Date di esistenza: 1806 -
Intestazioni:
Comune di Santeramo in Colle, Santeramo in Colle (Bari), 1806 -, SIUSA
Il casale di Santeramo, la cui prima denominazione fu "Sanctum Eramum" o "Terra Sancti Erasmi", sorse nell'XI secolo intorno ad un monastero benedettino e fu posseduto direttamente dall'arcivescovo di Bari fino al 1410. Buccio dei Tolomei, il suo primo vero feudatario, acquistò da Re Ladislao il feudo di Santeramo insieme a quello di Grumo. Dai Tolomei il feudo passò nel 1468 nelle mani della famiglia Carafa fino al 1618; successivamente, alla morte di Porzia Carafa, il feudo passò nelle mani dei Caracciolo fino al 1806, anno in cui fu emanata la legge che abolì definitivamente la feudalità. Solo tra il 1707 e il 1712 ci fu un'unica interruzione nel dominio del feudo perchè fu sequestrato dagli austriaci che occuparono il regno di Napoli.
La comunità santermana, attraverso la sua Università, durante i secoli fu una delle più vivaci a contrastare il potere baronale e a più riprese nella sua storia insorse contro le pretese e le imposizioni dei feudatari.
Con la legge dell'8 agosto 1806, emanata da Giuseppe Napoleone, sul riordino amministrativo del regno di Napoli, furono istituite tredici province, ripartite in distretti, organizzati in circondari, nei quali fu collocato il "comune", termine introdotto nella normativa in alternanza con la denominazione "università": il nuovo ente fu concepito come il punto terminale di una struttura amministrativa gerarchica e centralizzata.
Nei comuni del Regno di Napoli si insediò l'organo rappresentativo del decurionato, cui spettava la nomina del sindaco e degli eletti e la discussione dei conti da essi presentati. Con questa legge e con decreto 4 maggio 1811 n. 922 "per la nuova circoscrizione delle quattordici province del regno di Napoli", Santeramo rientrò, nell'ambito della provincia di Bari, nel circondario di Altamura, distretto di Altamura. Con la legge 20 marzo 1865 n. 2248 furono istituiti presso ogni comune, in sostituzione del decurionato, un consiglio comunale e una giunta municipale, quali organi rappresentativi e deliberativi che affiancavano il sindaco nell'amministrazione cittadina.
Nei comuni del Regno di Napoli si insediò l'organo rappresentativo del decurionato, cui spettava la nomina del sindaco e degli eletti e la discussione dei conti da essi presentati. Con questa legge e con decreto 4 maggio 1811 n. 922 "per la nuova circoscrizione delle quattordici province del regno di Napoli", Santeramo rientrò, nell'ambito della provincia di Bari, nel circondario di Altamura, distretto di Altamura. Con la legge 20 marzo 1865 n. 2248 furono istituiti presso ogni comune, in sostituzione del decurionato, un consiglio comunale e una giunta municipale, quali organi rappresentativi e deliberativi che affiancavano il sindaco nell'amministrazione cittadina.
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale
Soggetti produttori:
Universitas di Santeramo in Colle, predecessore
Contesto storico istituzionale di appartenenza:
Regno di Napoli, 1806 - 1815
Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comune (Regno delle due Sicilie), 1816 - 1860
Comune (Regno di Napoli), 1806 - 1815
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Santeramo in Colle (fondo)
Stato civile del Comune di Santeramo in Colle (fondo)
Bibliografia:
F. ASSANTE, 'Città e campagne nella Puglia del secolo XIX', in 'Quaderni Internazionali di Storia Economica e Sociale', Genève, Librairie Droz, 1975.
V. TANGORRA, 'La terra di S. Erasmo. Memorie storiche dalle origini al sec. XVIII', Bari, Adriatica Editrice, 1969.
'Comuni d'Italia. Puglia', in 'Istituto Enciclopedico Italiano', Acquaviva d'Isernia, Edigrafica Marconese, 2001.
Redazione e revisione:
Latrofa Pasqua Vita - direzione lavori Eugenia Vantaggiato, 2007/02/17, rielaborazione
Mincuzzi Antonella - supervisore Rita Silvestri, 2017/04/27, revisione
Saracino Annalisa, 2005/01/26, revisione