Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina | Vai alla colonna di sinistra

Colonna con sottomenu di navigazione


Contenuto della pagina


Guida on-line agli archivi non statali
Menu di navigazione

Home » Ricerca guidata » Profili istituzionali » Profilo istituzionale

Consiglio provinciale dell'economia, 1926 - 1944

Denominazioni:
Consiglio provinciale dell'economia, 1926 - 1931
Consiglio provinciale dell'economia corporativa, 1931 - 1937
Consiglio provinciale delle corporazioni, 1937 - 1944

Con la legge 18 aprile 1926, n. 731 furono istituiti i Consigli provinciali dell'economia che assorbirono le competenze di Camere di commercio e industria, Consigli agrari provinciali, Comitati forestali, Commissioni provinciali di agricoltura e Comizi agrari, assumendone tutte le attività e gli oneri, realizzando così l'esigenza di una visione unitaria delle diverse componenti della vita economica, in linea anche con l'accorpamento dei Ministeri dell'agricoltura, del lavoro, e dell'industria e commercio nel Ministero dell'economia nazionale.
I Consigli provinciali dell'economia, assorbirono i patrimoni ed il personale delle camere di commercio e industria e dei comitati forestali assumendo la fisionomia di parlamenti economici provinciali con compiti di rappresentanza, promozione e coordinamento dell'attività produttiva nelle province in armonia con gli interessi generali economici della nazione. Erano suddivisi in quattro sezioni: agricola e forestale, industriale, commerciale, lavoro e previdenza sociale, a cui poteva essere aggiunta, se necessaria, una sezione marittima. Gli organi non erano elettivi, ma era il prefetto della provincia ad assumere la carica di presidente del Consiglio provinciale dell'economia, mentre il presidente della giunta (organo ristretto con poteri di gestione corrente e di equilibrio tra le sezioni) veniva nominato dal ministro fra i componenti del Consiglio del quale diveniva vicepresidente. Tali organi, composti dai delegati di tutte le organizzazioni dei datori di lavoro e dei prestatori d'opera, pariteticamente rappresentate, potevano formulare proposte al governo e alla pubblica amministrazione per provvidenze attinenti l'agricoltura, industria e commercio, lavoro e previdenza speciale, proporre regolamenti speciali per agevolare l'applicazione nelle province di leggi, raccogliere dati statistici, vigilare, su delega del ministero, su enti e istituti, dare pareri su particolari regolamenti, dettare norme per fiere e mercati: si occupavano inoltre dell'attribuzione in materia di disegni e modelli di fabbrica e di marchi, della formazione delle mercuriali e del listino prezzi e della tenuta del registro delle ditte. I Consigli provvedevano alle spese per il loro funzionamento tramite diritti sui certificati e sugli atti conservati, la riscossione di un diritto sulle iscrizioni ai ruoli, l'imposta sui redditi provenienti da ogni forma di attività economica soggetta ad imposta di ricchezza mobile.
In ogni Camera fu previsto un commissario straordinario con il compito di gestire lo scioglimento dell'ente e l'organizzazione del nuovo Consiglio.
Con il R.D.L. 16 giugno 1927, n. 1071 (convertito nella L. 10 maggio 1928, n. 1027), i Consigli vennero affiancati dagli Uffici provinciali dell'economia, organi periferici del Ministero dell'economia nazionale, poi delle corporazioni, ai quali, tra le altre funzioni, fu affidata la gestione del registro ditte e compiti di raccolta dei dati statistici. Il decreto stabiliva inoltre che i prefetti provvedessero a costituire immediatamente i Consigli e portava al 1° gennaio 1928 il termine ultimo di cessazione dell'attività delle Camere con territorio inferiore alla provincia.
I Consigli mutarono il nome in Consigli provinciali dell'economia corporativa nel 1931 (L. 18 giugno 1931, n. 875), poi in Consigli provinciali delle corporazioni nel 1937 (R.D.L. 28 aprile 1937, n. 524 convertito in L. 7 giugno 1937, n. 1387).
La legge del 1931 trasformò i Consigli in organi di coordinamento dell'indirizzo corporativo, con il compito di inquadrare l'attività delle diverse associazioni professionali locali nello sforzo produttivistico richiesto dal regime; la giunta fu denominata comitato di presidenza e alle sezioni furono affiancate commissioni speciali permanenti da istituirsi ad hoc nel caso di trattamento di materie particolari o di gestione di aziende speciali. Le notevoli trasformazioni organizzative e funzionali furono sancite nel testo unico delle leggi sui consigli e sugli uffici provinciali dell'economia corporativa approvato con R.D. 20 settembre 1934, n. 2011.
Con la legge del 1937 furono attribuite al comitato di presidenza ulteriori funzioni quali la determinazione e il controllo dei prezzi, un ruolo attivo nella stipulazione dei contratti collettivi di lavoro e nelle questioni relative ai licenziamenti dei lavoratori con cariche sindacali.
Dopo il 25 luglio 1943, una circolare del governo Badoglio stabilì il ripristino della denominazione Consiglio provinciale dell'economia, ma in Sicilia, dopo la liberazione, si sviluppò un movimento spontaneo di ricostituzione delle Camere di commercio.
Con R.D.L. 27 gennaio 1944, n. 23 gli organi consiliari vennero sciolti e le loro attribuzioni demandate ai prefetti nella qualità di commissari straordinari; con D.Lg.Lgt. 21 settembre 1944, n. 315 furono soppressi i Consigli e gli Uffici provinciali delle corporazioni e furono costituite in ogni provincia una Camera di commercio, industria e agricoltura con le funzioni e i poteri dei soppressi Consigli e con caratteristiche riconfermate di enti di diritto pubblico.


Profili istituzionali collegati:
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, 1862-1926, 1944 -, collegato

Soggetti produttori collegati:
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Belluno
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Cagliari
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Frosinone
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Lucca
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Modena
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Padova
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Rieti
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Rovigo
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Treviso
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Verona
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Vicenza
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Viterbo
Consiglio provinciale delle corporazioni di Perugia
Consiglio provinciale delle corporazioni di Terni


Bibliografia:
R. FRICANO, Le Camere di commercio in Italia, Milano, Franco Angeli, 1996, pp. 21-23

Redazione e revisione:
Menghi Sartorio Barbara - a cura di Sa-ERo, 2005/06/27, prima redazione
Menghi Sartorio Barbara - Gruppo di coordinamento organizzativo del SIUSA, 2019/06/10, supervisione della scheda
Robustelli Giovanna - a cura di SA-Umbria, 2006, integrazione successiva


icona top