Date di esistenza: 1806 -
Intestazioni:
Comune di Castellaneta, Castellaneta (Taranto), 1806 -, SIUSA
Le origini di Castellaneta sono antichissime. Citata come Castanea, Castania ed anche Castenetum si accresce in popolazione a seguito delle invasioni saracene poiché gli abitanti delle contrade vicine sono spinti a rifugiarsi tra le mura amiche della cittadina. Per tale motivo cambia il nome in Castellum unitum e in seguito in Castellanetum. Diverse sono, comunque, le teorie sull'origine del nome. Nel 1064 i Normanni espugnano Castellaneta. Per volontà del papa Alessandro II nasce la Diocesi di Castellaneta. Nel 1210 Federico II riconferma la donazione di Castellaneta all'arcivescovo di Taranto, fatta precedentemente da Enrico VI di Svevia nel 1194. Carlo D'Angiò, chiamato da Urbano IV, sconfigge gli Svevi nel 1268, impadronendosi dell'Italia Meridionale. Castellaneta diventa allora un feudo, poi Città regia ed infine viene ceduta agli Aragonesi. Nel 1434 Castellaneta ritorna nelle mani dei D'Angiò e quindi sotto il controllo del Principato di Taranto. Nel 1503 Castellaneta respinge l'assedio delle truppe francesi guidate dal duca di Nemours: Carlo V le attribuisce il nobile titolo di Fidelissima Civitas. Il contrasto tra Francesi e Spagnoli nel territorio trova nell'episodio del "sacco di Castellaneta" una delle pagine di storia più entusiasmanti. Nel 1519 Carlo V cede la città in feudo al fiammingo Guglielmo de la Croix, da cui, poi, passa a Nicola Caracciolo, Marchese di Castellaneta. Successivamente fu feudo, sino al 1778, di diversi signori: i Bartirotti, i De Franco, i La Monaca di Genova, i De Mari. Con l'arrivo dei Francesi la cittadina è annessa al Demanio regio.
[cfr.: "Archivi storici in rete della provincia di Taranto", Scheda Soggetto produttore dell'Archivio storico comunale di Castellaneta a cura di Angelo Pavone].
La legge 8 agosto 1806 n. 132 produsse importanti innovazioni nell'amministrazione del Regno, dividendo il territorio in province e distretti, nell'ambito dei quali furono ripartiti i comuni. Il decreto del Regno di Napoli 4 maggio 1811 n. 922, emanato da Giuseppe Napoleone per fissare la circoscrizione delle province napoletane, incluse il comune di Castellaneta nel distretto di Taranto in provincia di Terra d'Otranto [cfr. F. Assante, "Città e campagne nella Puglia del secolo XIX", in Quaderni Internazionali di Storia Economica e Sociale, Genève, Librairie Droz, 1975, p. 336].
Nel decreto del Regno delle due Sicilie 1 maggio 1816 n. 360 Castellaneta era capoluogo dell'omonimo circondario appartenente al distretto di Taranto in provincia di Terra d'Otranto; secondo la classificazione adottata dal decreto, Castellaneta, con i suoi 4742 abitanti, era classificato tra i comuni di seconda classe, ossia quelli con una popolazione compresa fra i 3000 e i 6000 abitanti. L'operato degli organi amministrativi di Castellaneta era sottoposto allo stretto controllo dell'intendente della provincia di Terra d'Otranto sotto gli ordini del ministro dell'Interno; con poteri più limitati, l'attività di vigilanza era esercitata anche dal sottointendente del distretto di Taranto.
Tra il 1923 e il 1937, nell'ambito di una complessiva ridefinizione dell'assetto amministrativo del Regno d'Italia, furono approvate una serie di modifiche nella circoscrizione interna alla provincia di Terra d'Otranto, che perse la sua antica unità e fu frazionata nelle tre province di Brindisi, Lecce e Taranto. Con decreto del Regno d'Italia 2 settembre 1923 n. 1911 fu istituita la provincia di Taranto cui furono annessi tutti i comuni fino ad allora inclusi nell'omonimo distretto (dal 1865 circondario), tra i quali il comune di Castellaneta.
In seguito all'adozione dell'ordinamento comunale fascista disposta, per i comuni con popolazione fino a 5000 abitanti, con legge 4 febbraio 1926 n. 237, estesa poi a tutti i comuni con legge 3 settembre 1926 n. 1910, il comune di Castellaneta fu amministrato da un podestà di nomina regia che ereditò le competenze esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco. Con la caduta del fascismo e l'emanazione del regio decreto legge 4 aprile 1944 n. 111, presso il comune furono ripristinati gli organi del sindaco e della giunta riservandone la nomina al prefetto della provincia di Taranto; ai sensi del decreto legislativo luogotenenziale 7 gennaio 1946 n. 1 si insediò anche il consiglio comunale e si ristabilì il sistema elettivo e di nomina dei tre organi vigente prima del 1926.
Secondo il disposto della legge 8 giugno 1990 n. 142, il comune di Castellaneta ha sancito la propria autonomia regolamentare dotandosi di uno statuto, approvato con delibera del consiglio comunale n. 115 del 18 dicembre 1999 a seguito dell'emanazione della legge 3 agosto 1999 n. 265 (Disposizioni in materia di autonomia e ordinamento degli enti locali). Ai sensi della legge 25 marzo 1993 n. 81, il sindaco di Castellaneta è eletto direttamente dai cittadini e nomina i membri della giunta municipale.
