L'evoluzione legislativa successiva, per effetto della quale si conferì personalità giuridica pubblica ad alcune figure consortili aventi anche funzioni di gestione degli impianti irrigui, coincise con l'innovazione introdotta per le opere d'irrigazione che, se realizzate nell'ambito di un comprensorio di bonifica, potevano considerarsi pubbliche. A tal proposito, il Regio decreto n. 215 del 13 febbraio 1933 diede facoltà ai consorzi idraulici di assumere anche le funzioni di consorzi di bonifica. Da questo momento in poi i consorzi idraulici entrarono a far parte della più generale e complessa evoluzione della cosiddetta bonifica integrale, intesa come attività finalizzata alla realizzazione di interessi pubblici, attraverso opere di bonifica e miglioramento fondiario, con partecipazione economica pubblica e privata. Il legislatore del 1942, con gli articoli del Codice civile dall'857 all'865, si limitò a ribadire i principi ispiratori della materia contenuti nella legge 215.
Successivamente, a seguito dell'istituzione delle Regioni a statuto ordinario il legislatore, con D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, in attuazione della delega contenuta nell'art. 1 della Legge 22 luglio 1975, n. 382, ha provveduto a disciplinare il trasferimento e le deleghe delle funzioni amministrative alle regioni nelle materie indicate nell'art. 117 della Costituzione, fra le quali figura quella della "agricoltura e foreste", nel cui ambito è ricompresa la bonifica. Pertanto, attualmente la disciplina dei consorzi di bonifica ed idraulici e delle opere di bonifica e di miglioramento fondiario rientra nelle competenze regionali e comprende anche le opere idrauliche.
Recentemente la legge 18 maggio 1989, n. 183, con la quale è stata attuata la fondamentale disciplina della difesa del suolo, ha ricompreso anche i consorzi di bonifica tra i soggetti preposti alla difesa del suolo in relazione alle proprie competenze.
Soppressi i consorzi idraulici di III, IV e V categoria ai sensi della Legge 16 dicembre 1993, n. 520, i consorzi sono esplicitamente citati nella Legge 5 gennaio 1994, n. 36, che dà disposizioni in materia di risorse idriche e nel D. lgs. 11 maggio 1999, n. 152 dove si indica che i consorzi di bonifica concorrono alla realizzazione di azioni di salvaguardia ambientale e di risanamento delle acque anche al fine della loro utilizzazione irrigua, della rinaturalizzazione dei corsi d'acqua e della fitodepurazione.
Successivamente, a seguito dell'istituzione delle Regioni a statuto ordinario il legislatore, con D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, in attuazione della delega contenuta nell'art. 1 della Legge 22 luglio 1975, n. 382, ha provveduto a disciplinare il trasferimento e le deleghe delle funzioni amministrative alle regioni nelle materie indicate nell'art. 117 della Costituzione, fra le quali figura quella della "agricoltura e foreste", nel cui ambito è ricompresa la bonifica. Pertanto, attualmente la disciplina dei consorzi di bonifica ed idraulici e delle opere di bonifica e di miglioramento fondiario rientra nelle competenze regionali e comprende anche le opere idrauliche.
Recentemente la legge 18 maggio 1989, n. 183, con la quale è stata attuata la fondamentale disciplina della difesa del suolo, ha ricompreso anche i consorzi di bonifica tra i soggetti preposti alla difesa del suolo in relazione alle proprie competenze.
Soppressi i consorzi idraulici di III, IV e V categoria ai sensi della Legge 16 dicembre 1993, n. 520, i consorzi sono esplicitamente citati nella Legge 5 gennaio 1994, n. 36, che dà disposizioni in materia di risorse idriche e nel D. lgs. 11 maggio 1999, n. 152 dove si indica che i consorzi di bonifica concorrono alla realizzazione di azioni di salvaguardia ambientale e di risanamento delle acque anche al fine della loro utilizzazione irrigua, della rinaturalizzazione dei corsi d'acqua e della fitodepurazione.
Profili istituzionali collegati:
Consorzio di bonifica (Emilia Romagna), sec. XVI -, collegato
Consorzio di bonifica, 1882 -, collegato
Soggetti produttori collegati:
Consorzio alluvionale del fiume Tevere nel Comune di Fratta
Consorzio collettore di Mantignana
Consorzio dei canali Cervino e Sersimone di Terni
Consorzio dei canali Raggio Vecchio e Raggio Nuovo di Terni
Consorzio dei corsi d'acqua Fosso San Lorenzo e Forma di Fiaia di Narni
Consorzio delle acque dei canali Cervino, Sersimone, Raggio Vecchio e Raggio Nuovo di Terni
Consorzio delle acque di Ferentillo
Consorzio di bonifica della Conca Ternana di Terni
Consorzio idraulico Canatelli Cavoni Faena di Monte Castello di Vibio
Consorzio idraulico del torrente Acqua Olio di Terni
Consorzio idraulico di Città della Pieve
Consorzio idraulico di Mantignana
Consorzio idraulico di Narni
Consorzio idraulico di terza categoria del fiume Nestore di Perugia
Consorzio idraulico di terza categoria per i fiumi Topino e Chiascio di Bettona
Consorzio idraulico per la sistemazione del fiume Vomano
Consorzio idraulico torrente Polino
Consorzio idrico dell'Amerino di Lugnano in Teverina
Consorzio per la manutenzione degli argini del fiume Tevere e del torrente Faena
Viceprefettura delle acque di Bevagna
Bibliografia:
Archivio generale del Consorzio di bonifica Tevere-Nera, Inventario a cura di M. R. RANCHINO e L. G. SPATOLA, 2000
Novissimo digesto italiano, diretto da A. AZARA e E. EULA, IV, Torino, UTET, 1959
Redazione e revisione:
Menghi Sartorio Barbara - Gruppo di coordinamento organizzativo del SIUSA, 2018/08/07, integrazione successiva
Robustelli Giovanna - a cura di SA-Umbria, 2006/03/30, prima redazione