Istituto regionale per la storia della Resistenza e della Guerra di liberazione in Emilia-Romagna, 1979/11/03 - 1991/12/05
Istituto regionale Ferruccio Parri per la storia del movimento di liberazione e dell'età contemporanea in Emilia-Romagna, 1991/12/06 - 2003/01/29
Istituto storico Parri Emilia-Romagna, 2003/01/30- 2013/06/27
Istituto per la storia e le memorie del '900 Parri E-R, 2013/06/28 – 2019/10/13
Via Sant'Isaia, 18
40123 Bologna (Bologna)
Telefono: 0513397233
Fax: 0513397272
E-mail: istituto@istitutoparri.it; luca.pastore@istitutoparri.it
Siti web:
Città degli archivi. Istituto per la storia e le memorie del '900 Parri Emilia-Romagna - Scheda del soggetto produttore da cui è possibile accedere agli inventari consultabili online di complessi di fondi, singoli fondi, collezioni e raccolte riordinati e inventariati nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi".
Istituto Parri Emilia-Romagna. Archivio - sezione del sito istituzionale dedicata all'archivio
Soprintendenza archivistica e bibliografica Emilia Romagna. Dichiarazioni di interesse storico. Istituto Storico Parri Emilia Romagna Onlus - Repertorio delle dichiarazioni di interesse storico che dà accesso alle informazioni essenziali concernenti i beni archivistici e i beni librari dichiarati dalla Soprintendenza.
Tipologia: ente di cultura, ricreativo, sportivo, turistico
L'Istituto Parri fu istituito a Bologna il 2 giugno 1963 come articolazione regionale dell'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (INSMLI), assumendo la denominazione "Deputazione per l'Emilia e la Romagna per la storia del movimento della Resistenza e della Guerra di liberazione". La sua nascita, così come quella degli altri organismi associati all'INSMLI, derivava dalla necessità di conservare la memoria del movimento di liberazione, sottraendo la documentazione prodotta dal movimento antifascista e partigiano alla distruzione e alla dispersione, rendendola disponibile ad un pubblico di studiosi dell'antifascismo, della Resistenza e della Guerra di liberazione. Questa vocazione primaria si è sempre strettamente intrecciata con l'incremento del patrimonio bibliografico; a questa attività di conservazione si è accompagnata una intensa attività di promozione culturale, rivolta sia agli adulti che al mondo della scuola, e la ricerca scientifica. Nel corso degli anni il "focus" degli interessi conservativi e storiografici dell'Istituto si è ampliato alla storia del regime fascista e dell'opposizione antifascista, al secondo dopoguerra e all'intero Novecento.
Negli anni l'Istituto ha mutato più volte denominazione: dal 3 novembre 1979 in "Istituto regionale per la storia della Resistenza e della Guerra di liberazione in Emilia-Romagna"; dal 6 dicembre 1991 in quella di "Istituto Regionale Ferruccio Parri per la storia del movimento di liberazione e dell'età contemporanea in Emilia-Romagna"; dal 30 gennaio 2003, contestualmente all'approvazione del nuovo statuto, ha assunto la ragione giuridica di associazione privata senza scopi di lucro e la denominazione "Istituto Storico Parri Emilia-Romagna"; dal 28 giugno 2013 al 13 ottobre 2019 ha assunto la denominazione di "Istituto per la storia e le memorie del Novecento Parri E-R" inglobando l'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna Luciano Bergonzini - ISREBO, il Centro di documentazione storico politica sullo stragismo - Cedost e il Laboratorio nazionale per la didattica della storia - LANDIS nel quadro di una riorganizzazione di istituzioni culturali affini con la finalità di potenziare e articolare meglio l'offerta culturale nelle sue diverse forme, oltre che di razionalizzarne la gestione economica. Infine nell'ottobre del 2019 ha assunto l'attuale denominazione “Istituto Storico Parri”.
