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Comune di Campello sul Clitunno

complesso di fondi / superfondo

First and last date: 1508 - 1972

Consistence: Number of items 1629: regg. 1112, bb. 517

Archival history: Le prime informazioni sull'archivio comunale di Campello sul Clitunno, rintracciabili nel fascicolo esistente presso la Soprintendenza archivistica per l'Umbria, risalgono ad un'inchiesta, presumibilmente del 1878, disposta dalla Regia sovrintendenza agli archivi romani nelle province del Lazio, dell'Umbria e delle Marche. In un questionario prestampato e compilato si legge che il fondo è costituito da 127 volumi del secolo XIX, tra cui è compreso l'antico statuto municipale che "porta la data dell'anno 1569".
È del 30 dicembre 1956, invece, la relazione del professor Giovanni Cecchini, incaricato dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio, l'Umbria e le Marche con sede a Roma, di effettuare una visita ispettiva presso il Comune. Egli descriveva in modo più dettagliato le caratteristiche del complesso, costituito allora da circa 120 registri del vicariato ed un catasto del 1734, ed indicato in completo disordine ed in mediocre stato di conservazione; venivano, inoltre, segnalate consistenti perdite in quello che, all'epoca, era l'archivio di deposito, a causa di un incendio provocato nel 1943 da un'azione dei partigiani. Nella relazione non erano, invece, menzionati gli antichi statuti di Campello e delle altre comunità. Cecchini concludeva la propria ispezione con l'invito, successivamente accolto dal segretario comunale, di provvedere al più presto "a riordinare e classificare per serie e cronologicamente il materiale e redigerne l'inventario dopo avervi unito la parte che si trova presso l'Archivio di deposito".
Nel 1957 fu, intanto, pubblicato il volume "Gli archivi dell'Umbria", uno dei primi censimenti del patrimonio documentario regionale; in esso l'archivio di Campello sul Clitunno risulta costituito da 120 registri di riformanze, atti civili e collette dei secoli XVII-XVIII, da un catasto del 1734 e da 113 buste di atti amministrativi.
Negli anni seguenti cospicue e ripetute furono le sollecitazioni da parte della Soprintendenza romana affinché il Comune si occupasse della sistemazione della propria documentazione.
Nel 1959, dopo aver provveduto al "riordinamento" ed all'"inventariazione" dell'archivio storico, il sindaco inviò una copia dell'"inventario" alla Soprintendenza. Lo strumento di corredo in questione era, in realtà, uno scarno elenco di consistenza, datato giugno-luglio 1958, redatto, probabilmente, dallo stesso segretario comunale. Si trattava di una descrizione topografica della documentazione, da cui risultava che i pezzi erano conservati in cinque scaffali. Nel primo erano collocati registri di collette e imposte varie dal 1500 al 1700; nel secondo i bilanci delle comunità di Agliano e Acera, Pissignano e Spina dal 1828 al 1860 e un registro di esito dal 1723 al 1813; nel terzo i bilanci della Comune di Campello dal 1828 al 1860; nel quarto catasti, registri di entrata e uscita ed altre carte di natura contabile, pratiche amministrative e documentazione relativa alla Cappella della Madonna della Bianca e ai monti frumentari di Campello e Pissignano dal 1562 al 1860. Nel quinto scaffale risultavano presenti gli statuti delle comunità: quello di Acera del "19 novembre 1500", descritto come "codice membranaceo" di 34 fogli, senza frontespizio e indice, molto rovinato e quasi indecifrabile; quello di Pissignano del 20 aprile 1543, di 17 fogli, ben conservato e con rubriche disegnate a colori; quello di Campello del 27 febbraio 1569, di 34 fogli compresi indice e titolo, con rubriche colorate in rosso, contenuto anch'esso in un "codice membranaceo" discretamente conservato. Separatamente, nell'Ufficio di stato civile, erano collocati i libri dei battesimi, dei morti e dei matrimoni requisiti, tra il 1860 e il 1862, alle parrocchie del territorio di Campello e delle altre comunità.