Nel 2001 la popolazione residente nel comune ammontava a 17393 abitanti (ISTAT, 14° censimento della popolazione e delle abitazioni, 21 ottobre 2001).
La legge 8 agosto 1806 n. 132 produsse importanti innovazioni nell'amministrazione del Regno, dividendo il territorio in province e distretti, nell'ambito dei quali furono ripartiti i comuni. Il decreto del Regno di Napoli 4 maggio 1811 n. 922, emanato da Giuseppe Napoleone per fissare la circoscrizione delle province napoletane, incluse il comune di Castellaneta nel distretto di Taranto in provincia di Terra d'Otranto [cfr. F. Assante, "Città e campagne nella Puglia del secolo XIX", in Quaderni Internazionali di Storia Economica e Sociale, Genève, Librairie Droz, 1975, p. 336].
Nel decreto del Regno delle due Sicilie 1 maggio 1816 n. 360 Castellaneta era capoluogo dell'omonimo circondario appartenente al distretto di Taranto in provincia di Terra d'Otranto; secondo la classificazione adottata dal decreto, Castellaneta, con i suoi 4742 abitanti, era classificato tra i comuni di seconda classe, ossia quelli con una popolazione compresa fra i 3000 e i 6000 abitanti. L'operato degli organi amministrativi di Castellaneta era sottoposto allo stretto controllo dell'intendente della provincia di Terra d'Otranto sotto gli ordini del ministro dell'Interno; con poteri più limitati, l'attività di vigilanza era esercitata anche dal sottointendente del distretto di Taranto.
Tra il 1923 e il 1937, nell'ambito di una complessiva ridefinizione dell'assetto amministrativo del Regno d'Italia, furono approvate una serie di modifiche nella circoscrizione interna alla provincia di Terra d'Otranto, che perse la sua antica unità e fu frazionata nelle tre province di Brindisi, Lecce e Taranto. Con decreto del Regno d'Italia 2 settembre 1923 n. 1911 fu istituita la provincia di Taranto cui furono annessi tutti i comuni fino ad allora inclusi nell'omonimo distretto (dal 1865 circondario), tra i quali il comune di Castellaneta.
In seguito all'adozione dell'ordinamento comunale fascista disposta, per i comuni con popolazione fino a 5000 abitanti, con legge 4 febbraio 1926 n. 237, estesa poi a tutti i comuni con legge 3 settembre 1926 n. 1910, il comune di Castellaneta fu amministrato da un podestà di nomina regia che ereditò le competenze esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco. Con la caduta del fascismo e l'emanazione del regio decreto legge 4 aprile 1944 n. 111, presso il comune furono ripristinati gli organi del sindaco e della giunta riservandone la nomina al prefetto della provincia di Taranto; ai sensi del decreto legislativo luogotenenziale 7 gennaio 1946 n. 1 si insediò anche il consiglio comunale e si ristabilì il sistema elettivo e di nomina dei tre organi vigente prima del 1926.
Secondo il disposto della legge 8 giugno 1990 n. 142, il comune di Castellaneta ha sancito la propria autonomia regolamentare dotandosi di uno statuto, approvato con delibera del consiglio comunale n. 115 del 18 dicembre 1999 a seguito dell'emanazione della legge 3 agosto 1999 n. 265 (Disposizioni in materia di autonomia e ordinamento degli enti locali). Ai sensi della legge 25 marzo 1993 n. 81, il sindaco di Castellaneta è eletto direttamente dai cittadini e nomina i membri della giunta municipale.
Nel 2001 la popolazione residente nel comune ammontava a 17393 abitanti (ISTAT, 14° censimento della popolazione e delle abitazioni, 21 ottobre 2001).
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale
Contesto storico istituzionale di appartenenza:
Regno di Napoli, 1806 - 1815
Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comune (Regno delle due Sicilie), 1816 - 1860
Comune (Regno di Napoli), 1806 - 1815
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Castellaneta (fondo)
Stato civile del Comune di Castellaneta (fondo)
Bibliografia:
L. GIUSTINIANI, "Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli" [Napoli, Vincenzo Manfredi, poi Stamperia di Giovanni de Bonis, 1797-1816], rist. anast. Bologna, Forni, 1969-1971, 13 voll.
F. ASSANTE, 'Città e campagne nella Puglia del secolo XIX', in 'Quaderni Internazionali di Storia Economica e Sociale', Genève, Librairie Droz, 1975., 336
M. PERRONE, 'Storia documentata della città di Castellaneta e sua descrizione', Noci, Stab. tip. E. Cressati e C., 1986.
F. SARACINO, 'Castellaneta dalle origini ai giorni nostri', Castellaneta, Pro Juventute, 1989.
E. MASTROBUONO, 'Castellaneta e i suoi documenti: dalla fine del secolo XII alla metà del XIV', Bari, Adriatica, 1969.
'Comuni d'Italia. Puglia', in 'Istituto Enciclopedico Italiano', Acquaviva d'Isernia, Edigrafica Marconese, 2001.
Redazione e revisione:
Lucchi Laura Annalisa - direzione lavori Giuseppe Gentile, 2008/06/28, prima redazione
Mincuzzi Antonella - supervisore Rita Silvestri, 2017/07/27, revisione