In base al nuovo statuto sono organi dell'Istituto: l'Assemblea dei soci, il Consiglio di indirizzo, il Consiglio di amministrazione, il Presidente e il Collegio dei revisori dei conti. Il Consiglio di indirizzo, che dura in carica tre anni, è composto fino a 21 membri scelti tra personalità del mondo scientifico e culturale, operatori del settore pubblico e privato con significative esperienze nei campi di competenza dell'Istituto. Di essi due sono nominati dalla Regione Emilia-Romagna, due dal Comune di Bologna, uno dall'Università di Bologna, e uno dalle Associazioni partigiane, i restanti membri sono eletti dall'Assemblea dei soci.
La concentrazione del patrimonio archivistico dell'Istituto prese l'avvio nella seconda metà degli anni '60 del Novecento con la raccolta, per fini di ricerca, di alcune migliaia di documenti - in prevalenza riproduzioni fotostatiche provenienti da soggetti diversi (ANPI, comuni della provincia di Bologna, Brigate Garibaldi dell'Emilia Romagna e privati possessori) - caratterizzati da grande eterogeneità e frammentarietà. È soprattutto nella seconda metà degli anni '70, in particolare con il cospicuo versamento effettuato nel 1979 dall'ANPI provinciale e regionale, che la missione primaria di conservare la memoria del movimento di liberazione si concretizzò attraverso la raccolta di carte prodotte dal movimento antifascista e partigiano e relative a soggetti e vicende resistenziali. Nei decenni successivi sono pervenuti numerosi depositi e donazioni sia da parte di enti e associazioni che da parte di privati. L'archivio (1936-1969, bb. 549) nel 1987 è stato dichiarato di notevole interesse storico con provvedimento del Soprintendente archivistico per l'Emilia Romagna n. 4 del 21 agosto. La dichiarazione di interesse storico particolarmente importante è stata in seguito rinnovata con provvedimento della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia Romagna n. 16 del 25 luglio 2011, sia per il considerevole incremento che il patrimonio documentario ha avuto nel corso degli anni attraverso l'acquisizione di un cospicuo numero di fondi cartacei, fotografici, audiovisivi, di manifesti, registrazione sonore, film in pellicola e audiovisivi, sia per la particolare rilevanza assunta anche dall'archivio dello stesso istituto in quanto testimonianza della politica culturale svolta negli anni.
L'Istituto accanto alla politica conservativa e di valorizzazione delle fonti, affianca una intensa attività di studi e ricerca, di formazione e aggiornamento rivolta a docenti e a studenti di ogni grado.
Nel 2005 l'Istituto si è trasferito nella sede attuale, l'antico complesso monastico di San Mattia che, entrato a far parte del patrimonio pubblico in epoca napoleonica, fu adibito a scuola e acquistato dal Comune di Bologna negli anni Venti del Novecento. Nella nuova sede sono ospitati anche l'Archivio storico della nuova sinistra Marco Pezzi e l'Archivio nazionale del film di famiglia.
La consultazione è libera e gratuita, salvo le limitazioni previste dalla normativa vigente e da eventuali situazioni contingenti della documentazione.
Si accede alla consultazione negli orari di apertura della biblioteca previo appuntamento e colloquio con l'archivista.
Per le modalità di accesso e consultazione si rinvia al sito web dell'Istituto.
In base al nuovo statuto sono organi dell'Istituto: l'Assemblea dei soci, il Consiglio di indirizzo, il Consiglio di amministrazione, il Presidente e il Collegio dei revisori dei conti. Il Consiglio di indirizzo, che dura in carica tre anni, è composto fino a 21 membri scelti tra personalità del mondo scientifico e culturale, operatori del settore pubblico e privato con significative esperienze nei campi di competenza dell'Istituto. Di essi due sono nominati dalla Regione Emilia-Romagna, due dal Comune di Bologna, uno dall'Università di Bologna, e uno dalle Associazioni partigiane, i restanti membri sono eletti dall'Assemblea dei soci.
