Date di esistenza: 1806 -
Intestazioni:
Comune di San Vito dei Normanni, San Vito dei Normanni (Brindisi), 1806 -, SIUSA
Altre denominazioni:
Santo Vito degli Schiavi, XVIII sec.
San Vito degli Schiavoni, XI sec. - fine XVII sec.
San Vito, 1811-1863
San Vito dei Normanni, 1863 -
L'originario agglomerato si costituì tra la fine del X e l'inizio dell'XI sec., probabilmente ad opera di una colonia di Schiavoni in fuga dalla Slavonia, regione orientale della Croazia incalzata da massicce incursioni di Saraceni. Il modesto casale, allora denominato San Vito degli Schiavoni, fu valorizzato nell'XI sec. durante la dominazione normanna di Boemondo I d'Altavilla, figlio di Roberto il Guiscardo e principe di Taranto. Nel XIII sec. il casale appartenne ai baroni di Sambiasi e, tra la fine del XIV e i primi anni del XV sec., al casato dei Del Balzo Orsini. Ai tempi del re Ladislao d'Angiò (1386-1414), il feudo di San Vito fu venduto ad Andrea e Vito de Gragnano, e da questi a Tristano di Chiaromonte, conte di Copertino. Dopo la sconfitta degli Angioini (1442) il casale di San Vito tornò ad appartenere al regio demanio, ma nel 1487 Ferdinando d'Aragona lo diede in feudo al figlio Federico, principe di Altamura, il quale lo vendette a Goffredo Palagano. Nel 1616 i feudi di San Vito e del vicino S. Jacopo furono venduti per 95000 ducati da Ippolita Palagano a Giovanni Antonio Albrizio, principe di Avetrana, che nel 1631 cedette entrambi a Ottavio Serra per 111000 ducati. Nel 1641 il solo feudo di San Vito passò sotto il dominio del marchese Giuseppe Belprato, cui subentrò ben presto il casato dei Caracciolo. Nel 1769, a seguito del matrimonio tra Donna Francesca Caracciolo, principessa di San Vito, e Don Placido, principe di Frasso, il feudo fu acquisito dal casato dei Dentice di Frasso, che vi ottenne il titolo di principato: la signoria della nobile famiglia, i cui discendenti sono tuttora proprietari del castello, proseguì fino all'emanazione della legge del Regno di Napoli 2 agosto 1806 n. 130 che abolì definitivamente la feudalità.
La legge 8 agosto 1806 n. 132, emanata da Giuseppe Napoleone, sancì la divisione amministrativa del Regno di Napoli in tredici province ripartite in distretti, nell'ambito dei quali furono collocate le università. La legge definiva contestualmente gli ambiti e le competenze del nascente comune, termine introdotto nella normativa ancora in alternanza con la denominazione "università": il nuovo ente divenne il punto terminale di una struttura amministrativa centralizzata, sottoposto alla tutela degli intendenti provinciali, dipendenti a loro volta dal ministro dell'Interno. L'amministrazione del comune di San Vito dei Normanni fu affidata a un sindaco titolare del potere esecutivo, a un "primo eletto" responsabile della polizia amministrativa, a un "secondo eletto" che assisteva il sindaco nelle sue funzioni, e al Decurionato, organo in cui risiedeva la rappresentanza comunale e che era incaricato della nomina del sindaco, degli eletti e di ogni agente o impiegato municipale. Con decreto del Regno di Napoli 4 maggio 1811 n. 922 il comune di San Vito dei Normanni, allora designato come San Vito senza ulteriori specificazioni, rientrò nel circondario di Campi, distretto di Mesagne, nell'ambito della provincia di Terra d'Otranto. Sulla base del decreto del Regno delle due Sicilie 1 maggio 1816 n. 360 il comune, che contava 3811 abitanti e conservava la stessa denominazione, fu elevato a capoluogo del circondario di San Vito e annesso al distretto di Brindisi nella provincia di Terra d'Otranto. L'operato degli organi amministrativi del comune di San Vito fu sottoposto allo stretto controllo dell'intendente della provincia di Terra d'Otranto sotto gli ordini del ministro dell'Interno; con poteri più circoscritti, l'attività di vigilanza era esercitata anche dal sottointendente del distretto di Mesagne dal 1806 al 1816, poi distretto di Brindisi dal 1816 al 1865. In qualità di capoluogo di circondario, presso il comune di San Vito avevano sede l'ufficio del Giudice regio e le carceri circondariali. Ai sensi del decreto 13 dicembre 1863 n. 1616 il comune assunse l'attuale denominazione.
