del prefetto in tutti gli altri. Il maire, coadiuvato da due "aggiunti", impersonava un potere governativo dai caratteri marcatamente accentrati ed autoritari, svolgendo un ampio ventaglio di funzioni politiche, finanziarie ed amministrative che andavano dal controllo delle entrate comunali all'iniziativa dei lavori pubblici, dalle registrazioni dello stato civile alle operazioni di arruolamento comunale. ad esso era sottoposto un Consiglio comunale, che si riuniva una volta all'anno, il 15 maggio, per un periodo non superiore ai quindici giorni, soprattutto per discutere il rendiconto finanziario
Nel 1808 Albiano divenne sede di mairie, con territorio corrispondente a quello della Comunità, compresa nel Dipartimento degli Appennini e nel Circondario di Sarzana.
Nonostante le mairies fossero state soppresse il 17 giugno 1814, le istituzioni comunitative precedenti l'occupazione francese ripresero a funzionare solo nel settembre del 1816. Gli uffici restaurati trassero comunque esperienza dalla passata amministrazione, sia riguardo all'accentramento del governo comunitativo, che in materia di previsione finanziaria. All'interno del Magistrato si verificò infatti un forte rafforzamento del potere del Gonfaloniere, nominato da sovrano all'interno di una rosa di nomi scrutinati, su consiglio del Soprintendente della Camera di Sovrintendenza Comunitativa, e in carica per tre anni. Al Gonfaloniere vennero attribuite funzioni di controllo su di un ampio ventaglio di affari comunitativi, che andavano dall'amministrazione del fisco, dall'ordine pubblico all'assetto del territorio. Al Magistrato spettavano l'elezione del camarlingo, in carica per tre anni, e l'approvazione del bilancio di previsione. Il Consiglio, in carica per un anno, si riuniva di regola una sola volta, nel mese di settembre, assieme al Magistrato per eleggere i deputati incaricati della ripartizione della tassa di famiglia e gli impiegati della comunità e per deliberare sull'eventuale apertura di nuove strade.
Nel 1847 una parte del suo territorio, comprendente la stessa Albiano, venne ceduta al Ducato di Parma, dando origine alla Comunità parmense di Albiano cui rimase sottoposta fino all'Unità d'Italia.
Legal position:
pubblico
Type of creator:
preunitario
Connected institutional profiles:
Comunità (Granducato di Toscana), 1774 - 1808
Mairie (Impero francese), 1805 - 1814
Generated archives:
Comunità di Albiano (fondo)
Comunità di Albiano (fondo)
Editing and review:
Pagliai Ilaria, prima redazione