La concentrazione del patrimonio archivistico dell'Istituto prese l'avvio nella seconda metà degli anni '60 del Novecento con la raccolta, per fini di ricerca, di alcune migliaia di documenti - in prevalenza riproduzioni fotostatiche provenienti da soggetti diversi (ANPI, comuni della provincia di Bologna, Brigate Garibaldi dell'Emilia Romagna e privati possessori) - caratterizzati da grande eterogeneità e frammentarietà. È soprattutto nella seconda metà degli anni '70, in particolare con il cospicuo versamento effettuato nel 1979 dall'ANPI provinciale e regionale, che la missione primaria di conservare la memoria del movimento di liberazione si concretizzò attraverso la raccolta di carte prodotte dal movimento antifascista e partigiano e relative a soggetti e vicende resistenziali. Nei decenni successivi sono pervenuti numerosi depositi e donazioni sia da parte di enti e associazioni che da parte di privati. L'archivio (1936-1969, bb. 549) nel 1987 è stato dichiarato di notevole interesse storico con provvedimento del Soprintendente archivistico per l'Emilia Romagna n. 4 del 21 agosto. La dichiarazione di interesse storico particolarmente importante è stata in seguito rinnovata con provvedimento della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia Romagna n. 16 del 25 luglio 2011, sia per il considerevole incremento che il patrimonio documentario ha avuto nel corso degli anni attraverso l'acquisizione di un cospicuo numero di fondi cartacei, fotografici, audiovisivi, di manifesti, registrazione sonore, film in pellicola e audiovisivi, sia per la particolare rilevanza assunta anche dall'archivio dello stesso istituto in quanto testimonianza della politica culturale svolta negli anni.
L'Istituto accanto alla politica conservativa e di valorizzazione delle fonti, affianca una intensa attività di studi e ricerca, di formazione e aggiornamento rivolta a docenti e a studenti di ogni grado.
Nel 2005 l'Istituto si è trasferito nella sede attuale, l'antico complesso monastico di San Mattia che, entrato a far parte del patrimonio pubblico in epoca napoleonica, fu adibito a scuola e acquistato dal Comune di Bologna negli anni Venti del Novecento. Nella nuova sede sono ospitati anche l'Archivio storico della nuova sinistra Marco Pezzi e l'Archivio nazionale del film di famiglia.
La consultazione è libera e gratuita, salvo le limitazioni previste dalla normativa vigente e da eventuali situazioni contingenti della documentazione.
Si accede alla consultazione negli orari di apertura della biblioteca previo appuntamento e colloquio con l'archivista.
Per le modalità di accesso e consultazione si rinvia al sito web dell'Istituto.
Complessi archivistici:
202° Comando militare regionale - CMR di Bologna. Direzione di sanità (fondo)
Amadori Bruna (fondo)
Antonioni Ezio (fondo)
Arbizzani Luigi (fondo)
Arnofoli Dino (fondo)
Associazione nazionale partigiani d'Italia - ANPI di Anzola dell'Emilia (fondo)
Associazione nazionale partigiani d'Italia - ANPI. Comitato provinciale di Bologna (Istituto storico Parri) (fondo)
Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica (fondo)
Avoni Guerrino (fondo)
Baldi Fausto (fondo)
Ballanti Giorgio (fondo)
Bergonzini Luciano (fondo)
Bergonzini Mauria (collezione / raccolta)
Berti Arnoaldi Veli Francesco (fondo)
Bonfietti Daria (fondo)
Bonfiglioli Giorgio (fondo)
Brigate Matteotti di Bologna (fondo)
Casali Leonida (Istituto storico Parri) (fondo)
Casari Adelia (fondo)
Centro di documentazione storico politica sullo stragismo - CEDOST (complesso di fondi / superfondo)
Codrignani Duilio (fondo)
Comando unico militare Emilia-Romagna - CUMER. (Parri E-R) (fondo)
