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Comune di Potenza Picena

Seat: Potenza Picena (Macerata)
Date of live: sec. XII -

Headings:
Comune di Potenza Picena, Potenza Picena (Macerata), sec. XII -, SIUSA

Other names:
Comunità di Monte Santo, sec. XII - 1862

Sorta probabilmente nei pressi dell'antica colonia romana di Potentia, l'insediamento - sino al 1862 denominato Monte Santo - a partire dalla fine dell'VIII secolo era compreso all'interno del vasto territorio amministrato da Fermo; questo, ripartito in distrettuazioni risalenti al periodo longobardo (Ducato di Spoleto) che resistettero almeno sino al sec. XI, presentava una suddivisione in "ministeria" o "iudiciarie minori".
La contea di Fermo contava vari "ministeria", cioè distretti minori tra i quali era annoverato quello di Monte Santo.
La prima attestazione documentaria riguardante la pieve e l'esistenza del nucleo abitato, risale al 947; mentre in ordine al "ministerium" l'atto più antico è dell'ottobre 1028.
Durante il XII secolo il "ministerium" di Monte Santo era sotto la giurisdizione del Conte di Fermo, comunque assoggettato all'autorità del locale Vescovo, che disponendo di proprietà all'interno del territorio, esercitava - di fatto - anche poteri giurisdizionali contrapponendosi al "dominus loci". In tal senso deve leggersi la creazione del comune di Monte Santo determinata proprio dalla volontà episcopale: nel 1128, infatti, il vescovo Liberto, con atto solenne, permetteva l'edificazione del "castrum" delegando agli abitanti l'amministrazione interna della Comunità e della bassa giustizia. Nell'atto - trascritto nel codice 1030 dell'archivio di Fermo - si citano le figure istituzionali dei Consoli e dei "Boni homines", a dimostrazione dell'effettiva trasmissione del potere realizzata in favore delle nuove magistrature municipali. Così si giunse alla costituzione del Comune di Monte Santo, ma ancora su alcune materie il Vescovo si riservava l'esercizio del potere ed alcune facoltà giurisdizionali, configurandosi come una sorta di guida e mantenendo l'indirizzo politico della comunità nelle "questioni estere" e competenze giudiziarie criminali. Il Comune restò sotto la tutela del Vescovato per oltre 100 anni. A partire dalla fine del sec. XII, inoltre, una serie di documenti testimoniano l'evolversi dello status civico: nel 1187 la Comunità dichiara la (parziale) sottomissione al Vescovo di Fermo; nel 1199, nella conferma dei patti del 1128, compare la figura del Podestà (che risiede a Fermo), autorità che controbilancia il potere vescovile; nel 1268, Clemente IV conferma a Monte Santo la facoltà (già concessa da Innocenzo IV nel 1252) di eleggersi liberamente il Podestà; dal 1341, poi, si rileva l'esistenza del Gonfaloniere di giustizia, magistratura che segna l'ultima tappa del lungo cammino percorso dalla Comunità verso l'acquisizione di una completa autonomia civica.
L'assetto istituzionale del Comune, non dissimile dalle altre realtà municipali marchigiane direttamente soggette alla Santa Sede, dalla metà del sec. XIV e per l'intera epoca di antico regime (eccezion fatta per alcune situazioni temporanee), è contraddistinto dalla presenza di un Consiglio generale (organo di potere legislativo) e del Consiglio di credenza (assemblea ristretta con facoltà di cernita delle proposte da discutersi); il Gonfaloniere ed i Priori sono la magistratura che detiene il potere esecutivo, mentre il Podestà locale amministra la giustizia civile e penale in base alla concessione del "mero e mixtum imperium" (1377); per bolla pontificia nel 1434, inoltre, viene concesso ai Priori il potere di giudicare le cause di seconda istanza. Altri ufficiali, stabili o temporanei, completano l'organico del Comune (che nel corso del tempo è elevato al ruolo di "Terra") svolgendo compiti di amministrazione finanziaria (Camerlengo), di registrazione documentaria (Segretario e notai), di rappresentanza e difesa legale degli interessi pubblici (sindaci, agenti e procuratori). L'organizzazione del Comune, sancita dagli Statuti civici approvati da Eugenio IV intorno alla metà del Quattrocento, rimane pressocchè inalterata durante l'epoca di antico regime, per mutare durante il periodo napoleonico. Monte Santo, negli anni del Regno Italico, infatti, è iscritto nel Dipartimento del Musone: in un primo momento esso viene eletto capoluogo di Cantone del Distretto di Macerata, ma più tardi è "declassato" divenendo semplice Comune del Distretto e Cantone di Loreto. Con la Restaurazione ed il riparto territoriale del 1817, il comune di Monte Santo - sede di Governo - entra a far parte del Distretto di Loreto all'interno della Delegazione di Macerata; dieci anni più avanti, secondo il nuovo riparto, la Comunità è compresa nella Delegazione di Macerata e Camerino, Distretto di Loreto, mantenendo presso di sè il Governatore, confermato giurisdizionalmente competente anche su Monte Lupone.
Nel 1833, il rinnovato riparto, ripristina la Delegazione di Macerata nella quale è iscritto Monte Santo all'interno del Distretto di Recanati: il Comune è ancora luogo di residenza del Governatore che esercita la giurisdizione anche su Monte Lupone.
Nel 1860, con l'unità d'Italia, il Comune - sede di Mandamento - entra a far parte della Provincia e Circondario di Macerata; due anni dopo, infine, muta il suo nome in Potenza Picena in ricordo dell'antica città romana.


Legal position:
pubblico

Type of creator:
preunitario
ente pubblico territoriale

Generated archives:
Comune di Potenza Picena (fondo)
Stato civile del Comune di Potenza Picena (fondo)
Stato civile napoleonico del Comune di Potenza Picena (fondo)


Bibliography:
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Gli archivi storici dei comuni delle Marche. Indici degli inventari, a cura di V. CAVALCOLI ANDREONI, Ostra Vetere 1986

Editing and review:
Zega Valentina, 2005/10/25, revisione


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