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Comune di Senigallia

Sede: Senigallia (Ancona)
Date di esistenza: sec. XII -

Intestazioni:
Comune di Senigallia, Senigallia (Ancona), sec. XII -, SIUSA

La città di Senigallia sorge sul sito dell'antica "Sena Gallica", già colonia e municipio romano. L'insediamento, distrutto da Alarico, in seguito entra a far parte della Pentapoli marittima e dell'Esarcato di Ravenna. Venuta in potere ai Longobardi, con la donazione di Pipino, Senigallia passa alla Chiesa ed all'amministrazione vescovile, divenendo libero comune intorno alla prima metà del secolo XII. La prima attestazione della presenza di un console è relativa ad un atto del 1155, mentre quella podestarile è documentata per la prima volta nell'anno 1197. Infeudata col resto della Marca agli Estensi (1210-1216), la città viene conquistata e quasi distrutta dall'esercito di Manfredi nel 1264 e nel 1280 da Guido da Montefeltro. Il card. Albornoz, alla metà del XIV secolo, la riassoggetta alla Chiesa insieme alle "Ville" e "Castelli" del contado. Senigallia ha il grado di "Civitas parva". Nel 1450 il possesso di Senigallia è concesso, come Vicariato, a Sigismondo Malatesta. Nel 1462 Pio II concede la città ad Antonio d'Aragona de' Piccolomini, ben presto cacciato per il suo malgoverno. Nel 1474 Sisto IV assegna al nipote Giovanni della Rovere Senigallia e contado, insieme con il Vicariato di Mondavio.
Dopo le brevi parentesi sotto il dominio di Cesare Borgia, di Lorenzo dei Medici e di Giammaria Da Varano (1502-1521), Senigallia, aggregata al Ducato di Urbino, vive la lunga Signoria dei Della Rovere. Nel 1537, sotto Francesco Maria I, è pubblicato il rinnovato statuto cittadino. Senigallia, che domina i castelli di Scapezzano, Ripe, Roncitelli, e Monterado, ha nel Luogotente il rappresentante del Duca di Urbino, con facoltà di controllo e amministrazione della giustizia nel grado di appello.
Giudice ordinario è il Podestà, che può essere rappresentato da un Vicario. Il Consiglio generale è composto da 36 persone ed ha poteri deliberativi. La città manda in ogni castello un Capitano che giudica le cause civili sino a 10 fiorini. L'amministrazione economica è tenuta da un Sindaco generale, che riscuote le entrate ed effettua i pagamenti. Il depositario dei pegni è detto Massaro. Due sono le magistrature proprie di Senigallia: i "Proxenetae" ed il Capitano del porto. Il primo, composto da 2 boni homines, ha facoltà di controllo su matrimoni, traffici e beni comunali nel rispetto delle leggi, ad onore, vantaggio e prestigio del comune. Il capitano ha ampi poteri sul controllo di merci, armi e persone nella zona del porto.
Con la devoluzione del Ducato di Urbino del 1631, Senigallia entra a far parte dello Stato della Chiesa rimanendovi sino al periodo napoleonico e vivendo una fortunata stagione grazie all'istituzione del "porto franco".
Nel 1808, durante il Regno Italico, il comune di Senigallia fa parte del Dipartimento del Metauro, compreso nel Distretto e Cantone omonimo, con nove località aggregate. Con la Restaurazione torna a far parte dello Stato pontificio, venedo iscritta, insieme al contado, nella Legazione di Urbino e Pesaro, Distretto di Senigallia. E' sede di un governatore. Questo assetto viene confermati dai successivi riparti, quello del 1817, del 1827 e quello successivo al 1831.
Nel 1860 è annessa al Regno d'Italia, entrando a far parte della provincia di Ancona, circondario di Ancona, mandamento XIV di Senigallia.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Contesto storico istituzionale di appartenenza:
Stato pontificio (Marche, Umbria, Lazio), 1798 - 1814

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Senigallia (fondo)
Pergamene (collezione / raccolta)
Stato civile del Comune di Senigallia (fondo)
Stato civile napoleonico del Comune di Senigallia (fondo)


Fonti:
"Decreto luogotenenziale di Eugenio principe di Savoia Carignano", Torino, 1860
Moto Proprio della Santità di Nostro Signore Papa Leone XII, Roma, 1827
Raccolta delle leggi e disposizioni di pubblica amministrazione nello Stato pontificio, vol. VI, Roma, 1835
Riparto dei governi e delle comunità dello Stato pontificio con i loro rispettivi appodiati, Roma, 1817

Bibliografia:
R. DOMENICHINI, Il Dipartimento del Metauro nell'età napoleonica (1808-1815). Divisioni territoriali-amministrative e stato della popolazione, in Atti e memorie della Deputazione di storia patria per le Marche, 92 (1987), Ancona 1989
M. MAZZANTI BONVINI, Senigallia alla fine del XV° secolo: note di vita socio-politica e amministrativa, a cura di S. ANSELMI, in Nelle Marche centrali, tomo I, Jesi 1979
Una città adriatica. Insediamenti, forme urbane, economia, società nella storia di Senigallia, a cura di S. ANSELMI, Jesi 1978
S. ANSELMI, Un catasto del XV° secolo: Senigallia 1489-1490, in Atti e memorie della Deputazione di storia patria delle Marche, 9, Ancona 1976
G. COLUCCI, Delle antichità picene, Fermo 1789, tomi 5 e 6

Redazione e revisione:
Ferri Sonia, 2010, revisione
Palma Maria, 2011, supervisione della scheda
Zaffini Arianna, 2010/09/16, prima redazione


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