Comando zona militare della provincia di Modena (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Anzola dell'Emilia (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Calderara di Reno (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Camugnano (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Casalecchio di Reno (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Casalfiumanese (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Castel del Rio (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Castel di Casio (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Castello d'Argile (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Crevalcore (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Medicina (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Minerbio (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Monte San Pietro (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN di San Giorgio di Piano (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN di San Lazzaro di Savena (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN di San Pietro in Casale (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN Emilia-Romagna. (Parri E-R) (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CNL di Baricella (fondo)
Comitato nazionale di solidarietà e per l'integrazione pensionistica agli ex partigiani perseguitati nel dopoguerra per fatti connessi alla guerra di liberazione (fondo)
Comitato nazionale pro vittime politiche. Sottocomitato regionale Emilia e Romagna (fondo)
Comitato Spagna libera (fondo)
Commissione Donne e Resistenza del Comitato regionale per il 30° anniversario della Repubblica e della Costituzione (fondo)
Commissione regionale riconoscimento qualifica partigiani Emilia-Romagna (fondo)
Consiglio provinciale dell'economia corporativa di Bologna (fondo)
Consiglio regionale federativo della Resistenza per l'Emilia Romagna (fondo)
Coralli Ugo (fondo)
Corpo volontari della libertà - CVL. Comando unico partigiano. (Parri E-R) (fondo)
Documentazione della 35ª brigata Garibaldi Bruno Rizzieri (Parri E-R) (fondo)
Gagliani Dianella (fondo)
Gatti Enzo (Istituto storico Parri) (fondo)
Gioventù italiana. Ufficio provinciale di Bologna (fondo)
Gnudi Cesare (fondo)
Graziosi Linceo (fondo)
Hanau Secondo Lino (fondo)
Ispettorato compartimentale per l'alimentazione - ICAl dell'Emilia Romagna (fondo)
Ispettorato provinciale dell'alimentazione - IPAL di Bologna (fondo)
Jacchia Eugenio (fondo)
Masi Giacomo (fondo)
Melloni Guglielmo (fondo)
Montanari Secondo (fondo)
Onofri Nazario Sauro (fondo)
Pannocchia Paolo (fondo)
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di Combattimento di Bologna. Gruppo rionale Gian Carlo Nannini (fondo)
Partito nazionale fascista - PNF. Fascio di combattimento di Russi (fondo)
Partito nazionale fascista - PNF. Federazione dei fasci di combattimento di Bologna Decima Legio (fondo)
Pilati Filippo (fondo)
Politi Angela Maria (fondo)
Resca Zelinda (fondo)
Soglia Sergio (collezione / raccolta)
Solidarietà democratica. Comitato provinciale di Bologna (fondo)
Solidarietà democratica. Comitato provinciale di Modena (Istituto storico Parri) (fondo)
Tassinari Ennio (fondo)
Terrorismo internazionale (collezione / raccolta)
Terrorismo, stragismo, strategia della tensione (collezione / raccolta)
Trombetti Ettore (fondo)
Tromellini Angela (fondo)
Valli Giorgio (Istituto storico Parri) (fondo)
Vicchi Giorgio (fondo)
Vighi Fausto (fondo)
Vighi Roberto (fondo)
Vincenti Giuliano (fondo)
Bibliografia:
Guida agli archivi della Resistenza, a cura di A. TORRE, in «Rassegna degli Archivi di Stato», Roma, Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per gli archivi, Servizio I - Ufficio pubblicazioni archivistiche, n. s., anno II, n. 1-2, gen.-ago. 2006, pp. 299-333 (Guida agli archivi della Resistenza, 2006 - Riproduzione digitale della Guida)
Guida agli archivi della Resistenza, a cura della Commissione archivi-biblioteca dell'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, coordinatore Gaetano Grassi, Roma, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, 1983, pag. 595
Guida agli archivi della Resistenza, a cura di A. BUVOLI - M. CALANDRI, Milano, Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia, 1974.
Redazione e revisione:
Caniatti Giovanna, 2022/02/21, integrazione successiva
Casale Mara, 2011/04/29, prima redazione
Melappioni Caterina, 2022/04/13, revisione
Menghi Sartorio Barbara**, 2011/04/30, revisione
Menghi Sartorio Barbara**, 2015/08/13, integrazione successiva