Qualche anno più tardi, nel 1963, a seguito di una pressante richiesta da parte del Comune, impossibilitato a custodire in modo adeguato la pregevole documentazione da poco sistemata, il Ministero dell'interno, attraverso l'Ufficio centrale degli Archivi di Stato, concesse un finanziamento per l'acquisto di attrezzature nelle quali collocare la documentazione. Così, in una relazione del 29 dicembre 1965 dell'ispettore incaricato Silvestro Nessi, l'archivio storico risulta conservato "nella decorosa residenza municipale", in un "armadio metallico nuovo tenuto sistematicamente chiuso che, se pur posto in un vano di passaggio, custodisce con tutta sicurezza il materiale". L'archivio di deposito viene segnalato, invece, in un locale del "vicino edificio scolastico" e, complessivamente, sia l'uno che l'altro sono definiti "non ordinati, specialmente il primo dove di recente sono state fatte ricerche genealogiche apportando ulteriore disordine".
La situazione appariva pressoché invariata nel 1968, quando era più precisamente segnalato, sempre da Nessi, che parte della documentazione di deposito conservata presso la scuola era, in realtà, costituita da carte già cronologicamente pronte a confluire nella separata sezione di archivio, che il d.P.R. 1409 del 30 settembre 1963 imponeva di costituire nei comuni. Dando seguito alle disposizioni dettate da questo decreto, con la deliberazione n. 533 dell'8 marzo 1969, il consiglio comunale di Campello sul Clitunno votò all'unanimità una serie di misure riguardanti l'archivio storico. Fu, innanzitutto, istituita la suddetta sezione; fu inoltre dato incarico alla giunta municipale di predisporre i locali adatti alla conservazione della documentazione, di redigere un programma di lavori e di spesa per il trasferimento, il riordinamento e l'inventariazione della stessa e di emanare i provvedimenti necessari allo scarto degli atti non selezionati per la conservazione perenne. La Soprintendenza archivistica per l'Umbria apprezzò la deliberazione comunale, restando in attesa del piano di lavori da essa previsto; ma né il piano né la sezione separata sono mai stati realizzati.
Così, se nel 1971 l'ispettore Gaetano Contini poteva ancora rilevare la presenza dei tre statuti antichi già descritti e, nel 1974, la Soprintendenza li nominava tra i pezzi dell'archivio, la relazione del marzo 1982 dei funzionari Mario Squadroni e Paolo Cornicchia segnalava la scomparsa, già da qualche anno, di quello della Comunità di Campello, comunicata dal sindaco ai due funzionari soltanto in occasione della loro visita. La documentazione risultava, ancora una volta, in disordine e lo stato di conservazione della porzione custodita nel sottoscala della scuola veniva definito "precario", essendo evidenti le tracce della presenza di topi e dei danni da essi già arrecati alle carte.
Stante l'insicurezza dei depositi e considerata la necessità di tutelare e salvaguardare meglio il patrimonio documentario municipale, nel 1984 il Comune provvide a conferire un incarico ad un libero professionista per un ulteriore intervento di riordinamento ed inventariazione dell'archivio storico e a trasferire gran parte della documentazione in una sede idonea ed adeguata. Questo lavoro, esaminato soltanto dopo la sua conclusione dai funzionari della Soprintendenza, purtroppo risultò "non rispondente ai principi della disciplina archivistica"; "la documentazione non e[ra] stata disposta per serie omogenee ed organiche, ma in ordine meramente cronologico, con conseguente dissoluzione delle serie originarie...e con grave danno all'intero complesso documentario". Il mezzo di corredo che fu prodotto si configurò come un ulteriore elenco, senza alcuna utilità pratica né scientifica.
Ancora irrisolto il problema dello smarrimento dello statuto di Campello, a novembre 1996 venne alla luce anche la scomparsa di quelli di Acera e Pissignano, che erano custoditi da diverso tempo nell'armadio metallico chiuso a chiave. Il sindaco, questa volta, sporse una denuncia presso i carabinieri locali, dichiarando contestualmente di non avere mai autorizzato alcuna persona a consultare gli statuti e di non aver constatato alcuna forzatura dell'armadio stesso. In quella occasione, a scopo di tutela, il sindaco provvide anche ad apporre un numero d'inventario progressivo su parte dei pezzi archivistici, soprattutto quelli più antichi.
