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Archivio di Stato di Venezia

Campo dei Frari, San Polo, 3002
30125 Venezia (Venezia)

Telefono: 0415222281
Fax: 0415229220
E-mail: as-ve@cultura.gov.it

Siti web:
Archivio di Stato di Venezia - Sito Internet istituzionale dell'Archivio di Stato di Venezia

Tipologia: stato

L'istituzione dell'Archivio di Stato di Venezia, con il nome di Archivio Generale Veneto, è da far risalire al rescritto della cancelleria imperiale del 3 dicembre 1815. Con questo atto si dispone la creazione di un unico polo conservativo a Venezia, venendo così a superare la situazione dell'età napoleonica in cui i fondi d'archivio di Antico Regime risultavano dislocati in tre differenti sedi: gli archivi politici nella Scuola grande di San Teodoro, quelli giudiziari nel convento di San Giovanni Laterano e infine quelli demaniali e finanziari in un palazzo a San Provolo.
La nuova sede dell'Archivio, l'ex-convento dei minori conventuali a Santa Maria Gloriosa dei Frari, viene individuata nel 1817. Qui, tra il 1817 e il 1822, vengono trasferiti quasi tutti i fondi di Antico Regime già ripartiti nei menzionati depositi di età napoleonica.
Nel corso dell'Ottocento l'Archivio Generale, divenuto Archivio di Stato con l'Unità d'Italia, continuerà ad acquisire i fondi della prima dominazione austriaca, del Regno d'Italia napoleonico e degli uffici del Governo veneto del Regno lombardo-veneto, oltre agli atti notarili fino al 1830 nel 1884.
Nel 1875 l'Archivio amplia i suoi spazi con l'acquisizione dell'adiacente convento di San Nicolò della lattuga (colloquialmente noto come San Nicoletto). Il continuo afflusso di materiale otto e novecentesco costringerà ad individuare un nuovo deposito documentario nei primi decenni del XX secolo: dal 1925 questo ruolo è assunto da una serie di magazzini lungo il margine occidentale della Giudecca. Questi magazzini erano giunti al patrimonio dell'Archivio grazie ad una permuta con il Magistrato alle acque dell'antica sede dei Dieci savi alle decime in Rialto, che aveva già operato come sede sussidiaria dei Frari a partire dalla sua acquisizione nel patrimonio immobiliare dell'Archivio nel 1876-1879.
Negli anni Sessanta l'Archivio acquisì un nuovo corpus di magazzini (già della Manifattura tabacchi) affacciati sul Canale della Giudecca. Dopo le necessarie opere di restauro, la documentazione conservata sul margine occidentale della Giudecca viene trasferita nella nuova sede sussidiaria, insieme con alcuni fondi provenienti dai Frari. Negli anni Ottanta la sede sussidiaria è ampliata con l'acquisizione dell'adiacente ex-chiesa del monastero della Santa Croce.
L'alluvione e l'eccezionale acqua alta del 4 novembre 1966 hanno costretto l'Archivio a ripensare la distribuzione interna degli spazi e dei depositi. In particolare il cosiddetto refettorio d'estate, che aveva custodito fino ad allora gli archivi finanziari ottocenteschi, fu restaurato, riportato alle forme originarie e dall'agosto 1989 è la sala di studio dell'Istituto, intitolata nell'estate 2020 a Maria Francesca Tiepolo.
Nel 2014 l'Archivio ha ottenuto la disponibilità di una terza sede sussidiaria a Mestre, non ancora aperta al pubblico, in cui sono depositati i fondi novecenteschi e dei primi anni del XXI secolo.

Orari di apertura:
lunedì - mercoledì: 8.30 - 18.00
giovedì - venerdì: 8.30 - 14.00


Complessi archivistici:
Albini Aldo (fondo)


Bibliografia:
Guida Generale degli Archivi di Stato italiani, a cura di P. D'Angiolini - C. Pavone, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, 1994, vol. 4, S-Z, 1114
Guida generale degli Archivi di Stato italiani, voll. 4, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali - Ufficio centrale per i beni archivistici, 1981-1994, vol. IV, pp. 857-1148

Redazione e revisione:
Busin Anna, revisione
Fazzini Maria Cristina, 2013/08/07, integrazione successiva
Salmini Claudia, 2012/06/14, prima redazione
Santolamazza Rossella, SIUSA nazionale, 2022/09/01, supervisione della scheda
Talamini Stefano, 2022/09/01, integrazione successiva
Tommasi Cristina, 2014, revisione


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