Con la legge comunale e provinciale 20 marzo 1865 n. 2248 all. A il Regno d'Italia fu ripartito in province, circondari (già distretti), mandamenti (già circondari) e comuni, e il distretto di Brindisi divenne circondario. Presso ogni comune venivano inoltre istituiti, quali organi rappresentativi e deliberativi sostitutivi del Decurionato, un Consiglio comunale e una Giunta municipale che affiancarono il sindaco nell'amministrazione cittadina. La nomina dei consiglieri comunali avveniva tramite il sistema elettivo, mentre gli assessori erano eletti in seno al Consiglio comunale. Il sindaco era scelto tra i consiglieri e la sua nomina avveniva per decreto reale; dopo l'approvazione del regio decreto 4 maggio 1898 n. 164, la sua elezione fu demandata al Consiglio comunale. La vigilanza sull'operato degli organi del comune di San Vito dei Normanni fu demandata al sottoprefetto del circondario di Brindisi sotto la direzione del prefetto della provincia di Terra d'Otranto, a sua volta dipendente dal ministro dell'Interno. In seguito all'adozione dell'ordinamento comunale fascista disposta, per i comuni con popolazione fino a 5000 abitanti, con legge 4 febbraio 1926 n. 237, estesa poi a tutti i comuni con legge 3 settembre 1926 n. 1910, il comune di San Vito dei Normanni fu amministrato da un podestà di nomina regia. Dopo l'istituzione della provincia di Brindisi, disposta con decreto legislativo 2 gennaio 1927 n. 1, i comuni del circondario di Brindisi, tra i quali quello di San Vito dei Normanni, furono annessi alla nuova provincia. Con il crollo del fascismo e l'emanazione del regio decreto legge 4 aprile 1944 n. 111, presso il comune di San Vito dei Normanni furono ripristinati gli organi del sindaco e della Giunta riservandone la nomina al prefetto della provincia di Brindisi; ai sensi del decreto legislativo luogotenenziale 7 gennaio 1946 n. 1 si insediò anche il Consiglio comunale e fu ripristinato il sistema elettivo e di nomina dei tre organi vigente prima del 1926. Nel censimento del 1991 la popolazione residente nel comune di San Vito dei Normanni ammontava a 20483 abitanti. Con decreto del Presidente della Repubblica, il 14 aprile 1994 il comune di San Vito dei Normanni fu investito del titolo di "città".
Con la legge comunale e provinciale 20 marzo 1865 n. 2248 all. A il Regno d'Italia fu ripartito in province, circondari (già distretti), mandamenti (già circondari) e comuni, e il distretto di Brindisi divenne circondario. Presso ogni comune venivano inoltre istituiti, quali organi rappresentativi e deliberativi sostitutivi del Decurionato, un Consiglio comunale e una Giunta municipale che affiancarono il sindaco nell'amministrazione cittadina. La nomina dei consiglieri comunali avveniva tramite il sistema elettivo, mentre gli assessori erano eletti in seno al Consiglio comunale. Il sindaco era scelto tra i consiglieri e la sua nomina avveniva per decreto reale; dopo l'approvazione del regio decreto 4 maggio 1898 n. 164, la sua elezione fu demandata al Consiglio comunale. La vigilanza sull'operato degli organi del comune di San Vito dei Normanni fu demandata al sottoprefetto del circondario di Brindisi sotto la direzione del prefetto della provincia di Terra d'Otranto, a sua volta dipendente dal ministro dell'Interno. In seguito all'adozione dell'ordinamento comunale fascista disposta, per i comuni con popolazione fino a 5000 abitanti, con legge 4 febbraio 1926 n. 237, estesa poi a tutti i comuni con legge 3 settembre 1926 n. 1910, il comune di San Vito dei Normanni fu amministrato da un podestà di nomina regia. Dopo l'istituzione della provincia di Brindisi, disposta con decreto legislativo 2 gennaio 1927 n. 1, i comuni del circondario di Brindisi, tra i quali quello di San Vito dei Normanni, furono annessi alla nuova provincia. Con il crollo del fascismo e l'emanazione del regio decreto legge 4 aprile 1944 n. 111, presso il comune di San Vito dei Normanni furono ripristinati gli organi del sindaco e della Giunta riservandone la nomina al prefetto della provincia di Brindisi; ai sensi del decreto legislativo luogotenenziale 7 gennaio 1946 n. 1 si insediò anche il Consiglio comunale e fu ripristinato il sistema elettivo e di nomina dei tre organi vigente prima del 1926. Nel censimento del 1991 la popolazione residente nel comune di San Vito dei Normanni ammontava a 20483 abitanti. Con decreto del Presidente della Repubblica, il 14 aprile 1994 il comune di San Vito dei Normanni fu investito del titolo di "città".
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale
Soggetti produttori:
Comune di San Michele Salentino, collegato, 1839 - 1928
Contesto storico istituzionale di appartenenza:
Regno di Napoli, 1806 - 1815
Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comune (Regno delle due Sicilie), 1816 - 1860
Comune (Regno di Napoli), 1806 - 1815
Complessi archivistici prodotti:
Comune di San Vito dei Normanni (fondo)
Stato civile del Comune di San Michele Salentino (fondo)
Stato civile del Comune di San Vito dei Normanni (fondo)
Bibliografia:
A. DE LEO, "Dell'origine e successi della Terra di S. Vito in provincia d'Otranto", a cura di M. PAONE, Casarano, A. Carra, 1985.
F. ASSANTE, 'Città e campagne nella Puglia del secolo XIX', in 'Quaderni Internazionali di Storia Economica e Sociale', Genève, Librairie Droz, 1975., 342
G. LEO, "S. Vito de' Normanni già Santovito degli Schiavi o Sclavi: sua origine e progresso", Napoli, Stab. Tipografico F. Lubrano, 1904.
"Archivi di principi e di comunità: fonti per la storia di S. Vito dei Normanni. Atti del seminario di studi, S. Vito dei Normanni 13 dicembre 1996", a cura di D. PORCARO MASSAFRA, Bari, Edipuglia, 1998.
L. GIUSTINIANI, "Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli" [Napoli, Vincenzo Manfredi, poi Stamperia di Giovanni de Bonis, 1797-1816], rist. anast. Bologna, Forni, 1969-1971, 13 voll.
F. NARDELLI, "Storia di San Vito degli Schiavoni", S. Vito dei Normanni, Vergine, 1949.
Redazione e revisione:
Lucchi Laura Annalisa - direzione lavori Eugenia Vantaggiato, 2005/02/19, rielaborazione
Mincuzzi Antonella - supervisore Rita Silvestri, 2015/09/14, supervisione della scheda