Fu un evento negativo, il terremoto che nel 1997 ha colpito l'Umbria, a dare il via al definitivo intervento di riordinamento ed inventariazione di cui sono stati oggetto, a partire dal 2002, i complessi archivistici di pertinenza del Comune di Campello sul Clitunno e che ha avuto un primo esito nel 2004 con la pubblicazione degli inventari dei fondi delle comunità preunitarie in un volume edito dalla Soprintendenza nella collana "Segni di civiltà".
Il sisma aveva danneggiato la sede municipale posta nella piazza principale del paese dove, all'epoca, era conservata una parte dell'archivio; i funzionari della Soprintendenza, a seguito di ciò, provvidero a redigere un progetto di sistemazione dell'intero complesso che sottoposero all'approvazione della Giunta regionale dell'Umbria per ottenerne il finanziamento.
Inserito nell'"elenco degli interventi urgenti da attuarsi su beni archivistici e librari colpiti dal sisma", con una delibera del febbraio 2002, il progetto ebbe il contributo richiesto; ciò permise, qualche mese più tardi, di affidare l'incarico di ordinamento ed inventariazione alla cooperativa CO.N.SER di Perugia, e nello specifico ai due archivisti Sara Chiapperi ed Andrea Senigaglia.
Nel progetto iniziale, di cui si occupò la funzionaria Fabrizia Trevisan, fu previsto di operare su 1840 pezzi, con estremi cronologici dal 1541 al 1978, comprendendo anche i fondi acquisiti ed aggregati all'archivio storico comunale.
La documentazione, nel frattempo, era stata trasferita dal Comune in un ampio locale situato nel piano seminterrato di un ex edificio scolastico, in piazzale Europa, nella frazione di La Bianca dove, nel periodo di ristrutturazione del Palazzo municipale, erano stati temporaneamente spostati anche gli uffici comunali. Attualmente, nell'edificio in questione, ulteriormente ristrutturato, oltre all'archivio storico e di deposito, hanno sede una scuola di musica e la biblioteca. La parte storica del complesso archivistico fu sistemata nell'ala sinistra del locale.
Quando l'intervento fu realmente avviato, il 2 maggio 2002, la Soprintendenza diede il compito di seguire i lavori alla funzionaria Rossella Santolamazza, che ha poi curato la revisione scientifica degli inventari pubblicati nel 2004. Anche la funzionaria Stefania Maroni ha contribuito all'inventariazione della documentazione preunitaria.
Apparentemente organizzato l'archivio sembrava facilmente strutturabile in serie archivistiche; le carte più antiche, in particolare i registri, trovavano posto in un armadio metallico chiuso a chiave ed erano ben ordinati, anche se alcuni visibilmente danneggiati dall'umidità. Tutto il resto, però, versava in un discreto stato di disordine, accentuato dal fatto che la condivisione del luogo di conservazione portava spesso ad una commistione tra la documentazione storica e quella più recente. C'erano anche alcuni sacchi di plastica di grosse dimensioni, contenenti carte sciolte e registri molto rovinati.
I due archivisti incaricati hanno intrapreso insieme il riordinamento della documentazione postunitaria, redigendo uno strumento di ricerca dattiloscritto; la sola Sara Chiapperi si è occupata, invece, dei fondi preunitari, risultando, quindi, unica curatrice degli inventari poi pubblicati.
Dopo l'esito del 2004, grazie ad un ulteriore finanziamento accordato dalla Direzione generale per gli Archivi, Andrea Senigaglia è stato incaricato di provvedere alla revisione ed aggiornamento dello strumento di ricerca della documentazione postunitaria e dei fondi aggregati ed acquisiti, curando anche l'etichettatura dei pezzi e la separazione della documentazione dello Stato civile da quella del fondo comunale, che non era stata fatta in precedenza. Alla fine del 2010 il lavoro, avviato all'inizio dell'anno, è stato collaudato dalla funzionaria della Soprintendenza Patrizia Zucchetti.
Attualmente tutti i fondi di pertinenza del Comune di Campello sono ordinati ed inventariati.
Inoltre, nell'ambito del progetto regionale umbro .DOC, gli inventari della documentazione delle comunità preunitarie, già descritti nel volume del 2004, sono stati riversati nel software Sesamo 4.1 dall'archivista Michele Iodice. Successivamente sono stati anche pubblicati nella sezione "Inventari on line" del SIUSA, dove sono consultabili a partire dalla relativa scheda dello strumento di ricerca.


