Sede: Ostuni (Brindisi)
Date di esistenza: 1806 -
Intestazioni:
Comune di Ostuni, Ostuni (Brindisi), 1806 -, SIUSA
Nel 1194, con l'avvento degli Svevi, la città di Ostuni fu incorporata alla contea di Lecce, alla quale appartenne fino al 1218; dal 1276 al 1294 divenne città di regio demanio principalmente per la sua strategica ubicazione sulla via Traiana. Tra il 1300 e il 1463 il territorio di Ostuni rientrò nei confini del principato di Taranto, passando poi nuovamente al demanio regio fino al 1483, anno in cui divenne feudo di Caterina Sanseverino contessa di Tagliacozzo. Nel 1507 Ostuni fu aggregata al ducato di Bari retto da Isabella d'Aragona, cui subentrò fino al 1557 la figlia Bona Sforza regina di Polonia. Le fonti documentarie risalenti alla prima metà del secolo [Archivio di Stato di Brindisi, Archivi dei notai: Ostuni, Protocolli, indici e repertori, 1549-1880, voll. 1319, bb. 22] evidenziano una struttura interna dell'università ormai giuridicamente consolidata: la vita amministrativa era incentrata sul ruolo del "general parlamento", l'assemblea dei capifamiglia che esercitava la propria giurisdizione su tutte le iniziative sociali ed economiche della comunità e alla quale spettava la scelta dei propri rappresentanti. Il governo dell'università era invece affidato al sindaco coadiuvato da un numero variabile di eletti, la cui autorità dipendeva dagli incarichi assunti. Al termine del loro mandato il sindaco e gli eletti erano tenuti a un dettagliato rendiconto della loro gestione ai "razionali", incaricati di esaminare il saldo dei debiti e crediti e di richiedere l'incameramento dei beni degli amministratori in caso di irregolarità contabili. Nel 1559 l'università di Ostuni versò al regio demanio un tributo di 40000 ducati per riscattarsi dalla breve signoria del marchese di Trevico Ferdinando Loffredo. Nonostante fosse annoverata tra le città demaniali non alienabili, nel 1639 Ostuni fu venduta per circa 84000 ducati dal re di Spagna Filippo IV al mercante Giovanni Zevallos, che nel 1644 vi ottenne il titolo di duca. L'usurpazione delle entrate della città da parte dei nuovi dominatori, il repentino ristagno economico e l'emigrazione di molte famiglie nobili determinarono un profondo declino di Ostuni, la cui popolazione decrebbe rapidamente fino a dimezzarsi nell'arco di un cinquantennio. Numerose furono le cause intentate dalla comunità ostunese contro i duchi Zevallos per riscattare l'autonomia della città, come riferiva il sindaco Francesco Anglano in una conclusione del parlamento dell'università risalente al 19 novembre 1722: "gravissime cause (...) tiene questa nostra città coll'illustre duca tenutario della medesima" [Archivio di Stato di Brindisi, Scritture delle università e feudi (poi comuni) di Terra d'Otranto, serie II: Conclusioni del parlamento e deliberazioni decurionali - Ostuni, 1722-1723, 1782-1783; 1817-1829, vol. I, b. 11, fasc. 10]. Tuttavia le azioni legali intraprese furono costantemente represse dalle pesanti condizioni poste per l'affrancamento dai feudatari. Solo agli inizi del XIX sec. il progressivo impoverimento del casato e la sua completa estinzione con l'ultima rappresentante della famiglia, Donna Maria Carmela Zevallos, consentirono il ritorno della città di Ostuni al regio demanio pochi mesi prima dell'avvento dei Francesi. La legge del Regno di Napoli 2 agosto 1806 n. 130 sancì la definitiva abolizione del sistema feudale e di tutte le sue attribuzioni. L'università di Ostuni si adeguò al nuovo indirizzo riformista nell'ambito della regolamentazione delle proprietà demaniali avviando con successo una serie di contese giudiziarie sia con gli enfiteuti delle "difese" di S. Salvatore e Ficazzano, per la regolarizzazione dei censi, sia con gli istituti del Banco delle due Sicilie e della Cassa di ammortizzazione, creditori dei duchi Zevallos, per riappropriarsi dei beni usurpati dal casato.
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Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale
Soggetti produttori:
Universitas di Ostuni, predecessore
Contesto storico istituzionale di appartenenza:
Regno di Napoli, 1806 - 1815
Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comune (Regno delle due Sicilie), 1816 - 1860
Comune (Regno di Napoli), 1806 - 1815
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Ostuni (fondo)
Stato civile del Comune di Ostuni (fondo)
Fonti:
Archivio di Stato di Brindisi, Archivi dei notai: Ostuni, Protocolli, indici e repertori, 1549-1880, voll. 1319, bb. 22
Bibliografia:
L. GIUSTINIANI, "Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli" [Napoli, Vincenzo Manfredi, poi Stamperia di Giovanni de Bonis, 1797-1816], rist. anast. Bologna, Forni, 1969-1971, 13 voll.
A. SOZZI, "Civiltà e storia di Ostuni", Galatina, Salentine, 1976.
A. SATRIANI, "L'attività del Governo provvisorio di Ostuni nel settembre 1860, alla luce di documenti inediti", Fasano, Schena, 1962.
F. ASSANTE, 'Città e campagne nella Puglia del secolo XIX', in 'Quaderni Internazionali di Storia Economica e Sociale', Genève, Librairie Droz, 1975., 340
L. PEPE, "Sommario della storia di Ostuni dalle origini al presente", Monopoli, Ghezzi, 1898.
L. PEPE, "Storia della città di Ostuni", Bologna, Forni, 1974 [rist. in unico volume del I tomo (Ostuni, 1916) e del II tomo (Trani, 1891)].
"I documenti della storia medievale di Ostuni", a cura di P. F. PALUMBO, Fasano, Schena, 1997.
Redazione e revisione:
Lucchi Laura Annalisa - direzione lavori Eugenia Vantaggiato, 2005/02/27, rielaborazione
Mincuzzi Antonella - supervisore Rita Silvestri, 2015/09/03, supervisione della scheda