Description: Il superfondo è stato prodotto dal Comune di Campello sul Clitunno dal 1508 al 1972, dalla Comunità di Pissignano dal sec. XVI al 1860, dalla Comunità di Acera dal 1723 al 1816, dalla Comunità Agliano e Acera dal 1828 al 1860, dalla Comunità di Spina dal 1816 al 1860.
Il fondo Comune di Campello sul Clitunno è costituito da 1472 unità (regg. 990, bb. 482) con estremi cronologici dal 1508 al 1972.

Organization: Suddivisione cronologica della documentazione, con l'individuazione delle carte preunitarie, di quelle postunitarie e di quelle successive al 1960-1961, limite indicato per l'attribuzione all'archivio storico e per la sistemazione.
Distinzione dei singoli fondi, in particolare per le carte preunitarie che, conservate in un unico corpus, sono state individuate ed attribuite agli archivi delle tre comunità appodiate al Comune di Campello fino al 1860: Agliano e Acera, Pissignano e Spina.
Sistemazione delle serie archivistiche, a partire da quelle più facilmente rintracciabili, costituite da registri, come i protocolli della corrispondenza o parte delle carte contabili.
La successione delle serie negli inventari prevede dapprima le carte prodotte dagli organi decisionali, poi il carteggio, poi la documentazione di natura contabile.
Individuazione delle sottoserie all'interno di alcune serie e descrizione analitica delle unità archivistiche.

Finding aids:
Sara Chiapperi, Rossella Santolamazza, Andrea Senigaglia, Patrizia Zucchetti, Comune di Campello sul Clitunno. Archivio storico comunale postunitario. Inventario
Sara Chiapperi, Rossella Santolamazza, Comune di Campello sul Clitunno. Inventario dell'archivio preunitario

Web sites:
Statuti comunali umbri - La Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Umbria ha realizzato un progetto di digitalizzazione di oltre 300 statuti comunali umbri, che vanno dal XIII al XIX secolo, le cui immagini sono consultabili per mezzo di un software dedicato.

The documents were created by:
Comune di Campello sul Clitunno

The documents are kept by:
Comune di Campello sul Clitunno


Bibliography:
Item statuimus et ordinamus...La digitalizzazione degli statuti comunali umbri per la salvaguardia e la valorizzazione, a cura di EMMA BIANCHI, in collaborazione con ALESSANDRO BIANCHI, con introduzione di FRANCO CARDINI, Perugia, Fabrizio Fabbri, 2021
SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L'UMBRIA, COMUNE DI CAMPELLO SUL CLITUNNO, L'archivio storico comunale preunitario di Campello sul Clitunno e i fondi acquisiti, 1508-1860. Inventari, a cura di S. CHIAPPERI, coordinamento scientifico di R. SANTOLAMAZZA, Perugia, Alfagrafica, 2004 (Segni di civiltà. Quaderni della Soprintendenza archivistica per l'Umbria, 17), 11-313

Editing and review:
Lonzini Silvia, 2006/11/16, prima redazione
Santolamazza Rossella, 2022/05/05, revisione

Access:
A richiesta.


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